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TelcoCloud, i player: “Le soluzioni siano carrier-grade e interoperabili”

Il cloud per le telco ha declinazioni specifiche e richiede fornitori di soluzioni esperti. Dovranno essere garantiti ambienti aperti e prodotti standard, ma anche la sicurezza, con un’implementazione necessariamente a step

Pubblicato il 05 Feb 2015

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Sfide tecnologiche e benefici attesi nella trasformazione Telco Cloud al centro della seconda tavola rotonda dell’evento The TelcoCloud Revolution organizzato da CorCom con Nokia Networks e moderata dal Caporedattore di CorCom Mila Fiordalisi.

Ermanno Berruto, Responsabile Technology Architecture & Security, Wind: Le soluzioni cloud per le telco devono avere caratteristiche specifiche, essere carrier-grade (in particolare per quanto riguarda la latenza e il throughput) e occorre una interoperabilità garantita. L’interoperabilità di software e hardware è il vero nodo da sciogliere. L’evoluzione verso il cloud è comunque graduale, avverrà per step: per soluzioni completamente cloud occorrerà un sistema di gestione capace di capire l’infrastruttura cloud nel suo complesso, per sapere come il servizio virtualizzato sia stato implementato sull’infrastruttura. Il cloud sicuramente porta vantaggi, ma non può essere realizzato senza controllo e gestione da parte di figure specializzate. Per il full-cloud fondamentale sarà anche l’interoperabilità con soluzioni legacy della rete. Per l’evoluzione architetturale un altro aspetto chiave sarà la sicurezza: quando si va verso piattaforme aperte, reti su Ip e soluzioni cloud il requisito di security è molto importante.

Dario Boggio-Marzet, Head of Technology, Nokia Networks Italy: Il cloud per le telco ha sue esigenze e applicazioni specifiche: non è il cloud informatico. Nokia pensa anche che il TelcoCloud si attui sulla base dell’esperienza di fornitori abituati a servire le telco: noi abbiamo esperienza nella virtualizzazione software e hardware e diverse applicazioni che sono virtualizzate e indipendenti dall’hardware. Questo è il primo passo verso il cloud. Abbiamo anche sempre lavorato con gli operatori e sulla standardizzazione per offrire soluzioni commerciali. Il nostro è un approccio aperto: siamo in grado di fornire il sistema completo ma anche solo pezzi specifici secondo le esigenze degli operatori. Gli elementi fondamentali del TelcoCloud sono l’ambiente aperto, i prodotti standard e il dialogo tra gli attori dell’ecosistema.

Sara Trabucchi, Head of Enterprise Solutions, Vodafone Italia: Un approccio più razionale e strutturato alla rete riduce complessità e rischi, l’orchestrazione e l’SDN garantiscono un importante controllo per l’operatore. Vodafone è consapevole di questi vantaggi e sta lavorando sul cloud, sia dal lato NFV che da quello SDN, con una precisa roadmap che prevede una serie di obiettivi da qui al 2018: abbiamo già virtualizzato alcuni pezzi di rete, come il voice over wifi, e ora aggrediremo altre parti, a cominciare dalle vecchie reti a commutazione di circuito. In tutto questo non perdiamo di vista la sicurezza, un aspetto fondamentale per l’evoluzione delle reti basate su standard aperto. Questa trasformazione è un processo delicato perché dobbiamo garantire milioni di clienti, privati e business, che usano i nostri servizi.

Sandro Dionisi, Global Advisory Services, Telecom Italia: Una delle valenze maggiori dell’approccio cloud è che rende più facilmente fruibili e innovabili i servizi all’interno della rete e dà grande velocità di roll-out dei nuovi servizi; in più permette alle telco di diventare abilitatori di servizi per altri, un’opportunità monetizzabile. Il percorso delle telco verso il cloud viene svolto per gradi; è già cominciato a livello di service layer e control layer mentre la parte più difficile da ‘cloudizzare’ è l’accesso – che tra l’altro è quella dove si spende il 70% del Capex: per questo il processo per realizzare il cloud totale e coglierne tutti i benefici di risparmio è lungo. Ma intanto soluzioni aperte, standardizzate e interoperabili sono la chiave per creare le nuove architetture TelcoCloud e già organismi internazionali come l’Etsi ci stanno lavorando, mettendo insieme operatori telecom, fornitori di software, aziende del web e dell’It.

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