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Consegne con i droni: via libera a Google dalle autorità Usa

Wing, azienda del gruppo Alphabet, aveva già ricevuto il consenso in Australia all’inizio di aprile. Ora è arrivato anche quello della Federal Aviation Administration. Le sperimentazioni partiranno da due piccoli centri della Virginia

Pubblicato il 24 Apr 2019

Antonio Dini

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Fino a un paio di anni fa sembrava una fantasia a cavallo tra la trovata pubblicitaria e l’implausibile. Oggi è una realtà che viene approvata dai regolatori di Paesi diversi. Domani sarà un modo per consegnare prodotti ordinati a distanza normale quanto il postino o il corriere.

Project Wing, la società del gruppo Alphabet, la casa madre di Google, ha ricevuto infatti la licenza per le consegne effettuate utilizzando i droni sul territorio americano. Ne aveva già ricevuta una simile all’inizio del mese in Australia.

È stata la Faa, Federal Aviation Administration, a dare il via alle consegne di pacchi via drone. Trasformando a partire dallo scorso lunedì Wing in una specie di mini-compagnia aerea, capace di trasportare e consegnare merci in aree specifiche del paese.

I servizi commerciali cominciano tra poco: l’azienda ha comunicato che due cittadine di campagna della Virginia – Blacksburg e Christiansburg – riceveranno i loro pacchetti tramite droni. La sperimentazione inizierà fra non molto, qualche mese al massimo, e servirà per poter testare finalmente il funzionamento di questa tecnologia di trasporto aereo in un’area a bassa densità, in maniera tale che non ci siano rischi di incidenti.

In questo caso le consegne verranno effettuate tra venditori e clienti locali: il Ceo di Wing, James Ryan Burgess, ha dichiarato che sta cercando di costruire la prima rete di venditori ai quali offrire i suoi servizi. “È un momento molto importante per noi, perché ci siamo finalmente guadagnati l’approvazione da parte della Faa per poter fare affari con la nostra tecnologia”.

Non è stata una impresa da poco: Wing ha dovuto passare una serie di controlli, verifiche, certificazioni, licenze, richieste di specificazione non solo delle modalità operative ma anche del tipo di modello di business. L’azienda, spiegano le agenzie, adesso è in grado non solo di fare consegne con i droni, ma anche di farsi pagare per questo servizio, trasformandolo da una attività privata, di ricerca o sperimentale in un vero e proprio presidio commerciale.

Il processo di certificazione, ha spiegato Brugess, ha richiesto mesi ed è stato particolarmente complesso. All’azienda è stato richiesto non solo di passare un processo di certificazione molto stringente, ma anche di produrre manuali molto comprensivi e dettagliati, pratiche di addestramento, processi di sicurezza e una gerarchia molto chiara per quanto riguarda le operazioni soprattutto in situazioni di stress.

Le regole applicate che si applicano invece alle compagnie aeree tradizionali – quelle con aerei che trasportano persone, siano esse di equipaggio o clienti paganti, cosa che non c’è nei droni – dovranno essere riviste profondamente per capire come far operare i droni in maniera autonoma.

Per adesso le consegne di Wing saranno limitate alle due cittadine della Virginia, ma la certificazione ottenuta dalla Faa permette all’azienda di espandersi anche in altre aree. Ma ci vorrà ancora molto tempo prima che la maggior parte degli americani possa mai ricevere un pacchetto tramite un drone. Anche se adesso siamo un passo più vicini. Altre aziende probabilmente seguiranno la strada aperta da Wing nei prossimi mesi. Nonostante questo però alcune aree rimarranno vietate per moltissimo tempo, come quelle molto abitate, in prossimità di aeroporti, stazioni, ospedali, obiettivi sensibili.

Chi invece sta perdendo terreno è Amazon, nonostante l’idea originaria fosse stata lanciata proprio da Jeff Bezos, che si era attirato anche molte critiche quando, alcuni anni fa, disse che Amazon avrebbe effettuato consegne con i droni. Sembrava una trovata pubblicitaria ma invece si rivela una profezia azzeccata. Ma non per la tempistica di Amazon, che infatti è rimasta indietro. La sua promessa di avviare le consegne nel 2018 è fallita e Prime Air, la compagnia aerea di trasporto merci che avrebbe dovuto fare anche da base per il trasporto via drone, ha mancato il suo obiettivo dell’anno scorso a causa dei ritardi nella costruzione del progetto.

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