SCENARI

Dal 5G al “diritto” a Internet: le nuove sfide di Agcom

La mission dell’Authority sempre più allineata ai mutevoli scenari di mercato. Le priorità 2017: spingere la messa a punto del masterplan per la liberazione della banda 700 MHz ed elevare le prestazioni garantite del servizio universale di accesso alla rete fissa di Tlc

Pubblicato il 11 Lug 2017

Mila Fiordalisi

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Garantire accessibilità, buon funzionamento e neutralità della Rete. E accompagnare l’avvento del 5G. Sono queste le sfide prossime venture che vedranno impegnata l’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni. “Tante e appassionanti sono le sfide che ci attenderanno nell’anno che verrà”, ha detto il presidente Angelo Marcello Cardani in occasione della presentazione della Relazione annuale. Sfida di “centrale importanza” l’avvento dei sistemi mobili di quinta generazione. “È in fase conclusiva l’indagine conoscitiva sulle prospettive di sviluppo dei sistemi wireless e mobili di quinta generazione. Uno degli aspetti determinanti per il futuro sviluppo del 5G è l’aumento della capacità delle reti che richiede la disponibilità di nuove bande di frequenza. L’Autorità dovrà impegnarsi da un lato nelle attività che, congiuntamente con quelle di competenza del Ministero, dovranno portare a definire il masterplan per la liberazione della banda 700 MHz e al tempo stesso valutare in maniera complementare e integrata le diverse opportunità per il mercato derivante dalla diponibilità temporale effettiva delle diverse bande (3.4-3.8 e 26 GHz) da assegnare eventualmente ai servizi di accesso a banda larga 5G (wireless e mobili)”.

Centrale anche il futuro di Internet: Il Parlamento europeo, nell’ambito della discussione sulla riforma del codice delle comunicazioni elettroniche (c.d. Telecom Single Market) si sta interrogando sull’opportunità di migliorare il servizio minimo garantito di accesso alla rete fissa di telecomunicazioni prevedendo Internet ad alta velocità quale standard universale – ha sottolineato Cardani -. Il Regno Unito con una recente riforma (Digital Bill, 2017) ha fissato in 10Mbps la velocità minima in download della c.d. “rete di sicurezza”, in previsione di garantire a tutta la popolazione (ovunque sul territorio e a condizioni economiche sostenibili) il diritto al nuovo standard di connessione. Anche Agcom a sua volta intende proporre al legislatore una variazione del contenuto e delle prestazioni dell’attuale servizio universale di accesso alla rete fissa di telecomunicazioni ed è in procinto di concludere l’analisi ed inviare i risultati al Ministero per lo Sviluppo Economico”.

L’Agcom sarà impegnata più che mai anche nelle attività di controllo: a 20 anni dalla liberalizzazione dei mercati delle comunicazioni elettroniche e dieci dalla liberalizzazione dei servizi postali, la situazione per certi versi sta persino peggiorando. “Nel mercato delle telecomunicazioni – ha evidenziato il presidente di Agcom – il 20% delle segnalazioni ricevute dai consumatori nel 2016 (tra l’altro aumentate di quasi 10 volte rispetto al 2015) riguarda malfunzionamenti o danni derivanti dalla modifica dei piani tariffari o delle condizioni contrattuali sottoscritte”. Le principali problematiche riguardano la non esaustività e la scorrettezza delle informazioni, la mancanza di trasparenza e asimmetria tra contraenti e resta alto il livello di lamentela da parte dei consumatori durante la fase di migrazione e passaggio a nuove soluzioni di accesso.

LA RELAZIONE AGCOM

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LA RELAZIONE DEL PRESIDENTE CARDANI

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