IL DOCUMENTO

Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale

Seconda fase per il progetto “Repubblica digitale”. Tavolo di lavoro con le Regioni per intervenire in modo capillare sui singoli territori. Affinati gli strumenti per il monitoraggio, attraverso una rimodulazione delle milestone e degli indicatori sulle base delle ipotesi evolutive fornite dalle amministrazioni

Pubblicato il 06 Ott 2022

Patrizia Licata

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Parte la seconda fase di Repubblica digitale, l’iniziativa strategica nazionale multistakeholder per ridurre il divario digitale e favorire la formazione delle competenze sulle tecnologie del futuro, promossa dal Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale e coordinata dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio. È stato pubblicato, infatti, l‘aggiornamento del Piano operativo della Strategia nazionale per le competenze digitali varato per la prima volta nel dicembre del 2020. (QUI TUTTA LA DOCUMENTAZIONE)

La principale novità è rappresentata dall’avvio di un tavolo di lavoro con le Regioni, che – insieme alla Coalizione Nazionale – viene considerato uno strumento cardine per il contrasto al digital divide e la promozione della cultura digitale in modo capillare sul territorio italiano.

L’aggiornamento del Piano operativo risponde all’esigenza di indirizzare le nuove sfide sorte con la pandemia e di recepire i cambiamenti determinati dall’evoluzione del contesto di policy, innanzitutto con l’introduzione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e l’aggiornamento del Programma Strategico per l’intelligenza artificiale 2022-2024 e della Strategia nazionale per la parità di genere 2021-2026.

Sono previsti due percorsi distinti e sinergici: il primo incentrato sulla rimodulazione e sul disegno di nuove azioni promosse dalle Amministrazioni centrali, regionali e dalla Coalizione Nazionale; il secondo sul rafforzamento del sistema di monitoraggio dei risultati e dell’impatto dell’intera Strategia nazionale per le competenze digitali.

L’aggiornamento del Piano: focus sulle competenze Stem

Il Piano operativo aggiornato, che ha visto il coinvolgimento delle Amministrazioni coordinatrici degli Assi di intervento, sotto la regia del Dipartimento per la trasformazione digitale e con il supporto di Invitalia e dell’Osservatorio Agenda Digitale del Politecnico di Milano, rimodula le azioni già programmate e ne introduce di nuove al fine di sostenere gli impatti attesi in aree di intervento che risultano meno valorizzate, come quelle relative ai laureati in ambito Ict e Stem, allo sviluppo dei servizi pubblici digitali e alla promozione dell’utilizzo di internet per la ricerca attiva di lavoro e per finalità educative.

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Al conseguimento degli obiettivi del Piano contribuisce la Coalizione Nazionale per le competenze digitali, aderente alla Coalizione europea per le competenze e le professioni digitali che, con oltre 300 progetti innovativi promossi da enti pubblici (27%), enti del terzo settore (33%) ed enti privati (40%), agisce sul tessuto sociale ed economico del Paese.

Il processo di aggiornamento ha visto anche l’integrazione delle iniziative delle Agende digitali regionali, che rispondono a obiettivi coerenti con la Strategia quali la riduzione dell’analfabetismo digitale dei cittadini, l’ampliamento dei percorsi formativi innovativi per l’accesso al mondo del lavoro e la creazione di ecosistemi condivisi di accesso ai servizi della Pa.

Affinati gli strumenti per il monitoraggio dei risultati

L’aggiornamento del Piano ha, inoltre, riguardato il relativo sistema di monitoraggio, che rileva annualmente lo stato di avanzamento delle azioni e il grado di conseguimento degli obiettivi. Sono stati, in particolare, affinati gli strumenti utilizzati per il monitoraggio, attraverso una rimodulazione delle milestone e degli indicatori di risultato basata sulle ipotesi di evoluzione fornite dalle Amministrazioni.

È stata, infine, condotta una revisione degli indicatori di impatto e dei valori obiettivo associati per rafforzarne la coerenza rispetto agli obiettivi della Strategia e la correlazione con le azioni del Piano, favorendo l’allineamento con gli indicatori del Desi 2022 (recentemente rivisti dall’Ue) e con gli indicatori di impatto elaborati dai principali Istituti di Ricerca nazionali e internazionali (Eurostat, Istat).

I quattro assi di intervento. Asse 1, la scuola

Viene confermata la struttura complessiva del Piano, articolata su quattro Assi di intervento rispondenti ai quattro pilastri della Coalizione europea per le competenze e le professioni. Gli Assi sono a loro volta articolati in 41 linee di intervento e 60 azioni.

L’asse 1, che riguarda le “Competenze digitali nel ciclo dell’istruzione e della formazione superiore”, è stato aggiornato con l’introduzione degli interventi previsti dal Pnrr in tema di istruzione nell’ambito della didattica digitale integrata e della formazione sulla transizione digitale del personale scolastico, le attività relative a Scuola 4.0: scuole innovative, nuove aule didattiche e laboratori e quelle in tema di formazione superiore nell’ambito degli investimenti Nuove competenze, nuovi linguaggi, Didattica e competenze universitarie avanzate, Estensione del numero dei dottorati di ricerca e dottorati innovativi per la Pa e il patrimonio culturale.

L’aggiornamento ha, inoltre, tenuto conto degli interventi promossi nell’ambito del Piano nazionale scuola digitale (Pnsd), del Fondo per il Programma nazionale ricerca (Pnr) e del Programma Progetti di ricerca di rilevante interesse nazionale (Prin), contenuti nel Pnrr, che concorrono a rafforzare le misure di sostegno alla ricerca scientifica.

Infine, per contribuire alla riduzione del divario di genere nell’accesso alle discipline e alle professioni scientifico tecnologiche, sono state introdotte azioni volte a garantire pari opportunità in termini didattici e di orientamento anche in termini di Stem.

Asse 2, Transizione 4.0 e Pa digitale

L’aggiornamento delle azioni dell’Asse 2, nel sotto asse dedicato al settore privato, considera gli investimenti Pnrr previsti nell’ambito della Transizione 4.0, delle Reti ultraveloci, del Potenziamento ed estensione tematica e territoriale dei centri di trasferimento tecnologico per segmenti di industria, dell’integrazione del Fondo importanti progetti di comune interesse europeo – Ipce e della riforma delle Politiche attive del lavoro.

Il sotto Asse dedicato alla forza lavoro del settore pubblico mira all’incremento delle competenze digitali e del livello di digitalizzazione delle Pa. Il Pnrr rappresenta un importante strumento a sostegno della digitalizzazione delle PA, con riforme e investimenti, quali ad esempio quelli dedicati all’istruzione e alla formazione e riqualificazione di dipendenti pubblici delle Amministrazioni centrali e locali (M1C1 Investimenti 64, 65, 66 e 67).

L’Asse ricomprende, inoltre, le iniziative promosse nell’ambito del Piano triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione e presenta delle sinergie con il Programma strategico per l’intelligenza artificiale.

Asse 3, aumento degli specialisti Ict

L’Asse 3, dedicato all’incremento degli specialisti Ict, mira ad incentivare l’accesso alle discipline e alle professioni scientifico – tecnologiche con particolare attenzione ai corsi di laurea Ict e all’impiego di risorse Ict nel settore pubblico e privato.

Le azioni che compongono l’Asse hanno l’obiettivo di ridurre il divario di genere presente in ambito Ict, promuovendo iniziative finalizzate all’orientamento, al reskilling ed all’upskilling, e al progresso di carriera.

L’Asse ricomprende azioni sostenute dal Pnrr con particolare riferimento agli investimenti dedicati all’introduzione di dottorati innovativi  e opera come strumento di raccordo delle iniziative promosse anche nell’ambito dei piani di settore, quali ad esempio il Piano nazionale transizione 4.0.

Asse 4, l’inclusione sociale

L’Asse 4, rivolto ai cittadini, è dedicato all’incremento delle competenze digitali di tutta la popolazione, con particolare attenzione al tema dell’inclusione sociale.

L’aggiornamento tiene conto degli investimenti Pnrr destinati al Servizio civile digitale, alla Rete di servizi di facilitazione digitale, al Piano operativo per il sostegno alle persone vulnerabili e prevenzione dell’istituzionalizzazione degli anziani non autosufficienti, nonché alla riforma delle Politiche attive del lavoro – Inclusione e coesione.

Le iniziative ricomprendono anche gli interventi promossi nell’ambito del Piano nazionale nuove competenze (Pnc), che definiscono livelli essenziali di qualità per le attività di upskilling e reskilling in favore dei lavoratori in transizione, disoccupati e beneficiari di strumenti di sostegno o di integrazione salariale.

Gli obiettivi della Strategia “Italia 2026”

Il Piano operativo di Repubblica digitale mantiene i suoi obiettivi nell’ambito più ampio della Strategia “Italia 2026”, tra cui l’abbattimento dell’analfabetismo digitale e la diffusione delle competenze digitali di base, raggiungendo nel 2025 il target del 70% della popolazione e azzerando il divario di genere, o l’incremento degli specialisti Ict nelle tecnologie emergenti, quadruplicando quelli di sesso femminile e garantendo a tutta la popolazione attiva le competenze digitali chiave per far fronte alle mutate esigenze provenienti dal mercato lavoro.

Il Piano, inoltre, intende ridurre i divari digitali di genere, generazionale e territoriale e incrementare l’utilizzo dei servizi pubblici digitali, che ci si prefigge vengano utilizzati entro il 2025 dal 64% della popolazione, anche tra le fasce meno giovani (l’84% nella fascia 65-74 anni).

Con le azioni previste l’Italia è determinata a chiudere entro il 2025 lo skill gap con Paesi come Germania, Spagna e Francia e rendere il digitale opportunità di crescita economica.

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