INTERCETTAZIONI

Datagate, Reding: “Da Ue risposta forte agli Usa”

Il Commissario alla Giustizia pone il datagate all’ordine del giorno del Consiglio europeo di oggi

Pubblicato il 24 Ott 2013

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Sul caso Datagate è arrivato il momento di dare una risposta “forte e univoca” dell’Europa agli americani. Questa la posizione espressa dal commissario alla Giustizia Viviane Reding, secondo quanto riferito dal suo portavoce. Una questione che, per Reding, deve essere affrontata dal vertice Ue di oggi pomeriggio.

La questione è diventata all’ordine del giorno dopo le rivelazioni a catena su Paesi europei “spiati” dalla Nsa (National Security Intelligence) degli Usa.

Il 21 ottobre i vertici politici francesi si sono infuriati con gli Usa dopo aver appreso che, dal 10 dicembre 2012 all’8 gennaio 2013, la Nsa aveva effettuato 70,3 milioni di registrazioni di dati telefonici (telefonate e sms) dei francesi. Il presidente francese François Hollande, parlando con il suo omologo statunitense Barack Obama, l’ha definita “una pratica inaccettabile tra amici e alleati”.

Il giorno seguente è scoppiato il “caso Italia”: Claudio Fava, deputato di Sel e membro del Comitato parlamentare di controllo sui servizi (Copasir), ha denunciato che “telefonate, sms, e-mail tra Italia e Stati Uniti, in entrata e in uscita, sono oggetto di un programma di sorveglianza elettronica del governo Usa”. Di conseguenza il presidente del Consiglio, Enrico Letta ha incontrato il segretario di Stato americano John Kerry, che lo ha rassicurato, ma Gleen Greenwald, l’autore di alcuni scoop sul Datagate, ha confermato le intercettazioni in Italia.

Oggi la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Hollande avranno un incontro bilaterale a Bruxelles sugli sviluppi dello scandalo Datagate, dopo che la leader politica ha denunciato di avere il cellulare intercettato e ha protestato con Obama.

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