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Cea: “L’era post-smartphone è già qui”

La Consumer Electronic Association (Cea) al Ces di Las Vegas delinea il nuovo scenario del settore tecnologico, sempre più focalizzato sulle apps. In crescita il peso dell’Internet delle cose

Pubblicato il 09 Gen 2013

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“L’era post-smartphone è già qui”, il tramonto di voce e sms, funzioni tradizionali del mobile ormai superate, cambia completamente lo scenario del settore tecnologico. Questo il messaggio della Consumer Electronic Association (Cea), l’organismo che raccoglie 2mila aziende dell’elettronica di consumo, lanciato dal palco del Ces di Las Vegas, la fiera di riferimento del settore. L’industria dell’hitech, secondo la Cea, deve fare i conti con il nuovo panorama dell’industria, nel quale gli smartphone vengono usati soprattutto per diversi tipi di funzioni “non-comunicative” e sono così diventati “il telecomando della nostra digital life”. Un mutamento radicale del mercato tecnologico, che implica lo spostamento del focus dall’hardware (il terminale) a favore delle apps.

Un cambio di focus che si traduce anche in un cambio di passo nelle vendite di smartphone, che quest’anno continuerà a crescere, ma a ritmi inferiori rispetto al recente passato. Secondo stime della società di analisi Ihs, nel 2013 le vendite globali di smartphone cresceranno del 28%, a quota 836 milioni, rispetto ai 654 milioni del 2012. Si tratta di un incremento inferiore al 35% del 2012 e al 61% del 2011, precisa Ihs iSuppli. Al netto di questo rallentamento, nel 2013 per la prima volta gli smartphone supereranno il 50% delle vendite complessive di cellulari.

Il crescente utilizzo degli smartphone in funzione non-comunicativa si rispecchia nell’impennata della domanda globale di nuove apps. Secondo stime di Ihs, i ricavi globali generati dagli app store per smartphone saranno più che raddoppiati di qui al 2016, passando da 4,1 miliardi di euro nel 2012 a 10,8 miliardi nel 2016. Nel 2013 cresceranno del 48%, raggiungendo quota 6,1 miliardi di euro.

Un altro trend identificato dalla Cea riguarda la crescente “sensorizzazione” di tutti i prodotti dell’elettornica di consumo, in altre parole dell’Internet delle cose. In altre parole, device come gli smartphone, ma non solo, fanno un uso sempre più massiccio di sensori incorporati, che aprono alla digitalizzazione delle faccende di tutti i giorni. Sempre più comune l’utilizzo di soluzioni a infrarossi, Nfc (Near field communication) e altre tecnologie wireless per il disbrigo di faccende quotidiane come ad esempio innaffiare automaticamente le piante o aprire il garage di casa o azionare il riscaldamento in casa. Nasce così un nuovo segmento di mercato, che comprende tutti i sistemi microelettromeccaninici (Mems), che servono comunemente come sensori negli smartphone, come ad esempio giroscopi, accelerometri e sensori di pressione. Il mercato globale dei Mems, secondo stime di Ihs, raggiungerà ricavi per 3,2 miliardi di dollari nel 2013, in aumento del 22% rispetto al 2012, per raggiungere quota 4,9 miliardi di dollari nel 2016.

In questo senso, indicativa l’introduzione di un numero sempre crescente di oggetti connessi a Internet al Ces, una categoria di prodotti che oltre a smartphone e tablet comprende anche le console per video game e la smart tv, che secondo le stime raddoppierà nei prossimi anni.

Le vendite di oggetti connessi passeranno da 1,2 miliardi di unità vendute nel 2012 a 2,4 miliardi nel 2016, con un incremento del 26% nel 2013 a 1,5 miliardi di oggetti venduti.

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