Telecom Italia-Hp, “matrimonio” in nome del cloud

I clienti potranno avvalersi degli asset delle due aziende per la gestione end-to-end della cloud transformation. Nel mirino le prime mille imprese italiane. In arrivo un nuovo data center a Roma per le possibili commesse della PA

Pubblicato il 03 Dic 2014

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Telecom Italia fa un ulteriore passo nel processo di trasformazione che sta portando il carrier a diventare un “regista attivo dei service agreement che costituiscono l’ecosistema del nuovo IT italiano” e debutta nel cloud open standard di HP. Il virgolettato è di Simone Battiferri, numero uno della divisione Business della telco, che ha annunciato oggi l’importante partnership con il colosso californiano dell’hardware e del software. Cor.Com lo ha incontrato all’HP Discover, di scena in questi giorni a Barcellona. In base all’accordo, i clienti potranno avvalersi degli asset delle due aziende per la gestione end-to-end della cloud transformation, a partire dalla valutazione iniziale e dalla definizione del business case fino alla trasformazione dei processi IT, delle applicazioni e di business. Le infrastrutture cloud ibride permetteranno ai clienti italiani di accedere in modo sicuro a piattaforme e applicazioni basate su cloud privato o in modalità as a service. Nel mirino ci sono innanzitutto le prime mille imprese della Penisola. “Telecom Italia ha un’offerta piuttosto variegata che rispecchia il mercato, abbiamo da poco lanciato un marketplace, Nuvola Store, sul quale abbiamo attivato una partnership con Microsoft per la distribuzione di Office 365, per indirizzare la Pmi attraverso soluzioni semplici acquistabili on line direttamente dal cliente. Insieme ad HP ci rivolgiamo ai big, che paradossalmente offrono più resistenza al cloud, anche per il cambio di processi interni che implica. Stiamo cercando di trasmettere l’idea che adottare le soluzioni cloud non significa tanto risparmiare sull’hardware, ma cambiare il modo in cui si gestisce l’intera parte IT. Soprattutto l’ibrido permette di ottimizzare risorse che normalmente sono poco utilizzate”.

Stefano Venturi, amministratore delegato di HP Italia, durante la conferenza dedicata all’annuncio della partnership, ha spiegato che la collaborazione con Telecom rappresenta una pietra miliare nel mercato italiano dell’IT. “Si tratta dell’inizio di un viaggio di trasformazione. La vera potenzialità del cloud open standard e open stack è la sua capacità di essere un arcipelago, in cui service provider, telco e sviluppatori possono contribuire alla realizzazione di un sistema condiviso e non monolitico, sfatando il mito che solo le multinazionali super potenti sono in grado di prendere il controllo del mercato. Abbiamo portato Linux sul cloud, introducendo Helion abbiamo continuato a spingere sul concetto di open standard e in quest’ottica l’accordo con un grande provider come è come sarà Telecoma un significato particolare: introducendo l’open standard nel mercato, diamo ai clienti italiani la possibilità di creare nuove applicazioni e avviare davvero il processo di trasformazione necessario ad affrontare le nuove sfide del business”.

A margine dell’annuncio, Battiferri ne ha approfittato per fare il punto sugli investimenti che Telecom dovrà affrontare per aprire la strada alle strategie costruite sul cloud: “Ci sono diverse voci di spesa, alcune volumetriche, che variano cioè a seconda delle richieste del mercato e in funzione del suo andamento, altre a gradino, come per esempio le risorse da allocare per la realizzazione dei data center”. Attualmente sono sette le strutture in mano all’operatore, ma potrebbe presto arrivarne un’ottava. “Credo nell’area romana, o comunque nel Sud Italia”, ha detto Battiferri. “La domanda c’è, e stiamo saturando la nostra capacità di storage. Considerando poi che le caratteristiche richieste in termini di affidabilità sono sempre più alte, conviene fare cose nuove piuttosto che aggiornare le vecchie. Senza contare che all’orizzonte ci sono le grandi iniziative sul government, e se come spero saremo parte del gioco, avremo bisogno di più spazio. Per fortuna per accedere a queste commesse bisogna prima partecipare alle gare e dunque abbiamo tutto il tempo per organizzarci”.

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