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LaCie seppellisce lo storage cloud Wuala: “Utenti, fate backup”

Da settembre congelati gli account, a metà novembre chiuderanno. Offerta la possibilità di migrare sui server della startup Tresorit

Pubblicato il 18 Ago 2015

Antonio Dini

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Un servizio di archiviazione dati su cloud sicuro, basato sul peer-to-peer e innovativo. Un’idea che nel 2009 aveva sedotto LaCie, il colosso dell’hardware per archiviazione dati (hard disk esterni, NAS) e l’aveva portata ad acquistare la piccola startup svizzera Wuala, base a Zurigo, che prometteva di realizzare sistemi di archiviazione nel cloud privi di parte dell’infrastruttura necessaria grazie al peer-to-peer, e quindi estremamente convenienti per l’azienda che li avesse voluti usare come base per un servizio ai propri clienti.

In pratica, il cloud sarebbe diventato un meccanismo di archiviazione all’interno del quale gli stessi clienti avrebbero tenuto in piedi parte del meccanismo di gestione e consegna dei dati protetti grazie alle tecnologie P2P utilizzate anche, ad esempio, per lo scambio di documenti tra utenti. Un matrimonio che aveva assunto addirittura i connotati di una fusione: il bisogno di LaCie di trovare una strada ulteriore a quella della semplice archiviazione dei dati (dove il valore si sta riducendo con la crescente capacità dei supporti e i prezzi sempre più bassi, oltre alla concorrenza dell’archiviazione in rete) aveva spinto il fondatore e Ceo dell’azienda, Philippe Spruch, a parlare di un futuro di LaCie come “digital storage provider”

Invece, le cose sono andate diversamente e da oggi il servizio di LaCie chiude. Non è più possibile acquistare o rinnovare gli account esistenti e il servizio in quanto tale rimarrà attivo sino al 30 settembre di quest’anno. A quel punto gli account verrano congelati e trasformati in modalità «sola lettura». Dal 15 novembre 2015 il servizio Wuala chiuderà definitivamente.

La notizia è stata data per prima cosa agli utenti stessi, con un messaggio nel quale LaCie ha informato della futura terminazione del servizio e ha consigliato di salvare i dati conservati all’interno della nuvola di Wuala di salvarli su un computer o un sistema di archiviazione locale. Un annuncio carico di involontaria auto ironia, dato che il sistema era pensato apposta per eliminare il bisogno di archivi e backup locali.

Ancora più singolare però il consiglio che LaCie offre per sostituire il servizio Wuala: un’altra startup sempre europea, questa volta di nazionalità svizzero-ungherese: Tresorit, che secondo LaCie ha i numeri per essere ancora meglio, e più sicura oltre che con migliore privacy, di Box e Dropbox (e più simile ai livelli di sicurezza di Wuala, sostengono i tecnici dell’azienda). Dal canto suo la startup Tresorit ha presentato un tool per favorire la migrazione da un servizio all’altro. Il Ceo di Tresorit, Istvan Lam, afferma che l’azienda è in grado di portare avanti l’eredità e soprattutto gli standard tecnologici e di sicurezza del morente servizio di LaCie.

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