Cloud “scaccia-crisi”: entro il 2015 oltre 2 milioni di posti di lavoro

Secondo il Cebr il valore di mercato in cinque anni raggiungerà i 763 miliardi di euro. A fare da traino le soluzioni “nuvola” per la PA e la Sanità. Idc: entro il 2014 investimenti per oltre 18 miliardi di dollari in area Emea

Pubblicato il 22 Feb 2011

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763 miliardi di euro e oltre 2 milioni di posti di lavoro generati
entro il 2015: questi i numeri della rivoluzione economica che
l’adozione del cloud computing porterà in Europa, secondo il
report “Cloud Dividend” condotta dal Centre for Economics and
Business Research (Cebr) per conto di Emc, che ha riguardato
l’Italia, la Francia, la Germania, la Spagna ed il Regno Unito.
Tra i mercati che si avvantaggeranno maggiormente la distribuzione,
il retail e l’hospitality, dove i servizi basati sul cloud
contribuiranno a creare un valore di 233 miliardi di euro. Valore
determinato in larga parte da una combinazione tra creazione e
sviluppo di business e riduzione dei costi. Il totale complessivo
rappresenta il 31 % dei vantaggi economici complessivi generati
nell’area, con il 77 % del valore derivante da soluzioni di cloud
privato e ibrido.

“La nostra ricerca dedicata all’impatto economico del cloud
computing ha rilevato significativi vantaggi economici legati alla
sua adozione nei vari settori verticali – spiega Oliver Hogan,
managing economist del Cebr – Stimiamo che il maggior ritorno
economico derivante dall’implementazione di progetti cloud venga
registrato nella distribuzione, nel retail e nell’hospitality,
malgrado una congiuntura economica non certo favorevole. Anche i
servizi bancari e finanziari verranno impattati positivamente da
questa evoluzione tecnologica, anche se in quantità minore in
termini assoluti”.

Secondo la ricerca, la maggior parte delle opportunità di
occupazione verranno create dall’adozione del cloud computing nei
settori quali il pubblico, l’education e la sanità, in cui si
prevede complessivamente la disponibilità di ben 800mila posti di
lavoro. Nel complesso, saranno 2,4 milioni i nuovi posti di lavoro
che verranno creati nei cinque paesi entro il 2015.

Nel dettaglio il valore di mercato dei settori Distribuzione,
retail, hospitality nel 2015 sarà di 233. 418.mlioni di euro per
355mila posti di lavoro; Servizi bancari e finanziari 183.566
milioni e 207mila posti di lavoro; PA, Education e Sanità 112.539
milioni e 801mila posti di lavoro; Industria e manifatturiero
98.504 milioni e 514mila posti; altri settori 135.271 milioni e 519
mila posti di lavoro. Il valore complessivo di attesta dunque sui
763.297 miliardi di euro per 2.396 miliondi nuove assunzioni.

“L’adozione di servizi e tecnologie cloud in Europa consente
quell’agilità di business necessaria per poter competere con
successo in un mercato impegnativo quale quello attuale –
puntualizza Sandra Hamilton, Vp Emea di Emc Consulting – Un
elemento critico affinché le aziende raggiungano tutti i vantaggi
promessi dal cloud computing sta nella virtualizzazione delle
applicazioni mission-critical, che possono essere rese maggiormente
disponibili ed abilitare così la flessibilità tipica del cloud
computing, con tutti i vantaggi economici ad esso collegati”.

Sul ruolo anti-ciclico della Nuvola si sofferma anche il report di
Idc "Accelerate Hybrid Cloud Success: Adjusting the IT
Mindset", secondo cui gli investimenti in servizi di cloud
pubblici a livello Emea sono destinati a raggiungere i 18,8
miliardi di dollari entro il 2014.

"Le aziende oggi hanno fiducia nei confronti del cloud privato
in termini di sicurezza, prestazioni  e disponibilità, che
costituiscono i presupposti anche per l'adozione del cloud
pubblico – spiega Idc -Tuttavia, il cloud computing potrà
considerarsi un vero e proprio modello alternativo per l’IT solo
quando le barriere organizzative e culturali verranno
definitivamente eliminate all’interno delle aziende".

Il white paper analizza proprio queste problematiche interne, che
vanno dalle difficoltà legate al sapere che le informazioni
risiedono fisicamente "altrove", alla confusione dei
ruoli tra responsabili delle infrastrutture e delle applicazioni,
alla pressione su Cio e staff tecnico, affinché riescano a fornire
servizi IT efficaci e competitivi come quelli proposti dai service
provider esterni.

“Con il cloud che si diffonde sempre più in Europa, i Cio
dovranno introdurre gradualmente un cambio di mentalità
all'interno del dipartimento IT per riflettere le
trasformazioni che tutto questo comporta  nei ruoli dello staff
tecnico e nelle competenze necessarie sottolinea Chris Ingle,
Associate Vp, Research and Consulting, Sis Group di Idc – La buona
notizia è che esistono alcuni passaggi semplici e diretti che i
Cio possono seguire per essere certi che il loro percorso verso il
cloud risulti efficace e immediato”.

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