INTERCETTAZIONI

Datagate, Letta: “Inaccettabile spiarci”

Il presidente del Consiglio invita a fare “tutte le verifiche” sulle intercettazioni Usa in Italia. Intanto Merkel incontra Hollande e Reding (Ue) sollecita una risposta “forte e univoca” da parte dell’Europa

Pubblicato il 24 Ott 2013

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“Inaccettabile”: così oggi il presidente del Consiglio italiano Enrico Letta ha definito il Datagate, aggiungendo che “vanno fatte tutte le verifiche” e sollecitando la “verità”.

Le dichiarazioni di Letta arrivano in un contesto di estrema tensione in Europa per le rivelazioni sulle intercettazioni da parte della Nsa (National Security Agency) degli Usa. A ruota, prima la Francia, poi l’Italia e infine la Germania hanno “scoperto” negli ultimi giorni di essere state spiate, con conseguenti proteste rivolte direttamente al presidente americano Barack Obama. La Cancelliera Angela Merkel ha annunciato un incontro con il presidente francese Francois Hollande, mentre il commissario alla Giustizia Viviane Reding ha detto che l’Europa deve dare una “risposta forte e univoca”, mentre il presidente del Pe Martin Schulz ha proposto di “sospendere ora i negoziati” per arrivare a un accordo di libero scambio tra Ue e Usa. In effetti l’odierno vertice Ue a Bruxelles è stato monopolizzato dalla questione del Datagate, che ha messo in ombra le altre relative all’economia digitale.

Il “caso Italia” è scoppiato il 22 ottobre quando Claudio Fava, deputato di Sel e membro del Comitato parlamentare di controllo sui servizi (Copasir), ha riferito il contenuto di una serie di incontri che dal 29 settembre al 4 ottobre scorsi una delegazione del Copasir ha avuto a Washington con i direttori delle agenzie di intelligence americane e con i componenti delle commissioni di controllo sui servizi di Congresso e Senato Usa. Fava ha sostenuto di aver avuto conferma che “telefonate, sms, e-mail tra Italia e Stati Uniti, in entrata e in uscita, sono oggetto di un programma di sorveglianza elettronica del governo Usa”.

Poche ore dopo il Garante per la privacy Antonello Soro ha chiesto al governo di verificare le attività di spionaggio Usa sui cittadini italiani e di sostenere il progetto europeo di tutela dei dati. In seguito il presidente del Consiglio, Enrico Letta, e il segretario di Stato americano John Kerry, presente il ministro degli Esteri Emma Bonino, si sono incontrati e lo statunitense ha assicurato un atteggiamento collaborativo da parte degli Stati Uniti di fronte alla richiesta italiana di verificare la questione delle intercettazioni.

Oggi il Copasir, Comitato di vigilanza sui Servizi segreti ha rassicurato, per bocca del suo presidente Giacomo Stucchi, che non è stata effettuata “nessuna intercettazione massiva in Italia”. Ma nelle stesse ore è stata pubblicata un’anticipazione di un’intervista al settimanale L’Espresso di Gleen Greenwald, giornalista americano che custodisce i file di Edward Snowden, il quale ha confermato che il governo italiano è tra quelli nel mirino dell’Nsa, l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza americana. L’Italia non sarebbe stata soltanto nel mirino del sistema Prism della national Security Agency (Nsa) creato dagli 007statunitensi: con un programma parallelo e convergente chiamato Tempora, scrive il settimanale, anche l’intelligence britannica ha spiato i cavi a fibre ottiche che trasportano telefonate, mail e traffico Internet del nostro Paese.

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