L'INTERVISTA

Cloudera, Pascali: “Strategia data-driven per la digitalizzazione della PA”

Determinante la condivisione delle esperienze per spingere i progetti. Riflettori anche sulle pmi. Il 7 giugno la tappa italiana di Evolve, l’evento che chiama a dibattito partner, clienti, analisti ed esperti, occasione per svelare use case e novità

Pubblicato il 22 Mag 2023

Cloudera_Fabio Pascali_2021

“Nella PA registriamo importanti passi in avanti. Stiamo lavorando a progetti strategici il cui fulcro è la piattaforma dati”: è quanto annuncia a CorCom Fabio Pascali, Regional Vice President Italy di Cloudera.

Pascali a che punto è l’Italia?

Molte organizzazioni stanno adottando una strategia data-driven. Per crescere ancora di più le amministrazioni che ancora non hanno questa strategia devono guardare alle scelte delle PA che già sono data-driven. La condivisione delle esperienze è importante: le amministrazioni virtuose – ce ne sono sempre più – hanno un livello alto sia di competenze che di cultura dell’innovazione e possono fare da modello.

E nel segmento privato?

I vantaggi competitivi del cloud sono enormi, anche per le pmi. Infatti la nostra data platform è fruibile anche tutta in cloud e questo apre l’accesso a un bacino più ampio di utilizzatori. Cloudera è tradizionalmente presente nei settori energy, finance e telco, ma ci stiamo espandendo su mercati più frammentati e con alta presenza di piccole imprese, come la moda e in generale il settore manifatturiero.

Con quali innovazioni tecnologiche sostenete la digitalizzazione di imprese e PA?

Sosteniamo già da tempo il percorso di digitalizzazione di Pubbliche amministrazioni e imprese, grandi e piccole, fornendo una data platform fruibile sia in cloud che on-premises, che estrae valore dai dati e aiuta a prendere decisioni di business, come i nuovi approcci verso i mercati o le priorità nello sviluppo dei servizi. In più la nostra piattaforma, permettendo la gestione del dato end-to-end, supporta tutte le applicazioni più evolute, come l’analisi del dato mentre è in viaggio (secondo il paradigma data in motion) e la creazione di lakehouse, ovvero una fusione di warehouse e data lake che ne unisce gli aspetti caratteristici e i vantaggi.

Di che cosa si tratta in dettaglio?

La nostra data platform è come un binario parallelo e indipendente dall’infrastruttura IT. Semplifichiamo il layer infrastrutturale per permettere ai clienti di concentrarsi sull’attività che ha vero valore, ovvero lo sviluppo di applicazioni, come gli algoritmi di machine learning, o i tool per disegnare workflow dati in modo no code, aprendo scenari data in motion. Nello scenario data in motion, Cloudera permette di creare flussi di dati dalla sorgente alla destinazione e, mentre il dato viaggia, lo rende già disponibile per essere analizzato. Questo modello ha applicazione in contesti dove cogliere il dato nel momento in cui viene generato è importante per permettere di agire tempestivamente, dalle smart city alle reti di telecomunicazione al mondo retail. In un momento successivo interviene l’analisi post raccolta (o dei data at rest), con algoritmi di machine learning, che estraggono conoscenza per pianificare e predire azioni. Un’altra capacità della piattaforma di Cloudera è di fondere il datawarehouse e il data lake in un lakehouse. Unendo le caratteristiche di entrambi (raccolta di dati non strutturati, flessibilità e riduzione dei costi col data lake, dati strutturati e applicazione di business intelligence col data warehouse) in un’interfaccia unificata si aprono nuovi scenari nella strategia dei dati delle imprese.

La vostra è una piattaforma open, quali vantaggi per PA e imprese?

Le peculiarità della piattaforma di Cloudera si concentra esattamente nel suo essere una soluzione “aperta”. Tutti gli elementi che Cloudera fornisce nella sua piattaforma integrata sono basati sul paradigma open source. In questo modo la piattaforma è capace di integrare componenti di diversi vendor e garantisce l’indipendenza dal vendor stesso, evitando il lock-in tecnologico, un elemento importante soprattutto per alcuni settori, come le Pa, le telco o le banche. Cloudera è inoltre una piattaforma ibrida, perché può essere consumata in qualunque forma, on-premises (col cloud privato o nel data center proprietario), nel public cloud, nel cloud ibrido e nel multicloud, persino separando le modalità di fruizione per singolo use case. Ed è end-to-end, ovvero capace di gestire i dati del cliente, sia interni che esterni, in tutto il loro ciclo di vita, da quando vengono raccolti a quando sono elaborati, sia in tempo reale che in un momento successivo per produrre insight tramite algoritmi di intelligenza artificiale e machine learning.

Cloud sovrano per la sovranità dei dati, come affrontate la questione?

La protezione del dato ha importanza sia per il suo valore intrinseco sia per esigenze di compliance e auditing. Il layer della sicurezza è embedded in Cloudera e i nostri clienti hanno sempre il controllo sui loro dati. La cybersicurezza costruita by design rende la data platform di Cloudera pronta a rispondere ai requisiti del cloud sovrano.

A giugno il vostro evento Evolve, può anticiparci qualcosa?

È l’evento flagship di Cloudera, che girerà le principali città del mondo e arriverà in Italia il 7 giugno. Porteremo ai nostri clienti e partner tutta l’innovazione tecnologica di Cloudera, tramite partner, analisti e clienti che racconteranno come utilizzano la nostra piattaforma per far crescere il loro business. Verranno illustrati esempi di come i clienti implementano il lakehouse e il modello data in motion, alimentando la condivisione di casi d’uso e best practice.

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