EDITORIA

Dagli abbonamenti digitali nuova linfa per il New York Times

Iscrizioni record dall’esordio della formula a pagamento nel 2011. L’online equilibra i conti ma non riesce a frenare la discesa di utili e ricavi. L’Ad Thompson: “Puntiamo ad agganciare altre lettori, ci sono opportunità da sfruttare”

Pubblicato il 02 Feb 2017

F.Me

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Dal digitale nuova linfa per il New York Times. Per il gruppo editoriale, il quarto trimestre del 2016 è finito sì con utili e ricavi in calo ma è stato il migliore per quanto riguarda il numero di nuovi abbonati digitali. Quelli conquistati non sono mai stati così tanti dal 2011, quando l’azienda editoriale lanciò il modello a pagamento per i suoi contenuti online. E il numero totale di abbonati ha superato i 3 milioni.

Gli utili sono scesi del 28%,1% a 37,1 milioni di dollari dai 51,7 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. Al netto di voci straordinarie, gli utili sono passati a 30 centesimi, sopra le attese degli analisti per 24 centesimi per azione.

I ricavi sono calati dell’1,1% a 439,7 milioni dai 444,7 milioni del quarto trimestre del 2016; il consenso era per 439 milioni. Il gruppo editoriale che pubblica l’omonimo giornale ha registrato vendite da diffusione in calo del 5% e quelle da pubblicità sono scese del 9,7%. Le iniziative digitali e l’aumento dei prezzi del giornale consegnato sulle porte degli abbonati hanno aiutato a controbilanciare il declino delle copie vendute nelle edicole. Si segnala che le vendite da diffusione associate solo agli abbonati digitali sono cresciute del 21,9% a 63,7 milioni.

Gli abbonati digitali erano pari a 1,853 milioni alla fine del quarto trimestre del 2016, un aumento di 296.000 unità rispetto alla fine del terzo trimestre del 2016 e un rialzo del 45,9% sullo stesso periodo dell’anno prima. Dei 296.000 nuovi abbonati, 276.000 sono legati ai prodotti di informazione digitale. Nell’intero esercizio fiscale, il gruppo ha conquistato 583.000 abbonati digitali di cui 514.000 associati all’informazione accessibile online.

In particolare, i ricavi da pubblicità su carta stampata sono calati del 20,4% mentre quelli sul digitale sono saliti del 10,9%. Le inserzioni promozionali online hanno generato 77,6 milioni di dollari di ricavi (il 41,9% dei ricavi pubblicitari di gruppo) contro i 69,9 milioni (il 34,1% del totale) visti nel quarto trimestre del 2015. Per l’intero 2016 i ricavi da pubblicità su carta stampata sono scesi del 15,8% mentre quelli sul digitale sono saliti del 5,9% a 208,8 milioni.

Mark Thompson, presidente e amministratore delegato di New York Times Company, ha spiegato in un comunicato che nel trimestre chiuso a fine dicembre “l’eccellenza giornalistica e il nostro focus sui clienti hanno portato a un’incredibile forza nella nostra diffusione. Ad oggi abbiamo superato i 3 milioni di abbonati (sia digitali sia su carta stampata), una pietra miliare significativa”. E lui ad avere sottolineato che i 276.000 nuovi abbonati digitali nel quarto trimestre rappresentano “il migliore trimestre dal 2011”. Visto “il tasso di crescita in accelerazione nell’ultimo anno, crediamo che ci siano ulteriori opportunità per ampliare significativamente” gli abbonati digitali sia in Usa sia nel mondo.

Thompson ha sottolineato che “come avevamo anticipato, siamo tornati a una crescita a doppia cifra delle inserzioni pubblicitarie digitali nella seconda metà del 2016”. L’Ad ha ammesso che “continuiamo a vivere venti contrari significativi nella pubblicità su carta stampata”.

Quanto al trimestre in corso, il New York Times stima ricavi da diffusione in rialzo del 6% rispetto al primo trimestre del 2016. Gli introiti da pubblicità sono visti calare di circa il 5% rispetto a 12 mesi prima. I costi operativi dovrebbero salire intorno al 5% nel trimestre in corso rispetto allo stesso del 2016.

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