RIVELAZIONI

Datagate, Hollande protesta con Obama

Il presidente francese: “Registrazioni telefoniche dell’Nsa pratica inaccettabile tra alleati”. Il capo di Stato Usa: “Le rivelazioni di Le Monde hanno distorto le nostre attività”

Pubblicato il 22 Ott 2013

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È scontro diretto tra le più alte cariche dello Stato dopo le rivelazioni di ieri su intercettazioni massicce di telefonate di cittadini francesi da parte dell’Nsa (National Security Agency) degli Stati Uniti. “Profonda riprovazione” è stata espressa dal presidente francese François Hollande al suo omologo statunitense Barack Obama a proposito delle indiscrezioni di Le Monde secondo cui, dal 10 dicembre 2012 all’8 gennaio 2013, la Nsa ha effettuato 70,3 milioni di registrazioni di dati telefonici (telefonate e sms) dei francesi. Nel corso di una telefonata tra i due capi di Stato, Hollande l’ha definita “una pratica inaccettabile tra amici e alleati” e ha chiesto “spiegazioni”. A sua volta il leader Usa, ammettendo che la questione “pone domande legittime ai nostri alleati”, ha aggiunto che certe informazioni svelate dalla stampa “hanno distorto le nostre attività”. Come ha sottolineato un comunicato diffuso dalla presidenza francese, i due hanno infine convenuto di “collaborare per stabilire la verità dei fatti e la portata esatta delle attività di sorveglianza effettuate”.

“Sono profondamente scioccato” ha rincarato la dose il premier parigino Jean-Marc Ayrault. “È inverosimile che un Paese alleato come gli Stati Uniti possa spingersi fino al punto di spiare così tante comunicazioni private che non hanno alcuna giustificazione strategica o di difesa nazionale’” ha aggiunto Ayrault, chiedendo a Washington “risposte chiare, che giustifichino i motivi per cui si è fatto ricorso a queste pratiche, e soprattutto la creazione di condizioni di trasparenza per porvi fine”.

A sua volta il ministro degli Affari esteri, Laurent Fabius, si è incontrato oggi a Parigi con il segretario di Stato americano John Kerry, rinnovandogli la richiesta di spiegazioni.

Linea più morbida, sempre oggi, da parte del portavoce del governo di Parigi, Najat Vallaud-Belkacem, per il quale bisogna evitare un’“escalation” nei rapporti tra i due Stati. Precisando che spetta al ministro degli Esteri dettare la linea di condotta, ha aggiunto che “occorre avere rispetto tra partner che in più sono alleati e hanno una relazione molto stretta. Ma – ha ammesso – la nostra fiducia è stata messa a dura prova”.

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