STRATEGIE

CloudPeople, nel 2013 focus sulla PA

Nel primo anno di vita l’iniziativa di Telecom Italia ha raggiunto le 300mila pagine visitate. Marcella Logli: “Vantiamo oltre 5.500 iscritti”

Pubblicato il 20 Dic 2012

Luigi Ferro

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Il recente accordo con il Corriere delle Comunicazioni per nuovi contenuti relativi alle smart city ha inaugurato il nuovo anno di CloudPeople. L’iniziativa di Telecom Italia, che ha l’obiettivo di creare maggiore cultura e conoscenza attorno alla nuvola, ha festeggiato i primi 365 giorni di vita con un incontro all’ultimo piano del Pirellone di Milano, uno dei grattacieli più alti della città, dove Marcella Logli, responsabile Communication top clients & public sector Telecom Italia, ha tracciato un primo bilancio e annunciato le novità che vanno in direzione di un arricchimento dei contenuti.
“CloudPeople è stato lanciato in ottobre – racconta – e nel giro di poco più di un anno ha raccolto 5.500 iscritti, 300mila pagine viste e 60mila utenti unici”. Numeri importanti, sottolinea, per un argomento di nicchia che punta a uscire dall’ambito ristretto del mondo tecnologico per allargarsi a un pubblico più ampio. Il cloud computing va oltre l’hi-tech perché prevede anche una nuova organizzazione del lavoro con nuovi servizi e opportunità a disposizione delle imprese.
I numeri forniti dalla società di analisi Gartner non possono che indurre all’ottimismo. “Il mercato mondiale da qui al 2016 dovrebbe raddoppiare arrivando a circa 117 miliardi di dollari. Se stiamo all’Italia il tasso di crescita annuale composto sarà del 25% o anche superiore, visto che partiamo da numeri più bassi, del 18% che è il forecast a livello mondiale”.
E guardando i risultati di Telecom Italia vediamo che le vendite di soluzioni cloud negli ultimi due anni sono cresciute del 50% ogni anno. Risultati da tecnologia emergente che spiccano in un mercato Ict da tempo in discesa.
Ma chi sono i frequentatori di CloudPeople? “Sono soprattutto aziende medio-grandi, docenti e studenti universitari, operatori del mondo Ict e altri che arrivano dal marketing e dalla comunicazione. Non mancano i dipendenti Telecom perché un’iniziativa di questo tipo è valida anche dal punto di vista della formazione interna”.

Sulle pagine di CloudPeople non figura il brand Telecom Italia. L’azienda compare con una piccola scritta in fondo alla pagina e con i richiami alla Nuvola italiana. Una scelta voluta perché l’intenzione era proprio di creare un luogo di discussione non circoscritto all’azienda, ma il più aperto possibile. “Cerchiamo di far parlare le persone, raccontare le case history, collaborare con gli influencer della Rete”.
Nomi come Marco Zamperini, Stefano Quintarelli, Carlo Alberto Carnevale Maffé e Francesco Sacco della Bocconi e Alessandro Perego del Politecnico di Milano danno il loro contributo facendo crescere il dibattito.

“Dal punto di vista della comunicazione di Telecom Italia – aggiunge la responsabile Communication top clients & public sector – crediamo che operazioni di questo tipo siano fondamentali per affermare una leadership partecipativa perché strumenti come CloudPeople permettono di capire cosa è il cloud e andare oltre le paure che affliggono ancora molte aziende. Dal nostro punto di vista CloudPeople contribuisce anche a mettere in luce la nostra storia e competenza sulle tecnologie, senza rivali in Italia. Questo fa emergere un Dna che Telecom ha sempre avuto. E i risultati ci dicono che fra le aziende medio-grandi, il nostro target principale in questo periodo, il 30% conosce il cloud computing e la quasi totalità lo associa alla Nuvola Italiana”.

Un risultato importante ottenuto in soli due anni e che ha i suoi riflessi anche dal punto di vista commerciale. Se quest’anno il focus era sulla fascia più alta dell’industria italiana, nel 2013 CloudPeople vuole guardare anche alla Pubblica amministrazione. Le Smart city saranno un argomento di discussione sul sito che cercherà di raccontare cosa sta succedendo nelle grandi città come la Milano che lavora per l’Expo, ma anche nei piccoli comuni. Qui i protagonisti saranno i sindaci che dovranno raccontare quali sono le loro esigenze e i progetti per creare una città intelligente. L’altro tema è quello dell’Agenda digitale, che si è imposto negli ultimi mesi con il varo del decreto governativo, e di tutto ciò che il cloud computing può fare per contribuire alla modernizzazione degli uffici pubblici e del Paese.

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