IL REPORT

Conti correnti online, ondata di rincari: +32% in un anno

Secondo SosTariffe.it sono soprattutto le coppie a pagare i prezzi più alti: gli esborsi sono saliti dai 32,16 euro di settembre 2018 a 44,32 di quest’anno. E per gli utenti delle banche tradizionali le spese per le operazioni telematiche sono aumentate di oltre il 15%

Pubblicato il 04 Set 2019

costo annuo

Ondata di rincari per i conti correnti delle banche online. A rilevarlo l’ultima indagine SosTariffe.it ha passato ai raggi X tutti i costi che deve affrontare il titolare di un conto corrente per gestire il proprio patrimonio.

Nell’ultimo anno i costi di gestione dei conti correnti delle principali banche italiane sono cresciuti. A guidare l’ondata di rincari sono le banche online. Aumenti più contenuti invece, per chi sceglie di affidare i propri risparmi a un istituto di credito tradizionale. In linea di massima i conti online restano ancora la soluzione più economica di deposito bancario, ma i costi stanno salendo.

Considerando i soli conti attivati in banche online, cioè in istituti di credito con nessuna o poche filiali sul territorio, emerge un rincaro del costo medio annuo complessivo, cresciuto dai 32,72 euro di settembre scorso ai 43,28 di quest’anno. La spesa generale di tenuta del conto è salita in media del 32,30% in 12 mesi.

Analizzando più nel dettaglio i prezzi, sono soprattutto le coppie a pagare i prezzi più alti. Nel loro caso gli esborsi per il controllo telematico sono saliti dai 32,16 euro nei settembre 2018 a 44,32 di quest’anno (addirittura il 37,84% in più). Risentono molto dei rincari anche le famiglie, che vedono gonfiarsi le spese da sostenere, dai 39,12 euro del 2018 ai 53, 54 euro del 2019 (ben il 36,87% in più). Infine ci sono i single. La variazione che li riguarda è la più contenuta: dai 26,87 euro del 2018 ai 31,99 euro del 2019 (pari al 19,02% in più).

Che cosa ha determinato l’aumento complessivo dei costi bancari degli istituti di credito attivi prettamente online? Alcune operazioni incidono più di altre nel determinare i rincari. Il costo del singolo assegno è in vetta alla classifica, il suo prezzo è salito alle stelle: lo scorso anno era quasi gratuito, mentre ora comincia ad avere un costo. Così in 12 mesi è schizzato da 0,03 euro a 0,16 euro (+383,33%).

Anche la carta di credito è diventata un lusso, con il suo canone annuo cresciuto dai 12,88 del 2018 euro ai 22,77 euro del 2019 (circa il 76,76% in più). A seguire, tra le voci di spesa che hanno risentito di un incremento, troviamo il prelievo Atm dallo sportello di un’altra banca, che da 0,68 euro è passato a 1,02 euro (con un incremento del 48,70%). In crescita anche il costo dei bonifici disposti ai pochi sportelli convenzionati presenti sul territorio, in cui costo è salito da 2,27 euro a 2,91 euro (con un balzo del 27,87%). Si fanno sentire anche il costo singolo per la domiciliazione delle utenze, salito da 0,17 a 0,23 euro (+36,27%) e il prelievo negli altri Stati membri dell’Unione Europea, che cresce da 0,80 a 1,02 euro (+27,93%). Si risparmia invece sui bonifici online (-30%), sul prelievo di contante allo sportello (-11,93%) e sui movimenti allo sportello (-3,13%).

L’indagine SosTariffe.it ha passato al setaccio anche i rincari medi per i clienti delle banche tradizionali, cioè gli istituti di credito con molte filiali sul territorio. In particolare lo studio ha considerato tre tipi di uso del conto: chi si limita all’operatività “offline” del conto (quindi solo operazioni allo sportello e in filiale), chi ne fa un uso misto (allo sportello e online) e chi invece, pur avendo un deposito in una banca tradizionale, ne fa un uso solo telematico.

Ne è emerso che i rincari maggiori gravano soprattutto sulle operazioni online o su chi fa un utilizzo misto del conto. I movimenti allo sportello risentono di meno degli aumenti.

È dunque l’operatività online che nell’ultimo anno in media ha risentito dei maggiori aumenti (del 15,73%), passando dai 94,58 euro annui di settembre 2018 ai 109,46 euro di quest’anno. L’internet banking pesa soprattutto sulle coppie (+17,33%), che dai 98,27 euro del 2018 ora ne spendono 115,29.  A seguire le famiglie (+15,27%) e da 113, 02 euro annui del 2018 ora ne spendono 130,79. Infine i single (con “solo” + 13,60%), e una spesa che da 72,44 euro è arrivata a 82,29.

Anche in caso di utilizzo misto, metà operazioni allo sportello e metà sul web, gli aumenti si fanno sentire, con un aumento medio del 12, 47% (e un costo medio salito dai 118,06 euro di settembre scorso ai 132, 78 di quest’anno).

Le coppie, anche in questo caso, sono quelle che ne pagano di più le spese (+15,74%) passando da 121,07 a 140,13 euro annui, seguite dai single (+11,90%) che salgono da 91, 69 euro a 102,60 e infine dalle famiglie (+10,02%) con un incremento da 141,43 a 155,60 euro.

Limitarsi alle sole operazioni allo sportello sembra essere la formula più conveniente. In questo caso gli aumenti medi in un anno si attestano intorno agli 8,76%. Chi li sente meno sono le famiglie, che da 176 euro ora ne spendono al 186,45 (circa il 5,9% in più). Mentre invece sono più avvertiti dalle coppie (+10,05%) che passano da 142,6 a 156,33 euro, e ancora di più dai single (+ 11,22%) che da 127,39 di settembre 2018 passano a 141,68 euro.

Per i possessori di un conto tradizionale le voci di spesa che nel corso dell’anno sono cresciute di più sono il canone annuo (+51,4%) e il prelievo da un altro paese dell’Unione Europea (+47,93%). Tra i servizi diventati più costosi nel corso nel 2019 troviamo anche: i prelievi ATM dalle altre banche (+24, 90%), il canone anno della carta di credito (+19,44%), i versamenti di contanti e assegni (+14,29%), il prelievo di contante allo sportello (+12,05%), infine si registra una minima maggiorazione anche nei movimenti allo sportello (+2,16%). Si risparmia invece su tre voci di spesa: il costo per la domiciliazione dell’utenza che diventa del tutto gratuita, il canone annuo della carta di debito (-66,67%) e il costo del singolo assegno (-3,64%).

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