L'APPELLO

Digital commerce, serve unificazione normativa a livello Ue

Netcomm e Ecommerce Europe presentano il “Manifesto per le Elezioni europee 2024”, un documento che delinea le priorità che la “nuova” Ue dovrà mettere in agenda se davvero si vorrà sfruttare il potenziale del retail digitale. Fra le misure auspicate una politica fiscale semplificata e un flusso continuo di merci, fornendo garanzie in merito ai nuovi regimi doganali e Iva e alla riscossione delle imposte intra-Ue

Pubblicato il 18 Gen 2024

europa-unione-europea-121218162942

Il settore del retail digitale è fondamentale per raggiungere gli obiettivi di sviluppo economico europei in ogni singolo Paese, ma è necessario che la politica intervenga con normative capaci di garantirne la crescita, armonizzando il mercato unico, puntando sulla neutralità del canale e la parità delle condizioni competitive e prestando particolare attenzione alle pmi. È quanto si legge nel Manifesto per le elezioni europee 2024: “Digital commerce: la nostra visione per il futuro dell’Europa” presentato da Netcomm, il Consorzio del commercio digitale, e Ecommerce Europe, associazione che rappresenta le aziende che commerciano beni e servizi online in Europa.

Il documento, redatto da tutte le associazioni nazionali e le imprese facenti parte di Ecommerce Europe, delinea una visione comune finalizzata allo sviluppo dell’ecommerce in Europa e in Italia in vista delle prossime elezioni europee, che si terranno a giugno e avranno un impatto decisivo per il futuro del commercio in Europa per i prossimi 5 anni.

“Con questo documento, intendiamo indirizzare l’attenzione dei policy maker verso la creazione di un contesto normativo e istituzionale in grado di favorire lo sviluppo di un’economia forte, che si focalizzi sullo sviluppo del settore digitale, sulla sostenibilità e sull’inclusività, cogliendo le numerose opportunità offerte dall’innovazione tecnologica”, afferma Roberto Liscia, presidente di Netcomm.

Il digital retail vale il 4% del pil europeo

Il documento delinea le priorità e l’approccio che Netcomm e Ecommerce Europe auspicano vengano applicati dall’Unione europea. Da un lato, vengono evidenziati i principi fondamentali a cui ispirarsi; dall’altro lato, si elencano le priorità sulle quali il legislatore europeo dovrebbe, secondo le due associazioni, focalizzarsi. Tra queste ci sono sono anche la semplificazione dei requisiti dei dati per la conformità e la crescita aziendale, l’allineamento tra i diversi atti legislativi basati sui dati, l’uso degli strumenti digitali per semplificare i processi di informazione ai consumatori e l’etichettatura digitale.

“Le stime di crescita del settore dell’e-commerce presentano un quadro significativo per comprendere l’importanza del retail digitale in tutta Europa: parliamo di un settore che nel 2023 è cresciuto del 10% rispetto all’anno precedente, arrivando a valere 628 miliardi e a rappresentare quasi il 4% del pil europeo. È estremamente importante garantire condizioni di parità per le imprese che operano nel settore che, oggi più che mai, devono adattarsi ai cambiamenti repentini del contesto normativo e competitivo”, dichiara Liscia.

Armonizzare il mercato unico dell’Ue

Riguardo ai principi fondamentali, i promotori del Manifesto ritengono che sia necessario:

  • garantire la neutralità del canale elaborando normative che agiscano analogamente per l’online e l’offline e favorendo la digitalizzazione delle imprese e il commercio omnicanale, elementi determinanti per aumentare le esportazioni delle aziende verso i paesi dell’Ue e del resto del mondo;
  • armonizzare il mercato unico dell’Ue ed eliminare gli ostacoli alla vendita transfrontaliera, consentendo alle imprese di accedere all’intero mercato europeo senza vincoli e oneri normativi superflui;
  • garantire parità di condizioni necessarie alla creazione un mercato unico forte, creando i presupposti per una capacità concorrenziale alla luce dell’applicazione delle normative previste nell’Unione europea anche da parte di enti con sede esterna all’Ue, eliminando quindi il margine di svantaggio competitivo;
  • garantire efficienza nell’imposizione normativa europea rafforzando la cooperazione transfrontaliera e gettando le basi per un dialogo strutturato che coinvolga le autorità nazionali competenti e i portatori di interessi pertinenti;
  • prestare particolare attenzione alle pmi, con l’obiettivo di favorirne lo sviluppo prevedendo processi che partano dalla volontà di pensare prima “in piccolo”, per concentrarsi sul 90% delle aziende che compongono la nostra economia;
  • garantire l’elaborazione di normative chiare, uniformi e coerenti, che comprendano tutte le varietà e le diversità nel settore del commercio e che permettano un’adesione agile da parte degli attori commerciali coinvolti. Si richiede che le norme elaborate siano adattabili ai vari modelli di business e prodotti con l’obiettivo di favorirne la crescita;
  • perseguire il principio del “legiferare meglio”, che consiste nell’istituzione di procedure univoche basate sui principi trasparenti e vincolanti per i responsabili politici, finalizzate a garantire che le politiche e le norme dell’UE raggiungano gli obiettivi con un costo e un onere amministrativo minimo.

Dati, strumenti digitali e fisco semplificato

Quanto alle priorità per lo sviluppo del commercio digitale in Europa, i promotori del Manifesto, sulla base dell’esperienza maturata, ritengono fondamentale:

  • chiudere il cerchio del mercato unico circolare dell’Ue e favorire pratiche sostenibili a partire dalla gestione coordinata dei rifiuti all’applicazione di modelli di commercio circolari, garantendo coesione tra i processi legislativi dei paesi membri;
  • semplificare i requisiti dei dati per la conformità e la crescita aziendale e ovviare al problema del disallineamento tra i diversi atti legislativi basati proprio sui dati;
  • sfruttare gli strumenti digitali per semplificare i processi di informazioni ai consumatori e l’etichettatura digitale, per favorire la comunicazione con gli utenti garantendo un approccio coordinato in materia;
  • coniugare l’equità dei consumatori con la crescita economica, dando la possibilità alle imprese di incontrare le necessità dei gli utenti grazie all’approccio multicanale e grazie a un contesto normativo che permetta alle aziende di attrarre nuovi clienti;
  • costruire un panorama di pagamenti al dettaglio innovativo e competitivo, sviluppando soluzioni sicure ed efficienti in termini di costi grazie all’applicazione di norme adeguate alle esigenze future in materia di open banking, autenticazione dei clienti e lotta contro le frodi;
  • garantire una politica fiscale semplificata e un flusso continuo di merci, fornendo garanzie in merito ai nuovi regimi doganali e Iva dell’Ue e in merito alla riscossione delle imposte intra-Ue.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 4