LAVORO

Coding & data analytics le competenze digitali che mancano alle donne

Il 45% dei responsabili HR italiani evidenzia che ci sono più candidati uomini per i posti dove sono richieste e-skill di alto livello. La fotografia scattata dal LinkedIn Recruiter Sentiment Italia

Pubblicato il 08 Mar 2019

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Competenze digitali appannaggio maschile. E’ una delle conclusioni a cui è arrivata del LinkedIn Recruiter Sentiment Italia 2019: per i responsabili HR italiani tra le competenze professionali fondamentali oggi per entrare e crescere nel mercato del lavoro vi sono: le competenze in ambito tecnologico e di coding (15%), la capacità di gestire in maniera adeguata le funzioni del pacchetto Microsoft Office (14%), le competenze nell’ambito dei social media (12%), il web design (11%) e l’analisi dei dati (data analytics) al 10%.

E i settori industriali nei quali queste competenze risultano ancora più importanti sono il finance (93%), l’amministrazione (90%), il settore travel (85%) e la sanità (83%).

 Pensando all’odierna forza lavoro disponibile in Italia, i recruiter italiani affermano che le competenze che mancano maggiormente ai professionisti italiani sono proprio le competenze in ambito tecnologico e di coding (36%), le capacità di problem solving (31%), la creatività (30%), l’abilità di gestire i tempi di lavoro in maniera corretta (28%), le competenze nell’ambito del web design (28%), la capacità di collaborazione (27%) e il senso di leadership (26%).

E nello specifico, per quanto riguarda le digital skill, il 45% dei responsabili HR italiani dichiara che vi siano più candidati uomini dotati di competenze digitali rispetto alle donne (contro appena il 25% che al contrario pensa che vi siano più donne “digitalmente preparate”). Ancora di più oggi, questa è una difficoltà da mitigare quanto prima, considerando anche la persistente disparità di genere presente nel nostro paese, come evidenziato anche dal recente Global Gender Gap Report del World Economic Forum (che posiziona l’Italia al 70esimo posto su 149 Paesi), con solo il 28% delle donne impiegate in Italia negli ambiti lavorativi legati alle intelligenze artificiali (AI), settore di business indicato come tra quelli a più alto potenziale di crescita da qui ai prossimi anni.

A carattere generale, il 40% dei recruiter italiani pensa che non vi siano abbastanza candidati con le giuste competenze digitali rispetto ai posti di lavoro disponibili. Questo elemento, considerando anche le prospettive dettate dalla Commissione Europea nell’ambito delle competenze digitali fin dal 2016, conferma ancora di più che in Italia, ancora oggi, ci sia ancora molto da fare per raggiungere il traguardo di una corretta formazione in ambito digitale fin dagli anni della formazione primaria e secondaria, per preparare al meglio le nuove generazioni a cogliere le migliori opportunità di lavoro del prossimo futuro.

 

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