Dell-Emc, i piani del nuovo gigante

Nel mirino banche, manifattura, servizi e PA. Fanizzi: “Eccellenza per le imprese del futuro”

Pubblicato il 21 Dic 2016

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Attenzione al cliente con soluzioni flessibili e personalizzate, integrazione attenta dei progetti di ricerca e sviluppo, piani di efficienza interna e strategie di conquista clienti meno guidate dalle logiche di Borsa. Sono queste alcune delle armi con cui il tandem Dell-Emc, frutto del merger chiuso poco più di 3 mesi fa, punta a diventare il leader incontrastato del supporto alla trasformazione digitale e non solo. “Stiamo costruendo una nuova eccellenza raccogliendo il meglio da entrambe le compagnie – spiega Marco Fanizzi, vice president e managing director Dell Emc Enterprise Sales -. Il panorama globale è in forte evoluzione e questa fusione arriva al momento giusto”. Banche, manifattura di alta qualità, terziario e PA i settori che il neonato colosso ha messo nel mirino in Italia.

Eravate due colossi, ora siete un unico gigante: chi ci guadagna di più?

Entrambe le aziende portano all’interno della nuova famiglia un importante valore aggiunto. Emc e Dell sono due colossi dell’informatica con un’esperienza globale riconosciuta e l’unione porta sul mercato un portafoglio di soluzioni che spazia dalla virtualizzazione dei data center alla scrittura di applicazioni big data e analytics, passando per una proposizione cloud orientata a workload business critical o mission critical. La potenza combinata delle due entità ci garantisce maggiore forza e permette la messa a fattor comune di due armi fondamentali: l’attenzione al cliente e l’ottima reputazione dei customer service. Il potenziale di sviluppo congiunto è enorme, tanto per l’efficientamento dei processi interni quanto per l’attenzione al cliente meno guidata dalle logiche di Borsa.

Come cambia invece la vostra strategia R&S?

Non abbiamo troppe aree di sovrapposizione, ma questo merger arriva comunque al momento giusto. Il mercato enterprise vede il cloud come uno strumento maturo di innovazione e, più in generale, la digital transformation sta acquisendo il grande ruolo di faro degli investimenti. Lo scenario globale in cui agiamo porterà la nostra strategia di ricerca e sviluppo a convergere verso una logica di rilancio di soluzioni all’avanguardia, che possano intercettare i bisogni di un panorama in grande evoluzione.

Qual è il valore aggiunto dell’acquisizione rispetto al mercato italiano?

Negli ultimi 40 anni in Italia sono pochissime le aziende informatiche che hanno lasciato il segno nel tessuto imprenditoriale. Il merger tra Dell ed Emc consentirà di avere sul panorama una grandissima compagnia che favorirà la costruzione di un ecosistema innovativo più solido. Siamo pronti a fare la nostra parte e credo che un merger di grandi dimensioni come il nostro possa solo che far bene al Paese.

Quali sono i settori dove intravedete maggiori margini di crescita?

Abbiamo un’offerta molto ampia che ci consente di puntare su differenti. Notiamo però che le telco hanno molta offerta sul mercato, ma poco sviluppo di business sul territorio. Le banche rimangono invece un grande traino, al pari della manifattura di alto livello. Anche il terziario è un segmento molto interessante, perché sta puntando ad un’internazionalizzazione efficace e snella. C’è poi la PA, che al proprio interno ha amministrazioni che stanno puntando su soluzioni sempre più integrate: soprattutto healthcare e scuola si stanno avvicinando velocemente all’informatica e questo è positivo.

A proposito di PA, cosa manca al sistema pubblico per un salto di qualità 2.0?

La mission pubblica deve essere orientata all’offerta dei migliori servizi al cittadino. Bisogna prevedere modelli basati sugli utilizzi effettivi degli strumenti digitali da parte dei cittadini. La PA dovrebbe puntare su una flessibilità maggiore dei costi operativi, cercando di liberare budget per gli investimenti sul digitale.

Quali sono invece le principali richieste che arrivano dalle imprese?

Le aziende ci chiedono di avere più forza sui mercati globalizzati grazie all’abbattimento delle barriere garantito dall’informatica. Le imprese vogliono essere competitive e accompagnate fra i rischi. L’universo IT è in grande evoluzione e c’è una chiara e decisa domanda di efficienza, risparmio e rapidità. L’obiettivo è sempre la conquista di mercato, ma con soluzioni più mirate, sicure e flessibili.

Noi ad esempio stiamo offrendo pure soluzioni on demand, che permettono di investire nelle nuove tecnologia senza per forza accollarsi l’intera spesa subito. Saremo dei validi alleati per la svolta 2.0 delle imprese.

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