LA MAPPA NAZIONALE

Data center, in Italia investimenti al rialzo. Lombardia capofila

Il mercato non è ancora maturo ma le potenzialità sono enormi sull’onda dei progetti legati al Pnrr per la banda ultralarga e la transizione energetica. Il report di Cushman & Wakefield

Pubblicato il 06 Giu 2022

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È la Lombardia la regione italiana in cui si concentra la maggior parte dei data center con Milano a fare da città guida dell’intero Paese. È Aruba a vantare la maggior parte delle infrastrutture a partire dal più grande data center campus d’Italia (200mila mq) localizzato a Bergamo. Nella classifica nazionale Roma si piazza al secondo posto e gli investimenti sono al rialzo anche e soprattutto per aumentare la capacità di attività nel Sud Italia. La stessa Aruba ha deciso di puntare sulla capitale con una struttura da 52mila mq. È quanto emerge dal report “Italy Data Center” di Cushman & Wakefield che CorCom ha potuto visionare.

“Il mercato italiano, ancora piuttosto giovane ma in forte espansione, è attualmente caratterizzato principalmente dalla vendita di terreni a grandi operatori. Inoltre, un numero crescente di aziende specializzate di Data Center sta intraprendendo i propri sviluppi, rimuovendo nel processo i tradizionali attori immobiliari”, si legge nel report. “Gli utenti utilizzano i Data Center per archiviare i propri dati o per agire come “operatori di co-location”, offrendo un servizio di archiviazione dati a clienti con un’ampia gamma di esigenze. All’interno del più ampio modello di co-locazione, esiste una gamma diversificata di modelli operativi che variano tra i siti “al dettaglio” guidati dalla connettività ad alta densità di rete e le strutture all’ingrosso, che ospitano un piccolo numero di clienti guidati molto grandi, solitamente iperscalabili, con un ampio spettro di prezzi e termini del contratto”.

Le cloud region dei colossi americani

Microsoft, Google e Oracle le compagnie americane che hanno annunciato la creazione di proprie Cloud region in Italia. Nel nostro Paese sono presenti anche Aws, Alibaba e Ibm anch’esse localizzate nel capoluogo lombardo con propri data center. “L’Italia è un’area importante per la connettività fra Europa, Medio Oriente e Africa”, si legge nel report in cui si evidenzia che gli investimenti nel nostro Paese sono in aumento anche sull’onda del Pnrr e delle nuove sfide legate alle transizioni energetica e digitale.

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Il cluster del Milanese

Con 400mila mq di spazi adibiti ad ospitare data center l’area di Settimo Milanese e di Cornaredo è in testa alla classifica nazionale.

A Milano con i suoi 110.000mq il Mix (Milano Internet Exchange) in Via Caldera consente l’accesso a tutte le principali reti di telecomunicazioni nazionali. Nel 2013 Data4 è stato il primo operatore ad entrare nel mercato italiano con l’acquisizione di un terreno di Settimo Milanese per l’apertura di un Data Center di 80.000 mq; ulteriori 40.000 mq sono stati realizzati a fine 2021. Nel 2015 Data4 si è sviluppato anche per l’Ibm Cloud Data Center di Cornaredo, il primo di questo tipo in Italia. Il potenziamento della capacità elettrica e del cablaggio in fibra ottica in quest’area ha attirato altri operatori, come Equinix, società globale di interconnessione e data center che ha acquisito Telecity Group con la propria sede di Basiglio (circa 6.000 mq) e nel 2018/2019 ha acquistato un terreno di Settimo Milanese e ha costruito due Data Center per un totale di 65.000 mq.

Significative operazioni sono state chiuse anche nell’area metropolitana orientale di Milano, dove negli ultimi due anni sono stati sviluppati nuovi Data Center per un totale di 130.000 mq. Nell’area a sud di Milano invece inizialmente non c’è stati molto interesse: Supernap è stata la prima compagnia a insediarsi nell’area a Siziano nel 2015 con una struttura da 42mila mq che poi è stata portata a 100mila nel 2021

Il mercato non è ancora maturo

Sebbene vi sia un forte interesse da parte degli investitori, il mercato non è ancora maturo, evidenziano gli analisti. “Il mercato degli investimenti immobiliari tradizionali attualmente vede il mercato dei Data Center come un’interessante attività alternativa in cui investire, ma che presenta caratteristiche tipiche dal punto di vista immobiliare, con costi operativi, di costruzione e di manutenzione pari a diversi multipli dei costi previsti per altre classi di attività”. In Italia fra il 2013 e il 2021 si sono registrate transazioni per 750mia mq valutare in 650 milioni di euro.

Fibra ed energia i driver dei data center

I fattori determinanti per considerare l’ubicazione, le dimensioni e la fattibilità operativa di un Data Center sono Energia e Fibra.

  • Fibra: la capacità di fornire una connettività veramente resiliente e ad alta larghezza di banda è fondamentale per la co-localizzazione e i Data Center aziendali. Il collegamento in fibra da un’infrastruttura indipendente fornisce una maggiore scelta da parte del cliente e il potenziale per un percorso completamente diversificato. Gaming online, transazioni aziendali online(transazioni bancarie, finanziarie, assicurative), eCommerce, Iot ,Video Streaming online, Big Data, Cloud Computing, Smart working, eLearning eTelehealth sono i settori su cui si sta concentrando l’attenzione.
  • Energia: la disponibilità e l’effettuazione di una fornitura continua di energia elettrica dalla rete è determinante per il funzionamento di un Data Center. In caso di interruzione di corrente, i Data Center ricercano l’alimentazione di riserva con l’installazione di generatori in loco e di sistemi Ups (Uninterruptable Power Supply), per mantenere costante la potenza dell’hardware IT.
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