LA TRIMESTRALE

Cisco, conti in chiaroscuro. La spesa IT vira sempre più verso il cloud

Profitti in crescita del 2% ma il fatturato cala del 4% zavorrato dalle perdite nel core business di switch e router. La maggior parte delle imprese preferisce destinare il budget a servizi basati sulla “nuvola” piuttosto che nell’hardware. Nel terzo trimestre atteso un ulteriore calo tra l’1,5% e il 3,5%

Pubblicato il 13 Feb 2020

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Cisco ha battuto le attese di mercato con i risultati finanziari del suo secondo trimestre fiscale: mette a segno un incremento dell’utile  del 2% anno su anno a 2,9 miliardi di dollari (grazie anche alla riduzione del 4% dei costi operativi) e Eps adjusted in crescita del 5% a 77 centesimi di dollaro per share nel secondo trimestre, più dei 76 centesimi attesi dagli analisti di Refintiv e nella parte più alta della forchetta indicata da Cisco. Il cda ha approvato un aumento del dividendo trimestrale del 3% a 0,36 dollari per azione.

Ma gli investitori sono rimasti delusi dai ricavi, in flessione del 4% anno su anno a 12,01 miliardi di dollari: benché abbiano superato le previsioni degli analisti (11,98 miliardi), proseguono un trend negativo di revenue in contrazione. A Wall Street il titolo ha perso il 4% negli scambi after hours.

L’azienda americana ha segnalato anche che prevede un ulteriore declino anno su anno dell’1,5-3,5% dei ricavi nel terzo trimestre (pari a circa 12,5-12,7 miliardi, stima Reuters), mentre la guidance per l’Eps adjusted dei prossimi tre mesi è compreso fra 79 e 81 centesimi per azione. Le previsioni sono superiori alle aspettative degli analisti ma Cisco ha avvertito che il forecast non tiene conto di eventuali interruzioni sulla supply chain legate all’epidemia di coronavirus in Cina.

La concorrenza del cloud

La flessione delle revenue nel secondo trimestre è più marcata nelle Americhe (-5%), il mercato principale per Cisco (genera il 58% delle revenue totali). Ma anche nella regione Emea le vendite sono in calo (-3%). Più contenuta la contrazione dei ricavi nell’Asia Pacifico (-1%).

A perdere fatturato sono le due divisioni principali di Cisco: Infrastrutture, che include il business tradizionale di router e switch (6,5 miliardi di dollari, -8% anno su anno), e Applicazioni (1,35 miliardi, -8%). In controtendenza i prodotti di security (protezione firewall e sistemi di rilevamente delle intrusioni), che crescono del 9% (748 milioni di ricavi).

Cisco è il player dominante sul mercato dei switch per data center, ma la crescita è in rallentamento perché sempre più aziende destinano la maggior parte della loro spesa It ai grandi fornitori di servizi cloud anziché ai fornitori di hardware per aggiornare server e reti legacy.

Cisco ha riportato anche flusso di cassa operativo stabile anno su anno a 3,8 miliardi di dollari. Nel secondo trimestre ha inoltre riacquistato 18 milioni di azioni proprie, come parte di un programma di share buyback che è ancora in corso.

Debolezze macroeconomiche

Osserviamo cicli di decision-making più lunghi tra tutti i nostri segmenti di clienti per una molteplicità di ragioni, tra cui le incertezze macroeconomiche accanto a problemi specifici delle singole regioni”, ha affermato il ceo Chuck Robbins nella call con gli analisti. I clienti sono “cauti e vogliono vedere come si evolve la situazione”.

A novembre Robbins aveva ribadito in un’intervista con Cnbc.com che i grandi clienti stanno mettendo in pausa la spesa It a causa delle incertezze economiche globali legate alla Brexit e al braccio di ferro commerciale Usa-Cina. Lo scorso mese, al World economic forum di Davos, Robbins ha detto che l’economia americana è forte ma che fuori dagli Usa i segnali di debolezza persistono.

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