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Cloud, aziende “spaventate” dall’impatto sui sistemi IT

Report Idg Connect-Oracle: nuovi timori dei manager aziendali, non più legati solo alla cybersecurity ma alla gestione operativa. Tra le preoccupazioni maggiori anche costi e rapporto con i fornitori

Pubblicato il 11 Feb 2016

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Il cloud continua a crescere a ritmo sostenuto, conquista sempre più aziende ma la sicurezza non è più il solo fattore che ne frena l’adozione. A fotografare il rapporto tra il mondo business e la nuvola è l’ultimo studio condotto da Idg Connect per Oracle, che testimonia come ormai 9 imprese su 10 siano convinte delle potenzialità di questo strumento in termini di innovazione. A questo aumento di consapevolezza, che permetterà al 51% delle società di raggiungere un utilizzo “maturo” del cloud entro due anni, fa però da contraltare un’evoluzione delle preoccupazioni rispetto all’abbandono dei mezzi tradizionale di archiviazione dei dati. Tuttavia questa tendenza non riguarda la realizzazione di infrastrutture cloud private, ma il cloud ibrido, che viene visto con timore non più solamente sotto il punto di vista della cubersecurity ma anche a livello operativo.

“La differente attenzione nei confronti della sicurezza nell’implementazione di cloud privati e ibridi è comprensibile – sottolinea Bob Johnson, vicepresident e principal analyst di Idg Connect -. Per le aziende che si stanno concentrando sul cloud privato, la sicurezza è una preoccupazione primaria, e un indicatore del fatto che si stanno trasferendo in cloud i workload aziendali

A preoccupare i manager aziendali, spiega il rapporto, sono infatti la gestione delle molteplici architetture IT (60% degli oltre 450 manager IT intervistati) e l’ampiezza della banda di rete (57%). Siano private o ibride, per la realizzazione delle strutture cloud secondo gli intervistati è fondamentale “conquistare il supporto dei principali responsabili delle decisioni aziendali”, a testimonianza del fatto che anche altre funzioni di business, oltre all’IT, hanno influenza sulla scelta di passare alla nuvola. Altre due percezioni abbastanza diffuse riguardano la necessità di ottenere efficienze di costo (25%) e di costruire una collaborazione forte con il proprio fornitore. Quest’ultimo aspetto rappresenta un ostacolo all’adozione del cloud per un’azienda su due.

“Il cloud sta rapidamente raggiungendo la maturità e stiamo assistendo a un cambiamento nel modo in cui le imprese ne percepiscono i principali vantaggi e le barriere all’adozione – spiega Johan Doruiter, senior vicepresident of Systems, EMEA, di Oracle -. Per le aziende che si stanno avvicinando alla maturità cloud è sempre più importante avere la capacità di monitorare e gestire in modo unificato e consolidato infrastrutture cloud pubbliche, private e ibride”.

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