DATA CENTER

Cloud, Microsoft crea maxi hub in Qatar: 36mila posti di lavoro

Sarà uno dei maggiori progetti internazionali dell’azienda. L’iniziativa sostenuta dal Governo, che punta a rendere il Paese più autosufficiente nel campo delle tecnologie informatiche e accelerare l’elaborazione dati. Intanto l’Antitrust Uk avvia indagine approfondita sull’acquisizione di Activision per 69 miliardi

Pubblicato il 01 Set 2022

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Microsoft ha annunciato la creazione di un maxi hub da 36.000 posti di lavoro in Qatar, per sostenere gli sforzi dello Stato arabo in direzione dell’abbandono della dipendenza dall’industria del petrolio e del gas. Realizzato con il sostegno del governo qatarino, il nuovo centro dati cloud sarà uno dei più grandi progetti internazionali del gigante tecnologico statunitense. Lana Khalaf, amministratore delegato di Microsoft Qatar, ha dichiarato che il progetto aiuterà il piccolo Paese del Golfo a diventare un “hub digitale per la regione e per il mondo”. “Porteremo più di 18 miliardi di dollari all’economia nei prossimi cinque anni, e creeremo oltre 36.000 nuovi posti di lavoro nei prossimi cinque anni”, ha aggiunto la stessa Lana Khalaf, in occasione della cerimonia di lancio del progetto.

Gli sforzi di diversificazione del Qatar

Il numero crescente di data center cloud in tutto il mondo agisce come un gigantesco magazzino pieno di server, che custodiscono ed elaborano informazioni per aziende, governi e istituzioni. Amazon, Microsoft e Google sono i principali operatori di servizi di cloud data. Il progetto dovrebbe rendere il Qatar più autosufficiente nel campo delle tecnologie informatiche, e accelerare l’elaborazione dei dati. Alla cerimonia A.T. Srinivasan, chief information officer di Qatar Airways, ha sottolineato l’importanza di archiviare i dati a livello nazionale. Il Qatar, che quest’anno ospita la Coppa del Mondo di calcio, negli ultimi anni ha raccolto profitti record grazie al gas naturale e al petrolio, ma ha anche investito molto nella diversificazione dell’economia come parte del piano nazionale 2030.

La crescita del digitale nei paesi del Golfo e nel mondo

Già all’inizio del 2022 Microsoft aveva avviato una partnership col Ministero qatarino delle comunicazioni e dell’Information technology per il lancio del National Skilling Programme, con cui si mira a fornire competenze digitali ad almeno 50 mila persone nell’arco dei prossimi quattro anni. Ad oggi, come riferisce Microsoft a The National, ne hanno usufruito in circa 14 mila. In generale i Paesi del Golfo attraggono un numero sempre maggiore di aziende che si occupano di cloud, soprattutto per via dell’aumento di giovani consumatori interessati al settore tech e alla rapida evoluzione del panorama del digitale. Globalmente, il mercato del cloud computing valeva circa 368 miliardi di dollari nel 2021, con la stima – elaborata da Grand View Research – di una crescita annuale del 16% dal 2022 al 2030, trainata dall’emersione ed adozione di nuove tecnologie come l’Intelligenza artificiale e il machine learning.

L’Antitrust Uk avvia indagine approfondita su acquisizione Activision  per 69 miliardi

Potenziale battuta d’arresto per il progetto di acquisizione della società di videogaming Activison Blizzard. L’autorità Antitrust britannica ha deciso di avviare un’indagine approfondita per valutare l’impatto sulla concorrenza e anche le prospettive nel mercato emergente del cloud gaming. L’autorità aveva aperto un’indagine iniziale a luglio per valutare se l’operazione avrebbe comportato una “sostanziale riduzione della concorrenza” nel Regno Unito.

“A seguito della nostra indagine di fase 1, temiamo che Microsoft possa utilizzare il suo controllo su giochi popolari come Call of Duty e World of Warcraft dopo la fusione per danneggiare i rivali, compresi i rivali recenti e futuri nei servizi di abbonamento a più giochi e nel cloud gaming”, ha dichiarato in un comunicato stampa Sorcha O’Carroll, direttore senior delle fusioni dell’ente di vigilanza. Il presidente di Microsoft, Brad Smith, sottolinea che l’azienda è “pronta a lavorare con la Cma sui prossimi passi da compiere”. Le autorità di regolamentazione della concorrenza di tutto il mondo stanno sottoponendo a controlli la transazione. Finora solo l’Arabia Saudita ha annunciato l’approvazione dell’operazione, Nuova Zelanda al Brasile stanno ancora esaminando il dossier così come le autorità di regolamentazione statunitensi.

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