LO SCENARIO

Cloud: per le pmi potenziale da 161 miliardi, 96 milioni di nuovi posti di lavoro

Questa la stima al 2030 messa nero su bianco in uno studio Aws-Accenture. Sanità, istruzione e agricoltura i settori più impattati dai benefici. Innovazioni come calcolo quantistico, realtà aumentata e virtuale, e algoritmi avanzati di intelligenza artificiale consentiranno un ulteriore sprint, ma spetta alla politica favorire lo sviluppo dell’ecosistema

Pubblicato il 01 Mar 2024

cloud Pmi

Il cloud computing e l’intelligenza artificiale sono il mix tecnologico che può trasformare l’efficienza operativa e aumentare e l’impatto economico e sociale delle micro, piccole, e medie imprese (Mpmi) di tutto il mondo. Queste aziende più snelle, con meno di 250 dipendenti, sono spesso all’avanguardia nell’esplorazione di tecnologie basate su cloud, Ai e machine learning, anche se, solo il 13% delle Mpmi mondiali adotta al momento soluzioni cloud avanzate. Il potenziale da liberare è enorme: 161 miliardi di dollari in benefici complessivi nella produttività nelle Mpmi dei settori sanità, istruzione e agricoltura in 12 mercati mondiali di qui al 2030. Ma servirà un’unione di fattori positivi quali competenze, cultura e supporto della politica per favorire lo sviluppo dell’ecosistema. È quanto si legge nello studio sviluppato da Aws e Accenture intitolato “Realizing a cloud-enabled economy: How cloud drives eeconomic and societal impact through micro, small, and medium-sized businesses”.

Secondo la ricerca, le micro imprese e le pmi cloud-enabled potranno creare 95,8 milioni di posti di lavoro entro il 2030. Ciò equivale a circa l’8% dell’occupazione totale nei 12 Paesi presi in esame: Australia, Brasile, Canada, Francia, India, Indonesia, Giappone, Nuova Zelanda, Singapore, Sud Corea, Uk e Usa.

Cloud e Ai spingono il peso economico delle pmi

Nonostante rappresentino circa il 60% del prodotto interno lordo nei Paesi Ocse, le micro, piccole e medie imprese rappresentano laboratori di innovazione sottovalutati, si legge nella ricerca di Aws in collaborazione con Accenture.

Il 78% delle aziende intervistate ha identificato l’Ai, compresa quella generativa, l’elaborazione del linguaggio naturale (Nlp) e il machine learning (Ml) come le tecnologie destinate a generare il massimo impatto sociale entro il 2030. Le applicazioni dell’Ai generativa nei tre settori studiati sono molteplici: dal supportare i medici nell’analisi dei dati e dei referti all’aiuto nella revisione dei programmi e dei materiali didattici per formulare domande d’esame di migliore qualità alla smart agriculture che ottimizza il rendimento e riduce i costi e l’impatto ambientale.

A che punto sono le pmi sul cloud

Secondo lo studio – che ha utilizzato una combinazione di dataset pubblicamente disponibili da Ocsr, Banca mondiale, Database totale dell’economia del Conference board, tecniche di dimensionamento del mercato e analisi di sondaggi – oggi il 32% delle Mpmi usa soluzioni cloud di base, come cloud storage e email web-based, mentre solo il 19% usa soluzioni intermedie, come database centralizzati, software di project management e strumenti per migliore le prestazioni, e appena il 13% adotta un cloud avanzato, ovvero Ai, machine learning e big data analytics cloud-based.

Per realizzare i benefici di produttività massimi, lo studio evidenzia che occorre adottare proprio le soluzioni cloud più evolute: Ai, Ml, blockchain, quantum computing, edge computing, metaverso e dati satellitari.

Sanità, istruzione e agricoltura: i benefici cloud-enabled

Nel settore della salute, lo studio prevede che, entro il 2030, le micro, piccole, e medie imprese abilitate dal cloud che forniscono soluzioni healthcare, sbloccheranno benefici annuali di produttività per 77,7 miliardi di dollari, oltre supportare una su tre consultazioni tramite la telemedicina, rispetto a una su dieci attuali.

Nell’istruzione, Aws-Accenture stimano che uno studente su tre, tra scuole primarie e secondarie, e un adulto su quattro, potranno accedere alla didattica a distanza tramite Mpmi che usano il cloud, generando benefici annuali di produttività per 51,8 miliardi di dollari. Grazie al cloud computing, e soprattutto alle soluzioni alimentate da Ai, è possibile rendere i percorsi di studio più coinvolgenti, personalizzati e facilmente accessibili per studenti di tutte le età e anno di studi.

Le soluzioni basate su dati e sul cloud hanno assunto un ruolo fondamentale anche nell’aiutare gli agricoltori a fornire cibo più sano e di migliore qualità. Entro il 2030, lo studio stima che un’azienda agricola su otto utilizzerà soluzioni di precisione supportate da Mpmi abilitate dal cloud, in aumento rispetto alla situazione attuale, in cui solo un’azienda su 34 sfrutta queste soluzioni.

I freni a un’adozione avanzata del cloud e dell’Ai

Il rapporto evidenzia come l’adozione di soluzioni cloud intermedie, come l’uso di strumenti di gestione delle relazioni con i clienti o di pianificazione delle risorse aziendali, nei paesi inclusi nello studio, si attesta al 19% di media. L’adozione avanzata del cloud, come l’utilizzo di Ai e Ml per compiti più sofisticati, tra cui la rilevazione delle frodi o la previsione della catena di approvvigionamento, è ferma al 13%, dimostrando che c’è ancora molta strada da fare per realizzare appieno il potenziale delle tecnologie cloud.

Secondo il report, i timori legati alla cybersecurity, la cultura organizzativa, l’accesso all’infrastruttura digitale e le competenze tecnologiche sono le principali barriere all’adozione del cloud per le micro, piccole e medie imprese. Per superare queste sfide e realizzare il potenziale di questa tecnologia, è necessaria una maggiore collaborazione tra governi, educatori e settori.  

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