L'INDAGINE EUROSTAT

Cloud, l’Italia batte la media europea e si piazza al quinto posto in classifica

A parità di accesso, l’adozione dei servizi digitali on demand è più forte in Nord Europa, dove le aziende acquistano soluzioni più sofisticate e sviluppano maggiore dipendenza dalla tecnologia. Sul podio Svezia, Finlandia e Paesi Bassi, quarta la Danimarca. Il 14 dicembre a Telco per l’Italia il punto su progetti e investimenti

Pubblicato il 09 Dic 2021

Domenico Aliperto

Con il 65% delle imprese che utilizzano il cloud, l’Italia si piazza al quinto posto nella classifica europea stilata da Eurostat, che analizza il modo in cui le organizzazioni economiche stanno puntando sulla tecnologia. Nel 2021, il 98% delle imprese dell’Ue con dieci o più dipendenti dispone di un accesso al cloud, ma solo il 42% delle aziende ne fa uso. Si tratta comunque di un aumento del 6% rispetto al 2020 (36%) e più del doppio se si considera la quota nel 2016 (19%). Eurostat sottolinea come negli Stati del nord Europa il cloud computing sia sensibilmente più diffuso: sebbene la quota di imprese con accesso a Internet sia a livelli molto simili negli Stati membri dell’Ue, l’uso dei servizi digitali on demand varia in modo significativo, con le quote più elevate riportate in Svezia e Finlandia (entrambe 75%), Paesi Bassi e Danimarca (entrambe 65 %). All’estremo opposto della classifica, i servizi di cloud computing sono stati utilizzati da meno di un’impresa su cinque in Bulgaria (13%) e Romania (14%).

Le soluzioni acquistate in cloud

Delle aziende che hanno riferito di utilizzare il cloud computing, la stragrande maggioranza (79%) ha optato per una soluzione cloud per ospitare i propri sistemi di posta elettronica. Circa i due terzi utilizzano il cloud per archiviare file (68%) e per software per ufficio come elaboratori di testi e fogli di calcolo (61%). Più della metà punta sul cloud per il proprio software di sicurezza (59%).

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Alla Nuvola si ricorre anche per accedere ad applicazioni software per utenti finali più avanzate, come quelle degli ambiti della contabilità e della finanza (48%), gestione delle relazioni con i clienti (27%) e pianificazione delle risorse aziendali (24%). Oltre la metà (59%) delle aziende che utilizzano il cloud ha dichiarato di aver attivato applicazioni software di sicurezza, il 47% ha ospitato i database dell’azienda nel cloud e un quinto (21%) ha utilizzato una piattaforma informatica che fornisce un ambiente ospitato per lo sviluppo di applicazioni, test o distribuzione.

I settori che fanno maggiore affidamento sul cloud

Non sorprende che la percentuale più elevata di imprese che utilizzano servizi di cloud computing (77%) si trovi nel settore dell’informazione e della comunicazione, mentre in quasi tutti gli altri comparti economici la percentuale è inferiore al 50% e varia dal 33 al 47%. Nel mezzo si sono collocate le imprese “professionali, scientifiche e tecniche” e dell’ambito “immobiliare”, con il 57% e il 51% del campione che utilizza il cloud. Rispetto al 2020, l’aumento dell’utilizzo della modalità as-a-service, nota Eurostat, è stato più elevato nel settore del commercio al dettaglio e nelle attività immobiliari (entrambi in crescita di otto punti percentuali).

Non stupisce nemmeno che siano le grandi imprese le organizzazioni che utilizzano maggiormente il cloud: si parla del 72% del cluster, con un aumento di sette punti percentuali rispetto al 2020. Se nel 2021 il 54% delle medie imprese ha utilizzato il cloud (erano il 46% nel 2020), nelle piccole imprese, la sua adozione è aumentata di sei punti percentuali al 39%.

La dipendenza dal cloud cresce con la sofisticatezza dei servizi

La dipendenza delle imprese dai servizi di cloud computing, infine, può essere descritta dal livello di sofisticatezza dei servizi che stanno utilizzando. Sulla base dei dati dell’indagine, le tipologie di servizi sono state classificate in tre livelli: servizi di base, intermedi e sofisticati.

Le aziende che utilizzano servizi cloud di base sono quelle che utilizzano almeno una di queste applicazioni: posta elettronica, software per ufficio, archiviazione di file o potenza di calcolo per eseguire il software aziendale. Le imprese che utilizzano servizi cloud intermedi acquistano di solito applicazioni software finanziarie o contabili, Erp o Crm. Le aziende che utilizzano servizi cloud sofisticati includono quelle che fanno leva su piattaforme software di sicurezza, database aziendali di hosting o soluzioni informatiche che forniscono ambienti hosted per lo sviluppo, il test o l’implementazione di applicazioni.

Il 31% del totale delle aziende sondate ha riferito di utilizzare almeno uno dei servizi sofisticati ed è stata quindi classificata come altamente dipendente dai servizi cloud. La percentuale più elevata di imprese fortemente dipendenti dai servizi cloud è stata registrata in Svezia (60%), Danimarca (59%), Finlandia (57%) e Paesi Bassi (56%).

L’Italia alla sfida del cloud

È dedicata alla sfida cloud l’edizione di fine anno di Telco per l’Italia, l’evento di CorCom-Digital360 (PER ISCRIVERSI CLICCARE QUI).

Banda ultralarga fissa e mobile, data center ultra-performanti, tecnologie e applicativi di nuova generazione. Sono questi i pilastri portanti di una delle maggiori sfide del Governo Draghi: la digital transformation del Paese.

La partita riguarderà e coinvolgerà tutto il tessuto economico: dalle grandi industrie alle Pmi passando anche e soprattutto dalla Pubblica amministrazione su cui sono puntati i riflettori con l’obiettivo di spingere la rivoluzione digitale in chiave di erogazione di servizi innovativi, maggior efficienza e maggior competitività. In campo le risorse del Pnrr ma la vera leva è rappresentata dagli investimenti privati, quelli degli operatori di telecomunicazioni in sinergia con le big tech e le aziende dell’IT.

Come fare ad accelerare la roadmap? Quali le priorità? Quali le criticità sul cammino? Quali le soluzioni tecnologiche più promettenti?

Ne discutiamo il 14 dicembre dalle 11.00 alle 13.00 al nostro web summit

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