IL COMMENTO

Ddl Concorrenza, Assintel: “Passi avanti per il digitale”

Soddisfazione dell’associazione delle imprese Ict, che da tempo chiedeva misure che scoraggiassero i fornitori di software che ostacolano l’interoperabilità delle licenze: “Ne beneficerà la trasformazione digitale di enti pubblici e privati”

Pubblicato il 04 Ago 2022

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Soddisfazione di Assintel, Associazione delle imprese Ict, per il via libera definitivo del Senato al Ddl sulla Concorrenza, che introduce all’articolo 33 l’adozione di “pratiche che inibiscono od ostacolano l’utilizzo di diverso fornitore per il medesimo servizio, anche attraverso l’applicazione di condizioni unilaterali o costi aggiuntivi non previsti dagli accordi contrattuali o dalle licenze in essere”.  Come richiesto a più riprese dall’associazione, saranno quindi scoraggiati quei fornitori di software che ostacolano l’interoperabilità di una licenza di un fornitore cloud all’altro, a discapito dei player non integrati e di dimensioni minori.

Il riferimento è alle pratiche di abuso di posizione dominante utilizzate di frequente da grandi cloud provider, che nei fatti limitano la concorrenza e non permettono un accesso equo al mercato agli operatori del made in Italy Ict, “come testimonia la survey che I-Com (Istituto per la competitività) ha condotto coinvolgendo 82 aziende associate ad Assintel”, ricorda l’associazione. “Secondo la survey – chiarisce infatti -, uno stop alle pratiche scorrette nel segmento cloud porterebbe a una crescita del fatturato complessivo del comparto Ict nazionale compresa tra 1,28 e 1,61 miliardi di euro l’anno. Stima conservativa, che non considera gli effetti prospettici e le ricadute sugli altri settori, primo fra tutti la Pa”.

Un principio che “favorirà la trasformazione digitale”

“L’introduzione di questo principio nel nostro ordinamento è particolarmente importante e favorirà sicuramente il processo di trasformazione digitale che enti pubblici e privati stanno perseguendo, anche nel quadro del Pnrr” commenta Paola Generali, presidente Assintel. “Da anni promuoviamo l’innovazione digitale e gli ultimi segnali che provengono dal Desi dimostrano che siamo sulla strada giusta. Ma tutto l’ecosistema dell’offerta di soluzioni digitali, grandi imprese e pmi, deve muoversi nella stessa direzione garantendo un mercato equo e competitivo, evitando di cadere in pratiche anticoncorrenziali. Solo così si creano le condizioni per una vera e sana crescita. Ringrazio il Parlamento per aver ascoltato le nostre istanze”.

Al via 20 interventi su 34, per gli altri si attendono i decreti legislativi

Il Ddl sulla Concorrenza ha ottenuto ieri il via libera definitivo con 161 voti favorevoli, 21 contrari e 2 astenuti. Si conferma, come già nell’ultimo passaggio alla Cameral’alleggerimento dell’obbligo per gli operatori di telecom di “condividere” gli interventi di realizzazione delle reti in fibra ottica. Sono, infatti, modificati gli articoli 23 e 24 che l’industria delle tlc aveva contestato. 

Dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, solo 20 dei 34 interventi previsti partiranno subito, mentre gli altri dovranno aspettare i decreti legislativi (nel caso delle deleghe al governo), i decreti ministeriali e altri atti. Tra questi, ci sono due articoli che riguardano le tlc: quello sullo sviluppo delle reti a banda larga e quello sul blocco dei servizi premium sui cellulari. Separatamente, è diventata operativa lanuova Golden power, una riforma del provvedimento che protegge meglio le aziende strategiche, legate alla cybersicurezza del Paese, incluse quelle delle tlc.

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