IL PROGETTO

Democrazia digitale, via alla Rousseau Open Academy

Davide Casaleggio registra il marchio all’Ufficio brevetti della Ue. Lezioni ad hoc per formare esperti di e-citizenship. Obiettivo 1 milione di iscritti. Toninelli e Castelli tra i docenti

Pubblicato il 20 Ago 2018

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Un scuola per formare i colletti bianchi della “democrazia digitale“: è la Rousseau Open Academy, “scuolà di formazione voluta da Davide Casaleggio e che in questi giorni ha visto anche il deposito del marchio brevettato, dopo la registrazione del sito web di riferimento avvenuta lo scorso marzo.

La registrazione del brand dell’Academy è avvenuta presso l’Euipo (l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale): il marchio, di proprietà dell’Associazione Rousseau, ha la forma di un mouse stilizzato con dentro la “A” di Academy, colorata di rosso.

“La vera ricchezza nasce dal mettere in relazione persone e saperi. Costruiamo insieme una nuova conoscenza collettiva”, si legge sulla home page del sito di Rousseau Open Academy. Si tratta di un portale dove gli utenti possono proporre o richiedere corsi sul tema della cittadinanza digitale compilando un apposito form e inserendo i propri dati. “Con la Open Academy – ha spiegato Casaleggio alla presentazione dell’iniziativa – il progetto Rousseau si apre a una nuova dimensione, con l’obiettivo di creare una definizione profonda del significato di cittadinanza digitale, in modo aperto e partecipato, coinvolgendo le migliori menti di questo Paese che possano mettere a disposizione della collettività le loro conoscenze. Coinvolgendo le persone che vogliono partecipare attivamente al concetto di democrazia digitale”.

L’obiettivo, ha aggiunto, è quello di “creare un’intelligenza collettiva che ponga il sapere come infrastruttura e, attraverso questo progetto, ci apriamo al mondo”. Ad oggi i corsi disponibili sul sito  sono solo sei. Tra i  docenti reclutati da Rousseau troviamo due esponenti del governo: il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli (titolare del corso su come “presentare proposte di legge con gli strumenti di democrazia diretta”) e il sottosegretario al Mef Laura Castelli (“definire la destinazione delle risorse del comune con il bilancio partecipativo”, il titolo delle sue lezioni). Disponibili anche corsi a cura di Massimo Di Felice (docente di Teorie e tecniche dei nuovi media all’Università di San Paolo del Brasile), Erika Alessandrini (consigliera comunale 5 Stelle a Pescara), Angelo Sturni (portavoce M5S in Comune a Roma) e Rosario Fondacaro (manager Deloitte, candidato in Parlamento alle ultime politiche). Nelle vesti di madrina dell’iniziativa c’è Enrica Sabatini, consigliera pescarese M5S e socia dell’Associazione Rousseau.

Il progetto della Open Academy si inserisce nel solco del “Manifesto per la cittadinanza digitale” sottoscritto dall’Associazione Rousseau insieme a docenti, ricercatori e centri di ricerca di diversi Paesi. “Parte dell’attività dell’Associazione – spiega un post del Blog delle Stelle – sarà dedicata proprio alla riflessione su questi temi e alla ‘lotta’ per il riconoscimento dei diritti del cittadino digitale in tutto il mondo”. Per Casaleggio il tema della digital citizenship rappresenta un vecchio pallino, così come quello del libero accesso alla rete. “Sedici milioni di persone in Italia non si collegano a internet. Ventisette milioni non si collegano nel mese. E’ ora di porre rimedio. Creiamo le fontane di internet. Garantiamo l’internet potabile a tutti”, ha scritto recentemente in un articolo per Wired il figlio del co-fondatore del Movimento 5 Stelle. Intanto lo scorso 9 agosto Rousseau ha festeggiato il traguardo dei 100mila iscritti certificati. Un risultato importante ma ancora lontano dall’obiettivo del milione di iscritti fissato un anno fa da Casaleggio per la fine del 2018.

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