L'INIZIATIVA

Cybersecurity, la Ue mette sul piatto oltre 176, milioni. Via alla call per imprese e PA

L’investimento sotto forma di sovvenzioni sarà destinato a migliorare gli strumenti e le infrastrutture per una cooperazione rafforzata tra gli Stati membri e la Commissione. Amministrazioni e aziende potranno presentare progetti fino al 15 febbraio 2023

Pubblicato il 17 Nov 2022

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Cybersicurezza, l’Europa spinge l’acceleratore. La Commissione Ue ha invitato le imprese, le pubbliche amministrazioni e altre organizzazioni a presentare proposte per soluzioni innovative in materia di cibersicurezza e a chiedere finanziamenti dell’Ue nell’ambito del programma Europa digitale. Un investimento di 176,5 milioni sotto forma di sovvenzioni sarà destinato a migliorare gli strumenti e le infrastrutture per una cooperazione rafforzata in materia di cibersicurezza tra gli Stati membri e la Commissione.

Gli inviti

Gli inviti mirano a rafforzare la cibersicurezza dell’infrastruttura delle reti 5G sostenendo servizi sicuri e migliorando le capacità di test e di certificazione delle soluzioni e dei servizi tecnologici. Le rispettive sovvenzioni sosterranno inoltre l’attuazione della Nis 2 ovvero delle nuove norme sulla cibersicurezza delle reti e dei sistemi informativi nella legislazione nazionale, nonché la capacità dei centri operativi di sicurezza in tutta l’Ue di raccogliere e condividere informazioni sugli incidenti informatici. L’obiettivo è contribuire a rafforzare la resilienza e la capacità dell’UE in materia di cibersicurezza nel proteggere, individuare, difendere e scoraggiare gli attacchi informatici.

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Gli inviti sono aperti fino al 15 febbraio 2023.

Il programma Europa digitale, cos’è

Il programma Europa digitale finanzia progetti in cinque settori cruciali:

  • supercalcolo
  • intelligenza artificiale
  • cibersicurezza
  • competenze digitali avanzate
  • garantire un uso diffuso delle tecnologie digitali nell’economia e nella società.

Il programma mira a colmare il divario tra la ricerca sulle tecnologie digitali e la diffusione sul mercato. Ne trarranno beneficio i cittadini e le imprese europee, in particolare le PMI. Gli investimenti nell’ambito del programma Europa digitale sostengono il duplice obiettivo dell’Unione europea della transizione verde e della trasformazione digitale e rafforzano la resilienza e la sovranità digitale dell’Unione.

Cybersecurity, cosa prevede la direttiva Nis 2

La direttiva Nis2 disciplina i soggetti di medie e grandi dimensioni che operano in diversi settori cruciali per l’economia e la società, tra cui i fornitori di servizi pubblici di comunicazione elettronica, i servizi digitali, il trattamento delle acque reflue e la gestione dei rifiuti, la fabbricazione di prodotti essenziali, i servizi postali e di corriere e la pubblica amministrazione ma, alla luce delle sempre più numerose minacce alla sicurezza emerse durante la pandemia di Covid-19, regolamenta anche più ampiamente il settore sanitario, includendo ad esempio i fabbricanti di dispositivi medici. Con un ambito di applicazione più vasto grazie alle nuove norme che obbligheranno un maggior numero di soggetti e settori a prendere misure di gestione dei rischi di cibersicurezza, la direttiva contribuirà ad aumentare il livello di cibersicurezza in Europa nel medio e lungo termine.

La direttiva Nis 2 rende anche più rigorosi i requisiti di sicurezza imposti alle imprese, tratta della sicurezza delle catene di fornitura e delle relazioni con i fornitori e prevede che l’alta dirigenza sia ritenuta responsabile in caso di mancato rispetto degli obblighi in materia di cibersicurezza; semplifica gli obblighi di notifica, introduce misure di vigilanza più rigorose per le autorità nazionali e obblighi di esecuzione più severi e intende armonizzare i regimi sanzionatori in tutti gli Stati membri. La direttiva contribuirà ad aumentare la condivisione delle informazioni e la cooperazione in materia di gestione delle crisi informatiche a livello nazionale e dell’Ue.

La prima normativa dell’Ue sulla cibersicurezza, la direttiva Nis, entrata in vigore nel 2016, ha contribuito a conseguire un livello comune elevato di sicurezza delle reti e dei sistemi informatici in tutta l’Ue. Nel dicembre 2020 la Commissione ne ha proposto la revisione nell’ambito dell’obiettivo strategico principale di rendere l’Europa pronta per l’era digitale. Il regolamento dell’Ue sulla cibersicurezza, in vigore dal 2019, ha apportato all’Europa un quadro di certificazione della cibersicurezza per prodotti, servizi e processi, rafforzando anche il mandato dell’Agenzia dell’Ue per la cibersicurezza (Enisa).

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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