IL SONDAGGIO

Gartner: i ceo mondiali scommettono sull’IT, 2014 anno della svolta

Secondo un sondaggio di Gartner in cima all’agenda dei top manager c’è la crescita. Un obiettivo raggiungibile soprattutto grazie agli investimenti nelle nuove tecnologie: cloud e mobile in vetta alla classifica

Pubblicato il 14 Apr 2014

Patrizia Licata

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Il 2014 sarà l’anno in cui i Ceo e i top executive delle aziende metteranno in cima alla loro agenda la crescita: lo rivela l’ultimo sondaggio della società di ricerche Gartner, il “2014 Gartner Ceo and Senior Executive Survey”. Oggi infatti i top manager pensano di trovarsi in una fase di rischio inferiore e sono pronti a investire sulla crescita a lungo termine.

Il sondaggio di Gartner è stato condotto tra 410 figure senior di aziende globali di grandi dimensioni tra settembre e dicembre 2013. La crescita è di gran lunga la priorità numero uno: la mette in cima alla propria agenda il 33% del campione. I top manager mostrano un atteggiamento di forte ottimismo verso la crescita del business trainata dalla tecnologia.

“Il prossimo passo sarà per i Ceo e i Cio lavorare insieme per far combaciare l’uso delle tecnologie più avanzate con lo specifico tipo di crescita che l’azienda vuole ottenere”, sottolinea Mark Raskino, vice president e Gartner Fellow. “Le tematiche connesse all’It sono pure risultate più rilevanti quest’anno con il 7% dei Ceo che classifica l‘It tra le priorità chiave”.

Quasi la metà delle priorità relative all’It citate dagli intervistati nel sondaggio Gartner riguarda il digitale, l’online o le moderne tecnologie della cosidetta era post-ebusiness, ovvero social, cloud e mobile. Le risposte indicano chiaramente che i Ceo vogliono la tecnologia per metterla al servizio della crescita, più che degli obiettivi di efficienza o riduzione dei costi interni.

Tuttavia anche se i Ceo avvertono una minore componente di rischio, i fattori economici restano quelli che preoccupano di più tra le variabili esterne. Anche la normativa è un fattore, ma nel sondaggio di quest’anno pesa anche l’invecchiamento della popolazione: “Si tratta di un problema sfaccettato, che ha ripercussioni come la disponibilità di personale e i costi delle pensioni, ma che crea anche opportunità di crescita di mercato”, sottolinea Raskino; “per esempio, si possono fornire servizi medici e finanziari ai nati nell’epoca del baby boom che oggi si avvicinano alla pensione”.

Tecnologia e digitale sono spesso separati nelle menti dei top manager ma, se messi insieme, diventano il terzo trend esterno più importante che guida le strategie di business, rivela ancora il sondaggio. Questo livello di importanza dato alla tecnologia non emergeva dalla fine degli Anni ’90.

“I Ceo che hanno notato quanto sia fondamentale cambiare usando gli strumenti della tecnologia devono ora investire in questa direzione”, afferma Raskino. “Occorre prendere decisioni a volte difficili, essere pronti a tagliare in settori che rappresentano modi antiquati ‘pre-digital’ di fare le cose ma mantenere anche una visione coerente e integrata degli investimenti che si fanno, evitando la frammentazione tra vendite, marketing, digitale, It e altri budget”.

Il sondaggio Gartner chiedeva ai top executive anche quale sarebbe stato il loro più importante investimento in funzioni abilitate dalla tecnologia nei prossimi cinque anni. La lista è quest’anno dominata dalle capacità di front-office supportate da tecnologie per dare sostegno a vendite e marketing. Gartner ha anche notato un forte interesse nel cloud e nel decision-making supportato dall’analisi dei dati tramite business analytics, big data e data science.

“Ma molti leader sono ancora indietro nel capire che cosa significhi digital business”, nota Raskino. “I Cio devono lavorare quest’anno e il prossimo per chiudere questo gap. La convinzione, che ha dominato per dieci anni, che l’It sia una funzione commodity, da esternalizzare in molti casi, ha lasciato molti top manager in una posizione di relativa debolezza, inficiando la loro visione e conoscenza dei cambiamenti che la tecnologia rende possibili”.

A questo scopo risulta fondamentale la capacità di assumere e trattenere i talenti in azienda: il sondaggio 2014 rileva che un quarto del campione ha oggi un Chief digital officer (Cdo) e molte altre aziende pensano di inserire questa figura nel top management, cosicché Gartner prevede che per la fine del 2015 metà delle grandi aziende avrà un Cdo.

Resta tuttavia chiave il ruolo del Cio, che oggi più che mai è visto come la prima spinta verso il digitale e il cambiamento abilitato dalla tecnologia, nota Raskino: “Il digitale è fortemente associato all’innovazione. Due anni fa, il nostro 2012 Ceo survey vedeva i Cio in fondo alla lista delle figure del management percepite come leader dell’innovazione o essenziali alla strategia di business. Nel sondaggio di quest’anno le aspettative verso i Cio sono molto cambiate”.

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