LA CLASSIFICA

Eurostat: Italia regina europea del cloud

Col 40% di adozione siamo secondi solo alla Finlandia e nettamente al di sopra della media dell’Europa dei 28, dove il 19% delle imprese usa la nuvola. L’Ict è il settore dove il cloud è più diffuso; i timori sulla sicurezza l’ostacolo principale a un’adozione capillare

Pubblicato il 09 Dic 2014

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I servizi di cloud computing sono utilizzati da un’azienda su cinque nell’Europa dei 28 e Finlandia, Italia, Svezia e Danimarca ne sono i maggiori utilizzatori: lo rivela il nuovo studio di Eurostat sull’uso dei servizi cloud da parte delle aziende dell’Unione europea.

Anziché costruirsi la loro infrastruttura It, le aziende oggi hanno la possibilità di accedere a risorse di computing che risiedono presso aziende terze e sono erogate via Internet; è questo il cloud computing, spiega in una nota Eurostat. Poiché i servizi del cloud sono erogati online, le aziende devono avere accesso a Internet per poterli usare, e infatti così è nel 2014 per quasi tutte le aziende (97%) che impiegano almeno 10 persone nell’Ue dei 28.

In media, solo un quinto (19%) di esse usa i servizi di cloud computing, ma ci sono Paesi dove l’adozione è molto più alta e l’Italia figura a fianco degli avanzatissimi Paesi scandinavi. In Finlandia infatti il 51% delle aziende usa il cloud ma l’Italia è seconda col 40% di imprese che lo hanno adottato; seguono Svezia (39%) e Danimarca (38%).

La maggior parte delle aziende che usa il cloud è attiva nel settore Ict (lo adotta il 45% delle imprese in questo ambito); segue il settore legato alle attività “professionali, scientifiche e tecniche” (27% di adozione) Inoltre, le aziende usano le soluzioni cloud soprattutto per i servizi e-mail (66%) e per lo storage di file (53%). In Italia l’uso del cloud per i servizi e-mail è particolarment diffuso (86% del nostro campione).

Le imprese che usano servizi cloud rivelano che il rischio di un’intrusione nei sistemi è il fattore principale che limita un’adozione più capillare del cloud (lo dice in media il 39% delle imprese dell’Ue). Altri fattori frenanti sono il costo dell’acquisto dei servizi cloud (32%), l’incertezza su quale sia il quadro normativo applicabile (32%), insufficienti conoscenze sul cloud computing (31%), l’incertezza su dove siano conservati i dati aziendali (30%), le difficoltà di recesso o di cambiamento del provider (28%). Tra le imprese che non usano il cloud, la maggior parte (42%) dice di non farlo perché non conosce bene questa tecnologia e perché teme problemi di sicurezza (37%).

La Commissione europea, aggiunge Eurostat nella sua nota, è impegnata a facilitare l’uso dei servizi digitali, migliorandone qualità e sicurezza tramite la creazione del Mercato unico digitale. Anche il pacchetto Telecoms Single Market può potenziare l’uso dei servizi di cloud computing in Europa perché, tra le altre cose, mira a migliorare la qualità dei nuovi servizi (come appunto, il cloud) tramite le norme sulla net neutrality, fornendo velocità di banda più alte con politiche armonizzate per lo spettro e garantendo accesso a prezzi più bassi alle applicazioni mobili con l’abolizione del roaming.

La Commissione consulterà gli stakeholder nel 2015 su una serie di azioni mirate ad aumentare la sicurezza del cloud per creare un ambiente sicuro che ne favorisca l’adozione.

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