IL CONVEGNO

Gigabit society all’orizzonte ma senza 5G sarà irrealizzabile

Loiola (Nokia): “Reti ultraveloci pilastro per la comunicazione su web, mobile, cloud ma servono tecnologie non più centralizzate, condivisione e sviluppo del co-design”

Pubblicato il 26 Gen 2017

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Nella Gigabit society che si prepara per il prossimo futuro “la Internet of Things si trasformerà nella Automation of Everything”, si sbloccherà nuovo valore per l’economia e si moltiplicheranno i servizi per imprese e cittadini. Ma senza fibra e 5G la “nuova rivoluzione industriale” non potrà mai avverarsi. Lo ha detto Roberto Loiola, amministratore delegato di Nokia Italia, intervenendo alla Round table “Smart Utility e Gigabit Society” presso la sede di Confindustria Digitale a Roma: Loiola ha sottolineato come le reti ultra-veloci siano il pilastro su cui si regge il “nuovo modo di comunicare basato su web, mobile e cloud”. “In Nokia parliamo anche di FutureX Network: per la Gigabit society abbiamo bisogno di un salto di 10, forse 20 volte, rispetto alle reti Tlc moderne. Le telecomunicazioni sono il fattore abilitante di questa rivoluzione e il 5G segnerà la vera svolta”.

Che cosa manca dunque per innescare il cambiamento? “Tecnologie non più centralizzate ma distribuite, condivisione, sviluppo all’insegna del co-design e di specifiche aperte”, ha indicato Loiola. Le utilities guardano con attenzione all’evoluzione della Gigabit society perché stanno radicalmente trasformando il proprio core business: non si tratta più tanto di costruire centrali ma di offrire al mercato servizi. Enel, come ha indicato Marco Barra Caracciolo, head of Ict Italy dell’azienda elettrica, sta già lavorando in questa direzione: “Una utility come Enel oggi cerca l’effetto WOW portando al cliente un servizio che anticipa i suoi bisogni, ma il contesto deve essere favorevole. Regulation, connettività, capacità innovativa delle aziende, su questi punti l’Italia ha ancora da lavorare”.

“I player del mercato si devono accordare sui device quando si tratta di IoT, come ha fatto l’incumbent SK Telecom in Corea del Sud”, è intervenuto Maurizio Decina, presidente Infratel e Emeritus Professor Politecnico di Milano. “In Corea si ragiona anzi sulla Internet of Small Things, applicazioni caratterizzate da basso costo, basso consumo e bassa capacità di comunicazione, nonché da un grande numero di dispositivi connessi”. Nokia è pronta a lanciare reti narrowband IoT per i suoi clienti già l’anno prossimo, ha anticipato Loiola, ma il mercato italiano rischia di arrivare alla maturità in ritardo. “Nelle applicazioni IoT, che siano massive o mission-critical, le telco possono fornire la rete e farsi pagare la banda usata per la trasmissione dei dati dei device, anche in modo differenziato”, ha detto Decina, ma le telco non colgono a pieno l’urgenza di innovare: “Sono prese nel braccio di ferro con gli Over the top senza rendersi conto che il cloud ha azzerato la differenza tra aziende telecom e OTT” e si arenano sulle dispute “su quanti Giga offrire e a che prezzo dimenticando come si fanno prodotti innovativi.

C’è una disruption da affrontare. Enel Open Fiber vuole innovare? Faccia la start up, è così che escono le idee creative”. Il problema è anche la necessità di un cambiamento culturale, non bastano le reti, secondo Alessio Beltrame, capo della segreteria politica di Antonello Giacomelli, sottosegretario alle Comunicazioni del Mise. L’Italia ha fatto degli enormi passi in avanti sulla connettività grazie al Piano BUL, che con le tre gare previste per le aree bianche porterà la banda ultra-larga non solo in tutti i Comuni ma in tutte le unità abitative in digital divide (circa 15 milioni, o il 45% del totale): ora occorre accelerare il passo sul lato servizi e creare sul territorio “un ecosistema dell’innovazione digitale, con le condizioni giuste per la nascita di start-up e nuovi modelli di business, stimolando un cambio di mentalità anche nelle imprese private, che devono mettere le conoscenze a fattor comune”, ha detto Beltrame. Si tratta di evoluzioni e scadenze che aziende come Nokia seguono con attenzione, ha osservato Sergio Gianotti, Sales director Large corporate & Public sector di Nokia Italia. Beltrame ha confermato il progetto del governo di partire con le sperimentazioni del 5G in tre città italiane a inizio 2017, ancora una volta “lavorando tutti insieme, governo con telco, vendor, società dei servizi”.

Le frequenze restano essenziali e l’Italia ha già in cantiere la gara per le frequenze non occupate della banda 3.4-3.8 GHz; quanto ai 700 MHz, “esiste una roadmap 2020-22 a livello europeo per il passaggio dai broadcaster ai servizi mobili che sarà rispettata”, ha indicato Beltrame. Il governo ha messo in campo un impegno e risorse che non hanno precedenti per realizzare in Italia la Gigabit society e, come ha previsto la copertura non solo per Comuni ma per unità abitative con un censimento dedicato, così pretenderà che i player privati si impegnino a un censimento dei loro progetti sulla connettività, perché la copertura sia davvero capillare, “per edificio”, e possa abilitare l’economia dei servizi e dei dati che è cruciale per la crescita del paese.

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