NSA

Datagate, giudice federale: “Probabile violazione Costituzione”

Richard J. Leon, Tribunale di Washington, ha affermato che il programma di sorveglianza della Nsa entra in conflitto con il Quarto emendamento

Pubblicato il 17 Dic 2013

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Il giudice di un Tribunale federale civile di Washington Richard J. Leon ha dichiarato in una nota scritta che il programma di sorveglianza della National Security Agency sui dati telefonici di milioni di cittadini americani è “probabilmente” incostituzionale. Nelle 68 pagine della sua nota, Leon ha anche sostenuto che il Dipartimento di Giustizia non è riuscito a dimostrare che la raccolta di dati da parte dell’Agenzia abbia in realtà contribuito a scongiurare attacchi terroristici.

Il giudice ha stabilito che la causa avviata dal fondatore di Freedom Watch, l’attivista Larry Klayman, “ha dimostrato una sostanziale probabilità di successso” secondo quanto stabilisce il Quarto emendamento a garanzia dei cittadini contro le perquisizioni irragionevoli. Il giudice Leon ha accolto la richiesta di ingiunzione preliminare fatta da Klayman per bloccare il programma di sorveglianza della Nsa, ma ha sospeso il suo giudizio a seguito dell’appello avanzato dal governo.

Leon ha infatti riconosciuto i “significativi interessi nazionali che sono in discussione in questo caso e la novità dal punto di vista delle questioni costituzionali”.

Intanto, nelle stesse ore in cui il giudice attacca la Nsa, la Casa Bianca ribadisce che Edward Snowden, l’ex contractor dell’agenzia per la sicurezza, deve fare ritorno negli Stati Uniti per essere processato per la fuga di notizie sulle attività dell’agenzia di intelligence.

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