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Conte: “Impresa 4.0 Plus e rete unica Tlc i pilastri del rilancio”

Il presidente del Consiglio delinea la strategia per la Fase 3: “Daremo ulteriore supporto alla digitalizzazione delle aziende con un focus su robotica e AI”. Sprint anche ai pagamenti digitali

Pubblicato il 12 Giu 2020

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Rete unica delle Tlc, Italia cashless e Industria 4.0 Plus. Sono questi i tre pilastri Piano di rilancio che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha annunciato incontrando i giornalisti, in vista dell’avvio degli Stati generali dell’economia.

“Lavoriamo ad una rete nazionale unica in fibra ottica –ha puntualizzato – a promuovere in modo forte i pagamenti digitali e varare un piano cashless, vareremo una nuova versione di Impresa 4.0, si chiamerà Impresa 4.0 plus e avrà incentivi consistenti per una spinta ulteriore alla digitalizzazione delle imprese, per quelle che investono in robotica e adottano anche l’intelligenza artificiale, introdurremmo un decreto di semplificazione per gli appalti che porterà l’autorizzazione ambientale dai 5 anni attuali alle 5 settimane”.

La strategia andrà però oltre l’utilizzo del Recovery fund, del Sure e eventualmente del Mes, perchè conterrà molte riforme e molte misure che non saranno finanziate con i fondi Ue.

“Oltre 100 miliardi – ha puntualizzato Conte – da scongelare con una sorta di estensione del modello Genova”.

“Abbiamo il dovere di programmare un rilancio del Paese –ha concluso – Stiamo lavorando per le misure più immediate, ma dobbiamo recuperare una visione strategica, con specifici progetti di investimenti che chiederemo all’Europa di finanziare. Il nostro Recovery plan lo presenteremo a settembre, ma già oggi stiamo lavorando un piano di rilancio più ampio che sarà condiviso da tutti i ministri e da tutte le forze di maggioranza e che presenteremo alle forze produttive e sociali che da sabato incontreremo.

Il Piano Transizione 4.0

Industria 4.0 Plus andrà dunque a completare il puzzle della politica industriale del governo nella quale gioca un ruolo centrale il Piano Transizione 4.0 voluto dallo ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli. Si punta a far salire il tetto di spesa ammissibile per ottonere il bonus – che sostituisce iper e superammortamento – da 3 a 5 milioni di euro.

Con il Piano saranno mobilitati 7 miliardi di euro di risorse per le imprese che maggiormente punteranno sull’innovazione, gli investimenti green, in ricerca e sviluppo, in attività di design e innovazione estetica, sulla formazione 4.0. Si tratta di settori decisivi nei quali sarà sempre più fondamentale investire nei prossimi anni per favorire il processo di transizione digitale del nostro sistema produttivo, anche nell’ambito dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale, e accrescere le competenze tecnologiche dei lavoratori.

Il decreto, oltre a consentire alle imprese di condurre gli investimenti in corso e di programmare quelli successivi con maggiori certezze sul piano operativo e interpretativo, definisce le modalità attuative del nuovo credito d’imposta per il periodo successivo al 31 dicembre 2019. Si definiscono in particolare i criteri tecnici per la classificazione delle attività di ricerca e sviluppo, di innovazione tecnologica e di design e innovazione estetica ammissibili al credito d’imposta, nonché l’individuazione, nell’ambito delle attività di innovazione tecnologica, degli obiettivi di innovazione digitale 4.0 e di transizione ecologica rilevanti per la maggiorazione dell’aliquota del credito d’imposta. Sono inoltre individuati i criteri per la determinazione e l’imputazione temporale delle spese ammissibili e in materia di oneri documentali.

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