IL PROGETTO

Microsoft: “Ecco le nostre 5 priorità per la PA digitale”

Presentata la strategia per accelerare la digital transformation del settore pubblico. Cinque pilastri: cultura digitale, efficienza operativa, innovazione dei servizi, cybersecurity e “openness”

Pubblicato il 10 Feb 2016

Andrea Frollà e Domenico Aliperto

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Cinque priorità strategiche per supportare e accelerare la digitalizzazione nella Pubblica amministrazione italiana. Le ha presentate oggi Microsoft, che ha deciso di rinnovare il proprio impegno per la trasformazione digitale del settore pubblico fissando alcuni obiettivi: sostenere l’occupazione soprattutto tra i giovani, promuovere la diffusione di skill digitali anche nella scuola, contribuire all’innovazione della PA in linea con le riforme attuali e le esigenze di spending review, e farsi carico delle tematiche di sicurezza sociale.

La compagnia statunitense intende così perseguire il National Plan 2016, il nuovo piano d’investimento nazionale con cui Microsoft punta a offrire il proprio contributo rispetto a temi prioritari per il Paese. Quattro le priorità che rientrano in questo progetto d’azione: rinnovamento della PA, della Scuola, promozione della produttività e sicurezza nelle organizzazioni pubbliche e private.

A capo da sei mesi di una delle divisioni più delicate della filiale tricolore di Redmond, il direttore Pa di Microsoft Italia Simonetta Moreschini (ex IBM e da dieci anni in Microsoft) ha quindi di fronte a sé una missione non semplice, ma dall’enorme potenziale in termini di revenue. Una missione a cui sono chiamate tutte le 25 mila imprese che collaborano con Microsoft in Italia.

“Se parliamo di progetti legati al settore pubblico, non esiste una vera e propria segmentazione all’interno del nostro team e nel canale”, conferma Moreschini. “Dipende dal tipo di lavoro e dalle competenze che servono per le singole iniziative. La ricetta non è determinata dal referente, ma dai contenuti e dalle esperienze che possiamo apportare rispetto al caso specifico. In questo senso sia chi tra i nostri partner ha abbracciato la dimensione del Cloud, sia chi invece opera con approcci tradizionali, facendo leva sulla presenza territoriale, può essere l’interlocutore ideale per la PA”.

Per raggiungere gli obiettivi legati alle pubbliche amministrazioni la società fondata da Bill Gates ha dato vita a una vera e propria ricetta in 5 punti:

Promuovere la cultura digitale – Secondo Microsoft il cambiamento tecnologico “deve associarsi a un cambiamento culturale basato sulla consapevolezza dei vantaggi del digitale”, in uno scenario in cui il livello di copertura delle competenze digitali all’interno della PA si aggira solo intorno al 40%. La collaborazione con la PA si baserà dunque su formazione e consulenza per “contribuire alla diffusione trasversale di una cultura dell’innovazione che veda maggior commitment dei dirigenti e dei dipendenti pubblici ai fini del successo dei progetti ICT”.

Supportare l’efficienza della PA – La leva strategica per recuperare efficienza in tempi di Spending Review, spiega la compagnia, è il Cloud Computing. Ma se oltre il 60% degli enti pubblici italiani utilizza già modelli Cloud “la diffusione appare spesso frammentata e priva di strategie chiare”, motivo per cui Microsoft intende accompagnare la PA su due fronti: la razionalizzazione dell’infrastruttura IT puntando sull’Hybrid Cloud e l’ottimizzazione della produttività puntando sullo Smart Working.

Contribuire allo sviluppo di servizi innovativi per i cittadini – Se l’e-government stenta ancora a decollare e solo il 30% degli italiani usufruisce dei servizi online della PA, è necessario secondo la società “aiutare i singoli enti a sviluppare servizi a misura di cittadino facendo leva sugli attuali trend tecnologici per ottenere importanti vantaggi, come evidente in ambito Smart City ed e-Health”. Proprio in questi due ambiti Microsoft s’impegna a promuovere una maggiore consapevolezza delle opportunità da cogliere. Nel caso delle Smart City attraverso l’iniziativa CityNext, collaborando con il proprio ecosistema di 25mila partner in Italia per offrire soluzioni end-to-end e dar vita a progetti in grado di migliorare la qualità della vita. Mentre per quel che riguarda la sanità digitale Microsoft ha già sviluppato un Manifesto per l’e-Health, con l’obiettivo di sostenere la diffusione del digitale in ambito sanitario per “migliorare l’accuratezza delle cure e recuperare efficienza”, in uno scenario in cui l’offerta completa di servizi digitali ai pazienti abiliterebbe un risparmio di oltre 5 miliardi di euro all’anno (Fonte: Osservatorio School of Management Politecnico di Milano).

Garantire maggiore sicurezza – Anche se Cloud, Mobility, Big Data, Social e IoT hanno cambiato il panorama della sicurezza e c’è una crescente attenzione alla Cybersecurity solo il 19% delle grandi realtà dispone di visione di lungo periodo e piani concreti (Fonte: Osservatorio School of Management Politecnico di Milano ). Per questa ragione Microsoft s’impegna a “collaborare con le istituzioni per definire framework di azione nell’interesse della sicurezza pubblica e si pone al fianco della PA come partner affidabile nell’offerta di soluzioni ICT e ‘Trusted Cloud’ in linea con le priorità di privacy e security tipiche di enti che trattano con i dati sensibili dei cittadini”.

Favorire l’openness – La transizione della PA verso il digitale può essere accelerata, spiega Microsoft, “puntando su Open Government, Open Data e interoperabilità” e spingendo sull’apertura delle piattaforme e in particolare di Azure. “Oggi quello dell’IT security è un tema imprescindibile, anche se solo il 19% delle aziende italiane dispone di un piano interno per gestirlo”, sottolinea Moreschini, evidenziando che chi ha coscienza del fatto che ormai non si tratta più di una opzione, spesso però non dispone delle risorse da investire per adottare le soluzioni necessarie. “A partire da Windows 10, molte delle soluzioni Microsoft offrono in maniera nativa caratteristiche di cybersecurity notevoli”, garantisce Moreschini. “Con i giusti processi di deployment, le pubbliche amministrazioni possono sostituire i sistemi obsoleti migliorando al tempo stesso sicurezza ed efficienza”. Le pubbliche amministrazione potranno dunque sfruttare opportunità concrete di miglioramento della trasparenza, della collaborazione estesa PA-cittadini-imprese e della valorizzazione degli investimenti ICT.

“Queste cinque priorità sono legate da un fil rouge dominante che è poi lo strumento con cui intendiamo renderle operative: il Trusted Cloud”, precisa Moreschini. “Il 66% delle organizzazioni ha già integrato soluzioni Cloud, ma il problema è che queste iniziative non sono coordinate tra loro. Aiutarle a diventare interoperabili significa valorizzare le adozioni a macchia di leopardo, ed è sotto questo profilo che l’ecosistema dei partner si rivelerà fondamentale”.

Del resto, Microsoft è da tempo impegnata in iniziative e progetti di supporto per la Pubblica Amministrazione Italiana. Tra le case history già realizzate da Microsoft in questo senso, si può per esempio citare l’utilizzo della piattaforma di Unified Communications & Collaboration Skype for Business dalle Forze di Polizia di Roma Capitale e dagli altri enti coinvolti nella gestione degli eventi legati al Giubileo.

Con l’aiuto di Microsoft e del partner SoftJam, la provincia di Monza e Brianza ha puntato invece su Cloud Computing e Mobility per potenziare produttività e sicurezza nella gestione del rapporto con gli utenti finali. La ASL BAT (Barletta Andria Trani) ha adottato una soluzione basata su Cloud che offre ai cittadini la possibilità di visionare i referti su qualsiasi device, mentre la ASL di Rieti ha adottato Azure per la gestione delle informazioni sanitarie relative agli utenti e per abilitare funzionalità di disaster recovery. “In entrambi i casi, grazie al digitale le strutture sono riuscite a liberare risorse che ora possono essere dedicate ai servizi front-end”, chiosa Moreschini.

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