L’Italia firma la più grande fiera virtuale al mondo

Sarà la startup HyperFair, fondata a Lecco da Campanari e Bonfanti, a realizzare l’evento. Siglata una partnership con Sustainopolis per l’expo BaseEUcitieS in programma a ottobre a Bruxelles

Pubblicato il 15 Lug 2015

Patrizia Licata

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Sarà l’italoamericana HyperFair a realizzare il più grande evento fieristico virtuale 3D immersivo di sempre: l’azienda, fondata da Marco Campanari e Massimiliano Bonfanti, ha appena siglato una partnership con Sustainopolis, la società belga organizzatrice delle prossime 5 edizioni di BaseEUcities, la più importante fiera europea nel settore smart cities sostenibili.

La fiera si tiene dal 27 al 29 ottobre 2015, con la partecipazione di oltre 100 città europee che esporranno i rispettivi modelli di sviluppo sostenibile, per spettatori sia presenti fisicamente che collegati virtualmente. Sarà proprio la parte virtuale dell’expo di Bruxelles ad essere affidata ad HyperFair: verrà così estesa a un’audience globale la portata dell’evento, offrendo sia un’anticipazione dell’evento di ottobre, sia un post-show, il tutto con tecnologia Made in Italy.

Nata a Lecco come Internet start-up insediata presso l’Acceleratore d’Impresa del Politecnico di Milano, poi incubata nella Silicon Valley e trasferitasi a San Francisco per sostenere l’internazionalizzazione della sua attività, HyperFair ha infatti conservato a Lecco il centro di R&D, con i “cervelli” dello sviluppo software. “Abbiamo mantenuto la sede lecchese come centro di ricerca e sviluppo perché la nostra tecnologia è tutta sviluppata in Italia da ingegneri italiani, che sono i migliori”, sottolinea il Ceo Marco Campanari. “Ma abbiamo bisogno della sede in America per mondializzare il business”.

Il progetto, pienamente inserito nel trend della realtà virtuale e del Sofwtare-as-a-Service (SaaS), si fonda su una piattaforma che in questo momento è l’unica al mondo a garantire un’esperienza 3D e multiutenza, cloud-oriented e quindi capace di ospitare anche migliaia di persone in contemporanea. E’ anche browser-based, cioè si naviga con il browser: non si devono installare altri software, basta avere un Pc e una connessione Internet. Ed è, al tempo stesso, uno strumento di Marketing automation che facilita la generazione di contatti qualificati.

“La nostra fiera virtuale sul web rappresenta la piattaforma fieristica online 3D immersiva più avanzata al mondo”, afferma Campanari. “La piattaforma genera ambienti virtuali per eventi in cui avatar che rappresentano gli utenti online si muovono virtualmente nella fiera camminando o teletrasportandosi, visitando stand, interagendo fra di loro, chattando e videocomunicando con gli avatar degli espositori, visionando cataloghi, foto, cartelloni, filmati, esaminando e ‘manipolando’ prodotti 3D. Il tutto restando comodamente a casa o in ufficio”.

Un modo innovativo di fare business matching, consentendo a chiunque di esporre, partecipare, organizzare un evento qualsiasi da qualsiasi parte del mondo, generando automaticamente una base di dati e analytics sia per chi organizza, sia per chi espone. Non mancano gli strumenti di business social networking: la piattaforma non solo è integrata con i social media, ma è social in sé.

HyperFair offre anche ambienti virtuali 3D permanenti, che restano online 365 giorni all’anno, e che permettono di realizzare dei veri e propri “hub virtuali” di settori industriali o di servizi, distretti produttivi, e di community in genere.

Il cliente di HyperFair è l’organizzatore di eventi, di cui HyperFair diventa partner tecnologico e cui offre uno strumento “chiavi in mano” che gli permette anche di generare nuovi canali di entrate. Il settore delle fiere virtuali ha infatti delle sue peculiari fonti di guadagno: non solo sponsorship e tariffe degli espositori ma anche banner pubblicitari online e -soprattutto- dati e analytics raccolte.

Il mercato va verso un’ottica, più che di sostituzione, di complemento degli eventi fisici, con una formula ibrida in cui le fiere online affiancano e prolungano l’esperienza delle fiere reali, come accadrà proprio a Bruxelles con BaseEUcities.

A ottobre, chi visiterà BaseEUcities virtualmente potrà girare tra padiglioni e stand virtuali che faranno riferimento ai 700 espositori della fiera fisica. I visitatori-avatar interagiranno con gli espositori e tra di loro, scambieranno biglietti da visita e contatti, chatteranno e si teletrasporteranno grazie a mappe interattive virtuali e a un motore di ricerca interno. Tutti i contenuti della fiera virtuale possono essere salvati in una “cartella virtuale” e poi scaricati in un secondo momento, per essere rivisti e analizzati.

“E’ proprio l’elemento di intelligence e data-tracking a rappresentare il valore aggiunto della fiera virtuale”, sottolinea il Ceo Campanari. “La nostra piattaforma è capace di generare automaticamente lead qualificati e opportunità di matching anche nel lungo periodo”.

Un recente studio del Guardian ha sottolineato come la formula “virtuale” sia conveniente anche e soprattutto per le Pmi, perché rende meno costoso partecipare e più facile raggiungere i clienti internazionali. Lo studio britannico ha citato proprio il caso della “italiana” HyperFair indicando come la partecipazione a fiere virtuali possa diventare un motore crescita importante per le piccole e medie imprese.

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