Ibm ha annunciato oggi un piano di investimento che prevede l’impegno di oltre 1,2 miliardi di dollari per espandere ulteriormente la propria presenza nel mercato del cloud computing a livello globale. Questo investimento comprende una rete di centri progettati per offrire ai clienti maggiore flessibilità, trasparenza e controllo sul modo di gestire i dati, condurre il business e implementare le attività operative IT nel cloud.
Quest’anno Ibm prevede di fornire servizi cloud da 40 data center distribuiti in 15 Paesi e cinque continenti, inclusi America settentrionale, America meridionale, Europa, Asia e Australia. Il Gruppo aprirà 15 nuovi data center a livello mondiale, che si aggiungeranno ai 13 esistenti di SoftLayer e ai 12 di Ibm. Con questo annuncio l’azienda prevede di avere 4 o più data center in tutte le principali regioni geografiche e centri finanziari, con l’intenzione di espandersi in Medio Oriente e in Africa nel 2015.
Secondo alcune stime, il mercato globale del cloud computing è destinato a toccare i 200 miliardi di dollari entro il 2020, grazie soprattutto ad aziende e agenzie pubbliche che offrono servizi cloud per commercializzare, vendere e sviluppare prodotti, per gestire la supply chain e per trasformare i processi di business.
“Ibm continua a investire in aree ad alta crescita” spiega Erich Clementi, senior vice president di Ibm Global Technology Services. “L’anno scorso Ibm ha effettuato un grande investimento con l’acquisizione di SoftLayer, del valore di 2 miliardi di dollari, integrata ora nel suo ampio portafoglio di servizi cloud a valore. L’annuncio di oggi è un altro passo importante per una sempre maggiore presenza di Ibm nel cloud e per aiutare le aziende ad avviare processi di trasformazione.
I nuovi investimenti nel cloud forniranno alle aziende la possibilità di scegliere dove posizionare e controllare i propri dati a livello globale. Ibm SoftLayer permette alle aziende di scegliere la tipologia di ambiente cloud e la localizzazione che meglio risponde alle specifiche esigenze di business, fornendo inoltre la visibilità e la trasparenza su dove i dati risiedono, sul loro posizionamento e sul controllo della sicurezza dei dati. Nello specifico, Ibm aprirà fino a 15 nuovi data center, per un totale di 40 data center a livello mondiale, raddoppiando la capacità cloud di SoftLayer e accelerando la sua presenza nei principali mercati e centri finanziari globali, aiutando allo steso tempo le aziende a costruire, gestire, monitorare e integrare l’IT di prossima generazione, basato sul cloud.
Ibm SoftLayer fornisce servizi globali ad alte prestazioni attraverso il network di SoftLayer. L’insieme di data center distribuiti a livello locale e di una rete globale permette alle aziende di posizionare i dati dove e quando è richiesto, così come di consolidare o aggregare i dati quando necessario. Tutto ciò permette performance applicative ottimizzate e tempi di risposta elevati grazie all’architettura di rete di SoftLayer, unica per le sue caratteristiche di rete privata, non soggetta alla natura incontrollata delle reti pubbliche e di internet.
“Il tasso di crescita globale di Cloudant è alimentato dall’impegno di disponibilità ininterrotta verso i nostri clienti” spiega il ceodi Cloudant, Derek Schoettle. “La nostra missione è essere il ‘data layer’ standard per le applicazioni web e di mobile computing. Tale missione ci impone di spingere i dati applicativi fino ai margini della rete, nel maggior numero di ubicazioni possibile. L’ulteriore espansione del cloud di IBM offre un valore significativo per il nostro business. L’investimento effettuato da IBM aiuterà ad alimentare non solo la nostra crescita, ma anche quella di migliaia di utenti Cloudant in tutto il mondo”.
Nell’attuale mercato, che sempre più richiede tempi di risposta rapidi per il proliferare di dati social e mobile, questo tipo di automazione e di velocità d’accesso ai dati, con alti livelli di disponibilità e controllo, fa dell’infrastruttura cloud Ibm SoftLayer una soluzione ideale per le aziende di tutto il mondo.
“Il cloud rappresenta un’area di crescita per gli investimenti di venture capitalist” afferma Ann Winblad, co-founder e Managing Director di Hummer Winblad Venture Partners. “ Grazie agli investimenti nell’ecosistema cloud, IBM non solo semplifica l’adozione del cloud per l’innovazione, ma aiuta le nuove aziende di tutte le dimensioni ad avviare il proprio business in modo più rapido”.
Ibm SoftLayer è alla base del portafoglio cloud IBM in espansione . L’acquisizione di SoftLayer rappresenta uno dei maggiori investimenti di IBM per il cloud. Dalla sua acquisizione nel 2013, IBM SoftLayer ha erogato servizi cloud a quasi 2.400 nuovi clienti.
Infatti Ibm prevede di rendere SoftLayer il fondamento del suo ampio portafoglio cloud. L’infrastruttura SoftLayer fornirà una base sicura e scalabile per l’erogazione a livello globale di servizi cloud, che comprendono la vasta gamma di soluzioni middleware e SaaS di Ibm. La flessibilità e la rete globale di SoftLayer consentiranno di accelerare lo sviluppo, il rilascio e la erogazione di soluzioni per il mobile, il social e l’analitica, man mano che i clienti adotteranno il cloud come piattaforma di delivery di servizi IT e di gestione aziendale.
La scorsa settimana, Ibm ha effettuato un investimento significativo e ha creato l’Ibm Watson Group, una nuova business unit dedicata allo sviluppo e alla commercializzazione di innovazioni di cognitive computing e Big Data fornite via cloud. Nell’ambito di questa iniziativa, Ibm implementerà tali innovazioni su SoftLayer.