LE RISORSE

Competenze digitali, la Toscana ottiene fondi Ue per 1 miliardo

La formazione e la creazione di new skills al centro del programma Fse 2021-2027 che prevede anche interventi per la lotta alla disoccupazione e per l’innovazione economica

Pubblicato il 26 Ago 2022

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La regione Toscana avrà a disposizione oltre 1 miliardo di euro (1.083,6) di fondi Ue per il periodo 1º gennaio 2021/ 31 dicembre 2027, con cui affronterà la lotta alla disoccupazione giovanile, sosterrà l’innovazione, la creazione di new skills e rafforzerà competenze digitali e la green economy. La Commissione europea ha infatti appena approvato il “Pr Toscana Fse+ 2021-2027“, nell’ambito dell’obiettivo “Investimenti a favore dell’occupazione e della crescita”.

Emerge soddisfazione dal presidente della Regione Eugenio Giani, che indica le priorità operative che la Toscana ha in agenda, cominciando dai giovani e dalla loro occupazione e occupabilità. “I giovani sono il presente e il futuro, e gli investimenti saranno mirati su tirocini, Its, istruzione e formazione tecnica, servizio civile, istruzione e formazione professionale e sistema di incentivi all’assunzione”, ha spiegato Giani, aggiungendo che si investirà sul contrasto alla dispersione scolastica e sull’integrazione tra sistema universitario, ricerca e sistema produttivo.

Lotta alla povertà e inclusione sociale

Un posto di rilievo, alla luce della crisi anche internazionale e del post pandemia, spetta all’inclusione sociale e la lotta alla povertà. Il presidente Giani ha confermato che si investirà per l’accesso di tutti a servizi sociali e di cura, ed al mercato del lavoro. Una specifica misura mirerà al sostegno a domanda e offerta di servizi educativi della prima infanzia, attraverso l’abbattimento di rette e sostegno all’erogazione del servizio sulla base di standard qualitativi. Massima considerazione, ha aggiunto il presidente, per la strategia del nuovo programma Fse, che considera l’equità di genere una priorità trasversale da perseguire all’interno di tutti gli ambiti del programma regionale. Il Fondo Sociale Europeo “mette al centro” del ciclo di programmazione le categorie particolarmente colpite dalla crisi: giovani, donne, bambini, disoccupati, persone con disabilità e soggetti a rischio povertà ed esclusione sociale. Così l’Europa finanzia al 40% gli interventi che per il restante 60% sono cofinanziati con risorse nazionali e regionali.

La suddivisione dei finanziamenti

In primo piano per la Toscana, dunque, una serie di priorità: la fetta più importante dei finanziamenti del Fse, 419,4 milioni, è destinata all’inclusione sociale: 179,4 per incentivare l’inclusione attiva, promuovere le pari opportunità, la non discriminazione e la partecipazione attiva, in particolare dei gruppi svantaggiati; 240 milioni per poter accedere a servizi di qualità e a prezzi accessibili, compresi gli alloggi e l’assistenza incentrata sulla persona, anche in ambito sanitario, e per modernizzare i sistemi di protezione sociale.

In primo piano la necessità di migliorare l’accesso all’occupazione e le misure di attivazione per tutte le persone in cerca di lavoro, ovvero la priorità cui sono destinati 207,6 milioni, così suddivisi: 141,7 milioni per migliorare l’accesso all’occupazione e le misure per chi cerca lavoro; 36 milioni per la partecipazione equilibrata di donne e uomini al mercato del lavoro, anche attraverso l’accesso a servizi di assistenza all’infanzia e alle persone non autosufficienti; 29,9 milioni per promuovere l’adattamento di lavoratori, imprese e imprenditori ai cambiamenti, un invecchiamento attivo e sano, ambienti di lavoro sani e adeguati.

Attenzione particolare a istruzione e formazione

Sulla formazione e sull’istruzione si accentrano invece 222,3 milioni di euro, così ripartiti: 26,3 milioni per migliorare efficacia e attinenza al mercato del lavoro dei sistemi di istruzione e formazione, anche attraverso la convalida dell’apprendimento non formale e informale, per sostenere l’acquisizione di competenze chiave, comprese le competenze imprenditoriali e digitali; 196 milioni per la parità di accesso e di completamento di istruzione e formazione, in particolare per i gruppi svantaggiati.

All’occupazione giovanile sono infine dedicati 191 milioni: 100 per migliorare l’accesso all’occupazione e le misure di attivazione per tutte le persone in cerca di lavoro, soprattutto attraverso l’attuazione della garanzia per i giovani; e 91 milioni per promuovere la parità di accesso e di completamento a istruzione e formazione di qualità, in particolare per i gruppi svantaggiati, dall’educazione e cura della prima infanzia, attraverso l’istruzione e la formazione generale e professionale, fino al livello terziario e all’istruzione e all’apprendimento degli adulti, anche agevolando la mobilità ai fini dell’apprendimento per tutti e l’accessibilità per le persone con disabilità. Infine, i rimanenti 43,3 milioni sono riservati all’assistenza tecnica, ovvero al miglioramento delle risorse tecniche coinvolte nella programmazione, gestione, sorveglianza e controllo del Programma.

 

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