L'ANNUNCIO

Industria, Patuanelli: “Via al piano Transizione 4.0”

Il ministro dello Sviluppo economico firma il decreto attuativo che prevede 7 miliardi di incentivi per l’innovazione nelle imprese. “Puntiamo al rinnovamento di processi oltre che dei macchinari, ampliando del 40% la platea dei beneficiari”

Pubblicato il 28 Mag 2020

A. S.

stefano-patuanelli

Altri sette miliardi a disposizione delle imprese che decidono di investire sulla digitalizzazione. A stanziarli è il piano “Transizione 4.0” del ministero per lo Sviluppo economico, che amplia il cosiddetto “Industria 4.0”, poi diventato “Impresa 4.0” nella sua seconda fase. Ad annunciare la firma del decreto attuativo è il ministro per lo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli: “Ho firmato ieri il decreto ministeriale sul pacchetto Transizione 4.0 – afferma – altri 7 miliardi per dare nuova linfa all’innovazione delle imprese. Puntiamo ad innovare anche i processi oltre ai macchinari, investendo sul futuro con una visione chiara. Si passa dal sistema dell’ammortamento al credito di imposta, e questo significa aumentare di più del 40% la platea delle imprese che possono accedere a questo incentivo”.

“Il piano 4.0 – dice Patuanelli ai microfoni di SkyTg24 – servirà a dare nuova linfa verso l’innovazione, verso le imprese che devono innovarsi ed innovare. Abbiamo approvato il decreto attuativo, una misura che dovrà diventare strutturale nella prossima legge di bilancio. Sarà un’ulteriore spinta per innovazione in questo periodo, un supporto importante per le imprese”. “Non ho problemi a riconoscere la paternità dell’idea a Calenda (il ministro che per primo lanciò il provvedimento durante il governo Renzi, ndr) – aggiunge Patuanelli – ma abbiamo deciso di fare delle modifiche, delle migliorie per rinvigorirlo. Lo credo io e lo ha ritenuto così anche il mio predecessore, il ministro Di Maio”. 

Il provvedimento modifica le regole del piano Transizione 4.0 del Mise sul credito di imposta, che aveva accorpato iper e superammortamento. Il credito di imposta per gli investimenti digitali sale dal 6% a 10% con un bonus ulteriore – pari al 15% – destinato alle spese per agevolare lo smart working. Inalterato il tetto di spesa che resta a 2 milioni di euro.

In occasione di un question time in Senato, nei giorni scorsi Patuanelli aveva anticipato che il credito d’imposta “verrà garantito, rafforzando Impresa 4.0 e portandola ad un arco temporale di tre anni”. In questo ambito, in particolare, il credito di imposta sarà “legato alle necessarie trasformazioni delle linee produttive legate alla protezione dei lavoratori e degli imprenditori stessi dal Covid. Le imprese dovranno investire per adeguare le linee produttive per garantire il distanziamento e quegli investimenti dovranno essere sostenuti attraverso meccanismi di credito di imposta immediatamente cedibili agli istituti finanziari per creare appunto la liquidità necessaria a fare questi investimenti”. Il ministro aveva anche sottolineato che il Governo intendesse muoversi lungo tre direttrici: “fondo perduto, da un lato, ricapitalizzazioni, dall’altro, e credito di imposta per gli investimenti, come terzo elemento, non soltanto per gli investimenti in fabbrica, ma anche per il settore dell’edilizia che può essere il motore della economica del nostro Paese”.

Per quanto riguarda il bonus R&S aumenta al 15% dal precedente 12%, così come il tetto che sale da 3 a 5 milioni. Il tax credit per investimenti di transizione ecologica e digitale  passano dal 10% a l 15%  con un tetto aumentato di 500mila euro (da 1,5 milioni a 2).

Stretta sui controlli: tutte le spese sostenute saranno sottoposte a obbligo di certificazione.

Infine modifiche in vista anche per la e-fattura. La moratoria delle sanzioni per l’invio di corrispettivi telematici è prorogata fino al 1° gennaio 2021 così come l’avvio della lotteria degli scontrini. Inoltre slitta al 1° gennaio 2021 – la dead line orginaria era 1° gennaio 2020 – l’integrazione a cura dell’Agenzia delle Entrate, tramite proceduta telematica, dell’imposta di bollo sulle fatture elettroniche inviate tramite lo Sdi (Sistema di Interscambio), laddove non si ci sia stato assolvimento.

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