LA BOZZA

Decreto made in Italy, in cantiere un catalogo nazionale blockchain e risorse per la Nuova Sabatini

Previsto il varo di un provvedimento ad hoc del Mimit per definire il funzionamento del database che raccoglierà le soluzioni compliant. 274 milioni di incentivi alle imprese per l’acquisto di macchinari innovativi. In vista anche l’istituzione di un fondo sovrano per le filiere strategiche

Pubblicato il 17 Mag 2023

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La blockchain, o meglio la tecnologia del registro distribuito, può essere un prezioso alleato per il Made in Italy, perché permette di tracciare la filiera e garantirne l’autenticità. Ne è convinto il governo italiano, che intenderebbe creare presso il Mimit il catalogo nazionale per il censimento delle soluzioni blockchain conformi alla normativa in vigore, in base a quanto prevede una bozza del ddl Made in Italy, presa in visione da Public Policy.

La bozza del decreto Made in Italy prevede anche il rifinanziamento della Nuova Sabatini e la possibilità, per il Mef, di entrare nel capitale di imprese nazionali ad alto potenziale o che, “in ragione della rilevanza sistemica, possano generare importanti esternalità positive per il Paese”.

Blockchain, il catalogo dei fornitori compliant

In merito all’istituzione di un catalogo nazionale per il censimento delle soluzioni Blockchain conformi alle previsioni del dl 14 dicembre 2018 n. 135 (sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione), la norma in bozza stabilisce che il ministero delle Imprese “promuove e sostiene la ricerca applicata, lo sviluppo e l’utilizzo della tecnologia basate su registri distribuiti (Dlt), quale tecnologia innovativa utile per la tracciabilità e la valorizzazione della filiera del Made in Italy ai fini dell’esaustività e affidabilità delle informazioni fruibili dai consumatori”.

Sarà un decreto del ministero delle Imprese, sentita Agid, a definire gli standard tecnici che le tecnologie devono possedere ai fini dell’inserimento nel catalogo, nonché le modalità di tenuta e funzionamento dello stesso. Per la copertura delle spese di funzionamento del catalogo, di coordinamento con le istituzioni europee e nazionali, competenti in materia, le attività di censimento e verifica e la promozione di specifici casi d’uso sulla tracciabilità dei prodotti italiani, anche attraverso organismi in house, sono destinati 400.000 euro annui.

Il catalogo nazionale provvede, inoltre, al censimento dei nodi infrastrutturali rispondenti ai requisiti dettati dall’European blockchain service infrastructure-Ebsi, “al fine di promuovere la creazione di una rete basata su tecnologie distribuite e favorire l’interoperabilità con le soluzioni sviluppate all’interno dell’Italian blockchain services infrastructure-Ibsi”.

Made in Italy, contributi alle imprese sulla tracciabilità

La bozza del decreto stabilisce ancora che il Mimit conceda alle imprese che ne facciano richiesta contributi a fondo perduto, nella misura del 70% delle spese e dei costi sostenuti, per progetti che prevedono la ricerca applicata, lo sviluppo e l’utilizzo delle tecnologie basate su registri distribuiti per la realizzazione di sistemi di tracciabilità delle filiere produttive del Made in Italy, dalla produzione delle materie prime fino alla distribuzione commerciale, nonché l’utilizzo di tecnologie di identificazione automatica per i propri prodotti al fine di rendere accessibile ai consumatori le informazioni relative alla tracciabilità e alla provenienza del prodotto.

Possibile anche il riconoscimento di un voucher per la consulenza e formazione sulla digitalizzazione dei processi produttivi basate su registri distribuiti o per l’acquisto di servizi per la tracciabilità. Per l’attuazione della misura nel suo complesso il Fondo crescita sostenibile è incrementato di 50 milioni per il 2024.

Un fondo sovrano per le filiere strategiche

In più,“Nell’obiettivo di supportare la crescita e il consolidamento delle filiere strategiche nazionali, anche con riferimento alla fase dell’approvvigionamento di materie prime ed energia, il Ministero dell’economia e delle finanze è autorizzato ad investire, a condizioni di mercato, nel capitale di imprese nazionali ad alto potenziale o di imprese nazionali che, in ragione della rilevanza sistemica già raggiunta, possano generare importanti esternalità positive per il Paese e ridurre i costi di coordinamento tra gli attori delle filiere coinvolte”, si legge nella bozza di disegno di legge sul made in Italy.

L’investimento è realizzato per il tramite dell’acquisto o della sottoscrizione di azioni o altri strumenti finanziari dei veicoli societari, fondi di investimento o attraverso altri strumenti di coinvestimento, per un “importo massimo” non ancora definito. Non sono quantificati al momento nemmeno gli oneri per far fronte al meccanismo.

Rifinanziamento della Nuova Sabatini

Sono inoltre previste risorse pari a 274 milioni di euro per il 2023 per il rifinanziamento della Nuova Sabatini, l’incentivo per facilitare l’accesso al credito delle imprese per investimenti in beni strumentali, assicurando “continuità alle misure di sostegno agli investimenti produttivi delle micro, piccole e medie imprese” e aiutando a far fronte alle difficoltà connesse al progressivo incremento dei tassi di interesse.

Il ddl prevede l’stituzione del liceo del made in Italy “al fine di promuovere, nell’ottica dell’allineamento tra domanda e offerta di lavoro, le conoscenze, le abilità e le competenze connesse a Made in Italy” e istituisce la “Giornata nazionale del Made in Italy’, il 15 aprile, “al fine – così recita la bozza del decreto del governo Meloni – di celebrare la creatività e l’eccellenza italiana, presso le istituzioni, le scuole di ogni ordine e grado e i luoghi di produzione e di riconoscerne il ruolo sociale e il contributo allo sviluppo economico e culturale della Nazione e del suo patrimonio identitario, nonché di sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti dei temi della promozione e tutela del valore e delle qualità peculiari delle opere dell’ingegno e dei prodotti italiani”.

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