SCENARI

Cloud, è tempo di FinOps: dalle funzionalità al valore

Mentre il rapporto qualità-prezzo si afferma come variabile prioritaria per la selezione del fornitore, sempre più organizzazioni adottano il nuovo modello per ottimizzare gli investimenti. Ma per passare all’azione serve un cambio di mindset

Pubblicato il 23 Feb 2023

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Cambiano i pilastri di valore che guidano le decisioni di investimento IT per il cloud del mondo Industry: se la velocità di adozione e la scala di utilizzo sono state le variabili principali nell’ultimo decennio “cloud first”, il nuovo decennio si dirotta invece sull’economia, l’efficienza e la sostenibilità del cloud.

Da un recente sondaggio Idc emerge infatti che il “rapporto qualità-prezzo” è stato l’attributo con il punteggio più alto per la selezione di un partner fornitore di tecnologia cloud. Ecco perché fra le organizzazioni si afferma sempre più l’uso di FinOps, l’insieme di standard e best practice sviluppato per aiutare i professionisti del cloud a gestire e ottimizzare l’economia variabile della “nuvola”.

Il focus sui costi sostituisce quello sulla sicurezza

L’attenzione proattiva ai costi del cloud negli ultimi 18-24 mesi è così forte – fa sapere Idc – che in alcuni casi sta sostituendo l’attenzione alla sicurezza del cloud. Secondo un recente sondaggio di Idc fra i Cio, 6 organizzazioni su 10 hanno ammesso di aver speso di più per il cloud rispetto a quanto inizialmente preventivato. Nonostante ciò, i leader delle C-Suite concordano sul fatto che il cloud è un imperativo per l’innovazione e rappresenta ormai la base della piattaforma aziendale digitale.

Mentre l’adozione del cloud ha subito un’accelerazione, i meccanismi di governance e controllo del cloud non hanno tenuto il passo. Di conseguenza, fino al 30% della spesa per il cloud è classificata come spesa “sprecata” che può essere ottimizzata. Questa percezione di spreco del cloud, unita a budget più ristretti e a pressioni sull’efficienza (da parte dei team finanziari e Esg) e a fattori macroeconomici come l’inflazione e una potenziale recessione, stanno rendendo i costi del cloud una considerazione prioritaria per le organizzazioni.

Bisogno di efficienza e ottimizzazione delle risorse cloud

Poiché il cloud (IaaS, PaaS, SaaS, data cloud) rappresenta una parte dominante della spesa IT, l’uso efficiente e ottimizzato delle risorse cloud è una priorità fondamentale. Ma il cloud democratizza le risorse e decentralizza le decisioni di acquisto. La combinazione di prezzi basati sul consumo, dinamismo delle risorse e decentralizzazione delle decisioni rende più difficile il controllo dei costi del cloud. Ne consegue che il budgeting, la pianificazione e la previsione della spesa IT tradizionali non si adattano a questo mondo dinamico del cloud.

Monitorare la spesa per affrontare l’aumento di costi: l’uso di FinOps

Secondo Idc, l’aumento dei costi del cloud non sarà un problema se i responsabili tecnologici potranno monitorare la spesa, gestirla e vedere il ritorno sugli investimenti. Questa è la premessa con cui molte organizzazioni adottano FinOps, il modello operativo per la gestione del cloud che combina sistemi, best practice e cultura aziendale  per migliorare la capacità delle aziende di comprendere e gestire i costi del cloud, come mezzo per ottimizzare la spesa per il cloud piuttosto che tagliare o evitare del tutto l’uso della “nuvola”.

In pratica, nel breve termine FinOps aiuta a ottenere visibilità e a risparmiare facilmente per disciplinare l’uso del cloud. Inoltre, rende gli utenti più consapevoli dell’aspetto economico del cloud. A medio termine, rafforza le capacità di governance del cloud delle organizzazioni e migliora la pianificazione, la previsione e la negoziazione del cloud. Aiuta i team a considerare il right-scaling delle applicazioni, la corrispondenza delle risorse e una migliore etichettatura delle risorse cloud.
A lungo termine, FinOps promuove una cultura della collaborazione e fa sì che tutti gli utenti si assumano la responsabilità dei costi del cloud. Inoltre, aiuta l’IT a disporre di metriche e Kpi per contribuire positivamente agli obiettivi più ampi di sostenibilità e riduzione dell’impronta di carbonio.

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