L'INDAGINE

Ibm: il cloud fa lievitare ricavi e utili

Secondo un’indagine Ibm le aziende già avanti nell’adozione della tecnologia sono più competitive nei rapporti con i clienti. Nei prossimi anni crescerà l’importanza strategica della nuvola

Pubblicato il 11 Nov 2013

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Le organizzazioni che adottano il cloud per innovare e sconfiggere la concorrenza registrano una crescita dei ricavi quasi doppia e una crescita dell’utile lordo quasi 2,5 volte più elevata rispetto alle aziende più caute nell’adozione della “nuvola”: è quanto emerge da una recente indagine condotta da Ibm tra oltre 800 responsabili decisionali e utenti del cloud a livello mondiale.

La ricerca ha rivelato inoltre che nei prossimi tre anni per i responsabili decisionali quali ceo, chief marketing officer, dirigenti finanziari, delle risorse umane e degli acquisti, l’importanza strategica del cloud è destinata a raddoppiare, dall’attuale 34% al 72%, scavalcando la percentuale del 58% attribuita dai Cio (Chief Information officer).

Lo studio ha rilevato poi che un’organizzazione su cinque è ben posizionata nella curva di adozione del cloud e ottiene già vantaggi competitivi – non solo riduzione di costi e aumento dell’efficienza – grazie al cloud computing.

La ricerca ha classificato le organizzazioni in base al loro livello di adozione del cloud: i Pacesetters sono quelli che l’hanno adottato su larga scala e ne stanno ottenendo vantaggi competitivi; i Challengers, alla pari dei Pacesetters, ottengono maggiore efficienza dal cloud, ma non sono ancora capaci di ricavarne differenziazione rispetto ai competitor e adeguata risposta da parte del mercato; i Chasers, infine, sono i più prudenti riguardo al cloud perché sono al primo stadio del suo utilizzo e non lo stanno ancora usando per ricavarne vantaggi competitivi. Ebbene, dallo studio emerge che i Pacesetters hanno il 136% di probabilità in più di reinventare le proprie relazioni con i clienti grazie al cloud rispetto ai Chasers, il 170% in più di fare ampio uso dell’analitica via cloud per trarre informazioni preziose e prendere decisioni di business più consapevoli; e il 79% di probabilità in più di affidarsi al cloud per individuare e sfruttare le competenze ovunque si trovino nell’ecosistema, realizzando una collaborazione più approfondita.

Infine i risultati dello studio suggeriscono che i responsabili di business e dell’IT dovrebbero indirizzare gli investimenti di cloud computing nelle aree in cui essi possono maggiormente differenziarsi dalla concorrenza.

Con un mercato del cloud computing complessivo destinato a toccare i 244 miliardi di dollari entro il 2017, le aziende puntano a trarre vantaggio da questa opportunità in rapida crescita per trasformare il proprio business. Dal 2007 Ibm ha investito più di 6 miliardi di dollari in oltre una dozzina di acquisizioni – di cui 10 dal 2010 – pensate e realizzate per accelerare le proprie iniziative di cloud computing

La piattaforma cloud di Ibm attualmente supporta alcuni dei più grandi progetti infrastrutturali del mondo. Inoltre il gruppo collabora con 100 università a livello globale per costruire le competenze sul cloud.

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