MUSICA

Da Youtube a Spotify, il Disco d’oro si vincerà con lo streaming

Le piattaforme più popolari per l’ascolto musicale online verranno conteggiate alla pari della vendita di un cd con un rapporto prestabilito. La novità arriva dagli Usa e sarà operativa dal 1° febbraio

Pubblicato il 09 Feb 2016

Andrea Frollà

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Anche i numeri di Youtube, Vevo, Apple Music e Spotify entrano fra i parametri per l’assegnazione dei Dischi d’oro e di platino negli Statu Uniti. A dare la notizia di una vera e propria rivoluzione nel mondo musicale è Music Business Worldwide, che spiega come dal 1° febbraio la Riaa (Recording industry association of America), l’associazione dell’industria discografica americana, inizierà infatti a includere le richieste di visualizzazione on demand audio e video delle tracce musicali nel conteggio delle vendite. Con un criterio già stabilito: 1500 richieste saranno equiparate a 10 tracce musicali e quindi a un album tradizionale.

La classifica stilata annualmente dalla Riaa risale al 1958 ed era riservata alle vendite di Lp. Nel corso del tempo hanno fatto il loro ingresso le cassette audio, i cd e anche le suonerie per cellulari per un totale di 30 mila riconoscimenti.

“Per sessant’anni il programma Disco d’oro e di platino si è adeguato all’evoluzione del mercato musicale, che fosse vinile, cd, download – spiega Cary Sherman, presidente della Riaa -. Ora è arrivato il momento dello streaming”. Si tratta di un passo in avanti importante che attribuisce valore ulteriore alle nuove frontiere del music streaming, sia video sia audio.

Del resto, la società di ricerca Deloitte ha recentemente rilevato una crescita dell’80% dei servizi streaming musicali tra 2014 e 2015. Ma non è tutto: ormai all’interno della galassia della musica digitale quest’ultimi hanno anche superato i download (57% contro 43%).

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