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Fase 2, la logistica dovrà riorganizzarsi: il digitale l’ingrediente chiave

Gartner: telematica, cloud e sensori per il post-emergenza Coronavirus. Investimenti necessari a costruire vantaggio competitivo per il futuro

Pubblicato il 24 Apr 2020

logistica

La pandemia di Covid-19 esige dai leader della logistica una rinnovata attenzione alla salute dei lavoratori che si occupano di trasportare le merci e all’efficienza della supply chain. La capacità è ristretta, un numero inferiore di autisti è sulle strade e garantire la protezione dal contagio salvaguardando al tempo stesso l’operatività è una necessità inderogabile. Le tecnologie digitali sono una soluzione a questa sfida, secondo Gartner, che ha individuato quattro iniziative hitech fondamentali da implementare subito.

La telematica per proteggere gli autisti

La prima è la telematica: accorre in aiuto dei leader della logistica per garantire l’incolumità degli autisti e ridurre i costi. Infatti, molti governi hanno allentato i vincoli sulle ore di lavoro per gli autisti di Tir, ma questo innalza il rischio di guidare affaticati e incorrere in incidenti. Le soluzioni telematiche permettono alle aziende di tenere sotto controllo le ore di fila accumulate da un autista e modificare i turni in modo da consentire il riposo a chi è sovraffaticato. La telematica più avanzata, inoltre, raccoglie dati anche sulle stazioni di servizio e indirizza gli autisti verso quelle aperte dove è possibile sostare.

Programmazione intelligente dei turni

La seconda soluzione è quella del vehicle rerouting, la riprogrammazione intelligente dei tragitti. Gli autisti dei Tir possono infatti essere re-indirizzati verso destinazioni alternative rispetto a un piano precedente se occorre consegnare con urgenza alcuni prodotti essenziali. Una programmazione intelligente dei turni permette anche di alternare con efficienza autisti che percorrono lunghe tratte e autisti che si occupano del trasporto e consegna sull’ultimo miglio. Se la consegna è in una zona rossa la tecnologia permette di creare mappe delle zone ad alto rischio di contagio, notificare gli autisti e garantire al massimo la loro tutela.

Interazioni fisiche spostate sul cloud

Le tecnologie corrono in soccorso degli operatori lungo le supply chain anche quando si tratta di mantenere il distanziamento sociale. Per chi lavora sul campo non è facile e i leader della logistica possono cercare di adottare il più possibile soluzioni per le interazioni tecnologiche che sostituiscono quelle fisiche. Per esempio tutta la modulistica che va compilata e fermata può essere spostata sul cloud tramite soluzioni SaaS (software-as-a-service). Gli alert sono un’altra soluzione utile: permettono di avvisare che una consegna è in arrivo in modo che il destinatario si munisca di mascherina e altre protezioni.

Sensori anti-furto

Infine, ci sono le tecnologie che proteggono dal furto delle merci trasportate, come i sensori. Alcuni articoli sono carenti e altamente richiesti, come i gel disinfettanti, i guanti, le mascherine o l’alcol, e il rischio di furti dei prodotti, poi rivenduti sul mercato a prezzi esorbitanti, è concreto. I leader della logistica possono usare sensori sulle merci e sui Tir e furgoni per una maggiore vigilanza.

Una digitalizzazione a prova di futuro

Queste iniziative non sono però solo una soluzione di emergenza per reagire alle sfide create dal coronavirus. La tecnologia digitale nella logistica è uno strumento valido nel lungo periodo, sottolinea Gartner, perché permette di ottenere efficienza e risparmiare tempo, a beneficio di tutta la supply chain al di là dell’urgenza creata dalla pandemia.

La tecnologia “può aiutare le imprese ad essere snelle e proattive nel futuro”, afferma Carly West, director analyst di Gartner Supply Chain Practice. “Se si ha la capacità di modificare i piani velocemente e facilmente grazie al digitale a seconda delle esigenze della propria supply chain si riesce a ottenere un importante fattore di differenziazione competitiva”.

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