CAMERE E INNOVAZIONE - 21

Dallai (Pd): “Spingeremo sulle smart city”

Il deputato: “Le nuove tecnologie, spesso ideate e prodotte in Italia, possono essere fondamentali per l’efficientamento della pubblica amministrazione anche dal punto di vista del risparmio energetico. Promuovere queste scelte un obiettivo trasversale alle forze politiche”

Pubblicato il 09 Mag 2014

dallai-140508150723

Pubblichiamo le opinioni dei deputati e dei senatori che hanno aderito all’intergruppo sull’Innovazione. Un insieme di eletti bipartisan che “fa gruppo” con l’obiettivo di sensibilizzare i Palazzi e indirizzare i provvedimenti esaminati da aule e commissioni per “rimettere il digitale al centro delle decisioni parlamentari”.

Risponde Luigi Dallai, classe 1968, ricercatore del Cnr, eletto alla Camera a marzo 2013 nella lista del Pd, è iscritto al gruppo parlamentare del Partito Democratico. Fa parte del’ VIII commissione Ambiente e territorio.

Onorevole Dallai, perché ha deciso di aderire all’intergruppo parlamentare sull’Innovazione?

Sotto il nome “innovazione” si possono raccogliere tanti temi, dall’agenda digitale all’efficientamento energetico ad altri sistemi di utili per la Pubblica amministrazione. Dal momento che alcuni di questi spesso vengono considerati marginali nel lavoro delle commissioni abbiamo pensato di prenderli come punti di riferimento per un gruppo di parlamentari che se ne occupasse nello specifico, con l’obiettivo dell’avanzamento e dell’innovazione.

Lei fa parte della commissione Ambiente e Territorio. Qual è il campo di azione dell’intergruppo su questi temi?

La risposta migliore può venire da un esempio: quando nel “decreto del fare” abbiamo introdotto il programma “6mila campanili”, rivolto ai Comuni sotto i 5mila abitanti, perché potessero provare a ottenere finanziamenti su progetti già cantierabili, mi sono accorto che nonostante tra i progetti finanziabili ci fossero anche l’installazione di sistemi wifi o di risparmio energetico, una minima parte dei progetti approvati riguardava questo settore. Penso che sia fondamentale, nell’efficientamento energetico e nel risparmio elettrico delle pubbliche amministrazioni, inserire degli strumenti – che ci sono e spesso sono anche elaborati, studiati e fabbricati in Italia – che permettano di ridurre di molto i consumi. E questo è il primo modo per ottenere risparmio e una politica energetica nuova e innovativa. L’intergruppo può essere utile a promuovere questo tipo di scelte.

Siete diventati più di 50 di ogni forza politica e distribuiti in tutte le commissioni alla Camera e al Senato. Qual è il valore aggiunto che deriva da questa caratteristica?

C’è uno sforzo di ricercare strumenti che siano applicabili e che diano un’ulteriore spinta al pregresso per la pubblica amministrazione e per le politiche pubbliche. E’ chiaro che i problemi dell’Italia sono più o meno sempre i soliti, ma è altrettanto chiaro che ogni tanto bisogna provare a forzare la mano per introdurre elementi di innovazione, anche dal punto di vista legislativo, che possano essere condivisi da tutte le forze politiche. Ad esempio quando Paolo Coppola fece la battaglia per l’abolizione dei fax prese un’iniziativa che anche simbolicamente identifica una forma mentale. Se facciamo una battaglia per introdurre sistemi di efficientamento elettrico o energetico nella PA questa è una cosa che chiaramente prescinde dallo schieramento politico, a meno che uno non pensi che dissipare energia sia una cosa positiva.

State anche cercando di lavorare in modo innovativo, condividendo online le informazioni e le iniziative tra voi. E’ un metodo che può avere un seguito?

Credo che sia un metodo ormai acquisito, anche se per qualcuno può sembrare a volte un po’ complicato. Io già lo facevo con altri miei colleghi per lavoro e nell’attività politica. Spesso ci troviamo su piattaforme telematiche per condividere file e idee in tempo reale.

Il Parlamento è abbastanza consapevole della centralità del tema dell’innovazione per il futuro del Paese?

Il livello di consapevolezza è ampio, nel senso che tutti capiscono che c’è un’esigenza di innovare. Poi su come questo si traduca in atti legislativi destinati inevitabilmente a cambiare abitudini consolidate scontiamo il fatto di essere in aula una netta minoranza. Sono battaglie che devi iniziare e portare avanti anche per sensibilizzare l’aula e il paese. Lo vedo sui temi ambientali: sembrerebbero patrimonio comune, ma poi in realtà difficilmente trovano applicazione diffusa.

LE ALTRE INTERVISTE DELL’INCHIESTA

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati