IL PROGETTO

Chip, vale 8 miliardi il piano Intel per l’Italia. Colloqui con Draghi, annuncio imminente

Secondo Reuters il nostro Paese sarebbe stato scelto per un impianto di sigillatura. Il dossier sul tavolo del Governo: in ballo posti di lavoro e costi energetici. L’azienda: “Incoraggiati dalle numerose possibilità di sostenere l’agenda digitale dell’Ue e dalla strategia sui seminconduttori”

Pubblicato il 27 Dic 2021

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Si intensificano i colloqui tra Intel e l’Italia per la realizzazione di un impianto di “sigillatura” da 8 miliardi di euro, il 10% dell’investimento totale da 80 miliardi che il chipmaker metterà sul piatto in Europa nei prossimi dieci anni. Lo riporta Reuters secondo cui le trattative si sono intensificate negli ultimi mesi anche con un confronto tra il ceo di Intel, Pat Gelsinger, e il presidente del Consiglio, Mario Draghi. Che ha chiesto chiarimenti sui posti di lavoro e sui costi energetici.

Lo stabilimento – secondo indiscrezioni le due aree dove potrebbe sorgere sono la zona di Mirafiori a Torino e Catania – è  un impianto di sigillatura avanzato che utilizza tecnologie innovative per la fabbricazione di chip completi. Per “sigillatura” (o “packaging”) si intende il contenitore con i terminali di collegamento che ospita il die vero e proprio e che permette di collegarlo al circuito stampato. Una fabbrica di packaging dei chip può essere un soggetto terzo rispetto alla fonderia che produce il chip che verrà “sigillato”.

Contatta da CorCom Intel non ha commentato in modo specifico i colloqui con Italia, ma ha comunque detto: “I dirigenti di Intel stanno avendo conversazioni costruttive sugli investimenti con i leader dei diversi paesi dell’Ue. Siamo incoraggiati dalle numerose possibilità di sostenere l’agenda digitale dell’Ue e le ambizioni 2030 sui semiconduttori. Sebbene le attuali negoziazioni siano in corso e riservate, abbiamo in programma di fare un annuncio il prima possibile”.

Il piano di Intel

Intel è pronta a investire in Europa complessivamente 95 miliardi di dollari (circa 80 miliardi di euro) in un piano decennale. Si tratta di una risposta concreta alla carenza globale di semiconduttori, che sta colpendo duramente l’industria automobilistica: durante il suo primo keynote di persona da quando ha assunto il timone del gruppo a febbraio, il Ceo Pat Gelsinger ha ricordato che Intel ha in programma di costruire almeno due nuove fabbriche di semiconduttori all’avanguardia nel Vecchio continente, e ha dettagliato gli elementi della strategia Idm 2.0 precedentemente annunciata dall’azienda, inquadrandola nei settori automobilistico e della mobilità nell’Unione Europea.

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