L'ALLARME

Csi-Piemonte, mancano all’appello 8 milioni. Torino corre ai ripari

L’assemblea dei soci lancia l’allarme dopo l’approvazione del Piano attività 2017. Il Comune si è impegnato a trovare le risorse entro 60 giorni

Pubblicato il 21 Feb 2017

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Mancano all’appello 3,8 milioni per il Consorzio per il Sistema Informativo (Csi) del Piemonte. L’allarme arriva dall’assemblea dei soci del Csi-Piemonte, che lamenta l’assenza di risorse necessarie all’ente strumentale della Pubblica Amministrazione Regionale in campo informatico e telematico. Durante la riunione presieduta dall’assessore all’Innovazione della Regione Piemonte Giuseppina De Santis, che ha approvato il Piano di Attività 2017 da 128 milioni di euro, è emerso il buco che dovrà essere ripianato dalla Città di Torino, che aveva garantito uno stanziamento di 18,5 milioni di euro per la copertura dei servizi di propria competenza. L’impegno del Comune è di trovare le risorse entro 60 giorni.

L’assessore all’Innovazione, Paola Pisano, ha comunque garantito che i servizi erogati dal Csi Piemonte verranno regolarmente pagati fino alla definizione della questione. Qualora, nei 60 giorni richiesti, la Città di Torino non dovesse reperire le risorse necessarie, l’assemblea dei soci del Csi Piemonte verrà nuovamente convocata per rimodulare il Piano di Attività, adeguandolo alle risorse mancanti.

Nel corso dell’assemblea è stato inoltre completato il Comitato Tecnico Scientifico del Csi. Sono stati nominati Luana Lazzarin, responsabile dei sistemi informatici del Comune di Biella, Antonino Ruggeri, responsabile regionale Controllo di gestione, Monitoraggio costi per livelli di assistenza delle Asr e Sistemi Informativi’ della Direzione Sanità della Regione Piemonte e Massimo Veglio, Direttore Sanitario della Asl Città di Torino. L’assemblea ha ratificato “il consorziamento” di Unione Montana Valle Grana (Cuneo), Unione Montana Valle Stura (Cuneo) e Unione Montana Suol d’Aleramo (Alessandria), portando così a 129 il numero complessivo degli enti consorziati.

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