MERCATI

Dai magazzini alle consegne: i pick up nuovo business per Jeff Bezos?

Piano di investimenti Amazon nel capitale di Rivian Automotive, la “Tesla” dei furgoni elettrici. In campo anche General Motors. L’operazione segue l’acquisizione della startup per la guida autonoma Aurora Innovation

Pubblicato il 14 Feb 2019

Antonio Dini

amazon

Sulla carta Rivian Automotive è la Tesla dei pick-up, i veicoli furgonati differenti dai Suv che vengono utilizzati nel Nordamerica come autocarri leggeri da carico, con un cassone non accessibile dalla cabina. Quella dei pick-up è quasi una anomalia di mercato propria del Nuovo mondo: è la categoria di autoveicoli più venduti in assoluto negli Usa, con marchi come Ford, Chevrolet e Dodge in testa. Il mercato ideale per essere travolto dalla rivoluzione elettrica che Rivian Automotive sta progettando dal suo quartier generale di Plymouth, nello stato del Michigan. E adesso è finita nel mirino di due pesi massimi dell’economia americana: Amazon e General Motors.

Le due aziende, riporta la Reuters citando fonti informate dei fatti, stanno per presentare un piano di investimenti nel capitale di Rivian Automotive che porterebbe le due società ad avere una quota significativa anche se minoritaria nell’azienda. E che ne certificherebbero il valore stimato in una cifra compresa tra 1 e 2 miliardi di dollari.

Se i negoziati si concluderanno con successo, un accordo potrebbe essere annunciato già a partire dalla fine di questo mese, hanno detto le fonti, chiedendo di non essere identificato perché la questione è confidenziale. C’è inoltre, secondo alcune delle fonti interpellate, la concreta possibilità che le trattative falliscano.

Amazon e Rivian hanno rifiutato di commentare le indiscrezioni. Invece, in una dichiarazione resa a Reuters GM ha dichiarato: “Ammiriamo il contributo di Rivian a un futuro di zero emissioni e a un futuro completamente elettrico”, rifiutandosi però di commentare in modo specifico ogni colloquio con Rivian.

Uno degli aspetti giudicati più interessanti sullo sviluppo di Rivian è il segmento di mercato che la startup ha identificato. L’affare Rivian arriverebbe infatti quando la sua rivale di produzione di auto elettriche, Tesla, è in difficoltà e lotta per stabilizzare la produzione della sua ammiraglia, la berlina Model 3, e conseguire profitti stabili.

Lo scorso agosto il Ceo di Tesla, Elon Musk, aveva dichiarato agli investitori che un pick-up elettrico è “probabilmente quel che preferisco come prossimo prodotto dell’azienda”, sebbene abbia parlato solo in generale di un potenziale lancio, dicendo che sarebbe successo “subito dopo” la Tesla Model Y, che la società ha deciso di avviare in produzione nel 2020.

Rivian intende iniziare a vendere il suo R1T, il pick-up che è stato mostrato alla stampa e agli investitori a novembre, nell’autunno del 2020. La società è stata fondata nel 2009 dal Ceo R.J. Scaringe.

Scaringe ha descritto la piattaforma del veicolo Rivian come uno “skateboard” che racchiude le unità motrici, il pacco batterie, il sistema di sospensione, i freni e il sistema di raffreddamento, tutti al di sotto dell’altezza della ruota per consentire maggiore spazio di stoccaggio e maggiore stabilità grazie a un centro di gravità più basso del veicolo.

Scaringe ha anche detto che l’azienda prevede di collaborare con società esterne per sviluppare tecnologie avanzate di guida autonoma, piuttosto che cercare di fare tutto da sola.

Ma a rendere ancora più interessante la posizione di Rivian è il “vuoto” attorno a lei. Le grandi case automobilistiche, tra cui la General Motors, non sono mai entrate nel mercato dei pick-up elettrici. L’amministratore delegato della GM Mary Barra ha affermato di aver pensato sviluppo di pick-up completamente elettrici “molto poco”.

La casa automobilistica numero uno degli Stati Uniti conta sui profitti derivante dalle vendite in Nordamerica di pick-up e grandi camioncini convenzionali e veicoli sportivi per finanziare la sua spinta alla elettrificazione. GM ha dichiarato lo scorso novembre di voler raddoppiare le risorse destinate allo sviluppo di veicoli elettrici e auto-guidanti, come parte di una ristrutturazione significativa che include anche la cessazione della produzione in cinque stabilimenti Nordamericani.

E poi lo scorso mese GM ha annunciato una strategia per rendere Cadillac, il suo marchio di lusso, la prima scelta per i veicoli elettrici di punta, rivelando che sarebbe il primo veicolo costruito sulla piattaforma “BEV3” della casa automobilistica di Detroit, pensata per sfidare Tesla. GM ha detto che uno dei primi modelli Cadillac completamente elettrici che utilizzeranno la nuova piattaforma raggiungerà il mercato intorno al 2022.

Se si pensa che GM fa le stesse cose di Rivian, l’investimento appare logico e quasi scontato. Le cose però sono più interessanti se si guarda all’altro potenziale partner della scalata alla startup di Plymouth, cioè Amazon. La casa di Seattle ha già investito nella startup automobilistica per la guida autonoma Aurora Innovation, in un round di finanziamento da 530 milioni di dollari annunciato la scorsa settimana. Il più grande rivenditore online al mondo ha costantemente aumentato la sua impronta logistica, costruendo magazzini in tutto il mondo e siglando accordi con la divisione furgoni di Mercedes e con varie compagnie aeree cargo per farsi aiutare nella consegna dei pacchi dei suoi clienti. I pick-up elettrici sono una mossa particolare ma assolutamente consequenziale alla strategia di Jeff Bezos.

Gli attuali finanziatori di Rivian includono il distributore automobilistico saudita Abdul Latif Jameel (ALJ), Sumitomo Corp of Americas e Standard Chartered Bank. ALJ ha accettato di investire quasi 500 milioni di dollari di finanziamenti, Sumitomo ha investito un importo non dichiarato e infine Standard Chartered ha finanziato Rivian con 200 milioni di dollari.

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