CES LAS VEGAS 2014

Cisco: mercato da 19mila miliardi di dollari con l’Internet dell’Everything

L’Internet delle cose amplia i propri confini e si espande a “tutte le cose”. Secondo le stime Cisco entro il 2015 i soli dispositivi mobili supereranno la popolazione mondiale. E alla fine di quest’anno si conteranno 77 miliardi di app installate sui device. Il ceo Chambers dal palco del Ces di Las Vegas: “Sta cambiando il mondo in cui viviamo”. Agostino Santoni, ad Cisco Italia: “Una nuova era per il nostro Paese”

Pubblicato il 08 Gen 2014

reti-network-internet-111111124340

Il 2014 è l’anno dei cambiamenti che porteranno dall’Internet delle cose (Internet of Things, IoT) all’“Internet di tutte le cose” (Internet of Everything, IoE), ovvero l’aggregato di tutte le connettività, le funzioni e i dispositivi mobili. È quanto ha spiegato il ceo di Cisco, John Chambers, all’edizione dell’International Ces (Consumer Electronics Show) di Las Vegas, ad una platea di quasi tremila tra giornalisti e addetti ai lavori, sottolineando che “per i settori pubblico e privato si tratta di una opportunità da 19 mila miliardi di dollari”.

Questo il valore stimato – ed è una stima prudente – dell’interconnessione e integrazione tra televisori, frigoriferi, auto, smartphone e dispositivi vari, che si comincia a vedere oggi. “Sarà una rivoluzione cinque-dieci volte più importante di quanto lo sia stata quella di Internet”, ha aggiunto Chambers.

Se l’Internet of Things è definita dalla stessa Cisco “Internet e le reti che si espandono a luoghi come attività manifatturiere, reti energetiche, dispositivi sanitari e trasporti”, l’Internet of Everything è spiegato come “il riunire persone, processi, dati e cose per creare connessioni di rete più rilevanti e di valore rispetto al passato e trasformare così le informazioni in operazioni che creano nuove abilità, esperienze arricchite e opportunità economiche senza precedent per il business e gli individui”.

Il ceo di Cisco, società leader nella fornitura di infrastrutture di reti informatiche, ha ricordato che nel 1984, appena 30 anni fa, a Internet erano connessi solo 1000 computer.

Entro il 2015 solo i dispositivi mobili saranno più di tutta la popolazione mondiale. E alla fine di quest’anno dieci miliardi di dispositivi mobili avranno ben 77 miliardi di applicazioni installate. Per arrivare all’Internet di tutte le cose, ha spiegato Chambers, non si tratta di connettere milioni di dispositivi, ma miliardi, “e c’è bisogno di una nuova forma di tecnologia facile da usare, di grande velocità, sicura e che garantisca la privacy”. Cisco ha calcolato che sui 13 miliardi di dollari spesi ogni anno per l’illuminazione pubblica, si potrebbe risparmiare il 70% usando un sistema interconnesso in rete.

Il ceo ha poi aggiunto che l’IoE sta cambiando il mondo in cui viviamo e contribuendo a creare città più smart. “Consente – ha detto – al nostro orologio di svegliarci 10 minuti prima se riceve informazioni relative a ingorghi stradali in cui potremo incorrere una volta usciti di casa. Contribuisce alla regolarizzazione in automatico della temperatura delle nostre abitazioni in base alle previsioni atmosferiche”.

Come esempio concreto Chambers ha portato quello di Barcellona, città che sta diventando smart e che ha abbracciato l’Internet di tutte le cose creando 47 mila posti di lavoro nei settori collegati e ottenendo anche un aumento di un terzo nella riscossione dei pedaggi e dei parcheggi, pari a 50 milioni di dollari.

Sull’IoE Cisco Italia organizza il 31 gennaio a Milano al MiCo-Milano Congressi l’nternet of Everything Italian Forum,. evento dedicato a imprenditori, istituzioni e a tutti gli attori dell’innovazione nel nostro Paese.

“È essenziale comprendere fin dall’inizio la portata di questa rivoluzione per capire come sfruttare al meglio le opportunità aperte dall’evoluzione tecnologica che sta dando forma a questa nuova era, connettendo il nostro Paese con gli scenari globali” spiega Agostino Santoni, amministratore delegato di Cisco Italia. ”L’Internet of Everything Italian Forum offrirà ai partecipanti sia la possibilità di confrontarsi con realtà che si sono già instradate verso l’Internet of Everything, sia la possibilità di ottenere una visione di ampio respiro che abbraccia gli aspetti organizzativi, le trasformazioni dei modelli di business, i cambiamenti nel modo di lavorare, collaborare e rapportarsi con la propria catena del valore, dal fornitore al cliente finale”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati