AUTOMOTIVE

Cavazzini (Fca): “Un mondo di app dentro l’abitacolo”

Dalle telco fino ai produttori di smartphone, costruire alleanze con tutti gli attori della filiera diventa strategico per riuscire a creare valore attorno all’auto connessa. Fca ha annunciato che offrirà CarPlay e Android Auto

Pubblicato il 24 Apr 2015

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Massimo Cavazzini, Emea head of marketing and user experience global uconnect di Fca, condivide con CorCom la vision di uno dei costruttori che ha cominciato a scommettere sull’integrazione multimediale dei sistemi di bordo in tempi non sospetti, quando digitale era al massimo sinonimo di lettore Mp3.
I tempi sono cambiati. Qual è oggi la vostra concezione di mobilità?
Partiamo dall’idea che i neopatentati di oggi non hanno mai conosciuto un mondo senza Internet, l’aspettativa è che l’auto sia connessa come un qualsiasi altro oggetto della loro vita. Dunque, con l’obiettivo di mantenere l’attenzione sulla strada e le mani sempre sul volante, Fca ha lanciato con il brand Uconnect una suite di servizi digitali che portano le migliori app dello smartphone all’interno dell’abitacolo, integrate in maniera sicura e facile da usare. Sicurezza e “peace of mind”, unite alla possibilità di risparmiare tempo o denaro, sono la nostra mission. E la tecnologia non è mai fine a se stessa. Con eco:Drive lanciato nel 2009, per esempio, è possibile risparmiare fino al 16% di carburante grazie all’analisi dei dati del veicolo e a consigli in tempo reale, agendo sul comportamento degli utenti. Con il nuovo my:Car, che debutta su Fiat 500x, è inoltre possibile ricevere informazioni sullo stato del veicolo, mantenendone elevata l’efficienza e affrontando il viaggio con più serenità.
I servizi del futuro?
È un mondo in veloce evoluzione, sapere oggi quale servizio sarà vincente è una sfida per tutti. Connessioni via telefono con tecnologie proprietarie, connessioni con unità telematiche integrate e dedicate, soluzioni di smartphone mirroring quali CarPlay e Android Auto, la piattaforma Connected Vehicle integrata con i sistemi aziendali, l’infrastruttura di big data, app mobili e siti Web: avere tutti i pezzi del puzzle al loro posto al momento giusto permetterà di cogliere nel tempo le opportunità che si presenteranno.
Chi sono i compagni ideali di questo viaggio?
Tutti gli attori della filiera sono importanti per la creazione di valore attorno all’auto connessa: le telco, e i produttori di smartphone, non solo come fornitori di connettività, ma anche come profondi conoscitori del modo in cui i clienti utilizzano servizi a valore aggiunto. Le assicurazioni, con la telematica capace di migliorare la relazione con il cliente, diminuire le frodi e offrire nuovi servizi collaterali. Ma la lista è più lunga, a partire dai produttori di contenuti: immagino la possibilità di pagare il parcheggio o il carburante dall’auto, di ricevere uno sconto quando ad ora di pranzo si guida in autostrada o di poter comprare audioguide quando si passa per il Colosseo, direttamente dagli schermi touch disponibili in auto. Fondamentale è l’integrazione di tutti gli attori della filiera e il costruttore di auto, essendo l’auto al centro della scena, gioca un ruolo fondamentale.
Google e Apple saranno vostri concorrenti?
Ci saranno nuove aziende sul mercato, così come nuove tecnologie: per questo abbiamo centri di ricerca e innovazione a livello globale. Uno è in Silicon Valley e guardiamo a quel mercato con estrema attenzione. Fca ha annunciato che offrirà la tecnologia CarPlay e Android Auto, ma come detto i produttori di auto possono abilitare numerose tecnologie e opportunità in maniera integrata e sicura. Numerose startup si affacciano alla scena con soluzioni dedicate all’analisi dello stile di guida, della manutenzione e dei segnali veicolo… chi meglio del costruttore può essere il partner giusto per sviluppare e abilitare le nuove piattaforme?

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