IL REPORT

Digital disruption, Preta: “Remedies sbagliate avrebbero effetti dirompenti”

Secondo IT Media Consulting applicare logiche convenzionali a mercati multi-versante potrebbe generare un boomerang. “Autorità devono cercare di capire se i cambiamenti prodotti da Internet potranno produrre ancora effetti”

Pubblicato il 06 Apr 2016

Mila Fiordalisi

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La digital disruption e più in generale la “distruzione creativa” è in grado di generare una maggiore pressione concorrenziale, garantendo dunque massima efficienza nel mercato, e in definitiva il benessere del consumatore? Oppure ci si trova semplicemente di fronte al passaggio di testimone e di risorse dalla vecchia generazione di attori sedimentati nel mercato alla nuova generazione dei cosiddetti global players?

Alcune delle caratteristiche strutturali della Internet industry, a cominciare dagli effetti di rete, possono favorire unicamente gli attori dotati di potere di mercato e nel tempo diventare ostacoli per i potenziali entranti? È su questi interrogativi che si è focalizzato il dibattito del convegno di Roma che ha fatto da palco alla presentazione del rapporto “Il video e la terza rivoluzione di internet. Tendenze di mercato e prospettive di policy di IT Media Consulting e Luiss Dream.

“Nell’analisi tradizionale della concorrenza (statica), forti effetti di rete, associati a barriere all’ingresso, suggeriscono un risultato di winner-takes-all e il rischio di effetti lock-in per il consumatore”, ha spiegato Augusto Preta, consulente strategico ceo di IT Media Consulting. “La presenza di forti effetti di rete (indiretti) aumenta pertanto il rischio di monopolizzazione e dominanza. In particolare poiché alcuni operatori sono attivi su differenti versanti delle piattaforme, questi potrebbero sfruttare complementarità attraverso sussidi incrociati, accrescendo le barriere all’ingresso. Poiché anche la struttura dei prezzi appare non equa, basata su discriminazioni di prezzo, il risultato per un’autorità che utilizzasse logiche convenzionali sarebbe scontato”. In una prospettiva di concorrenza dinamica, al contrario – evidenzia Preta – “gli effetti di rete (indiretti) possono spingere le piattaforme online in mercati multi-versante a entrare e competere per il mercato. Le aziende lottano per ottenere il primato, e tanto maggiore è il mercato che potrebbero conquistare, tanto più forti sono gli incentivi a entrare e competere”.

Il problema più grande in cui le autorità possono incappare “è pertanto di applicare logiche convenzionali, di mercati a singolo versante, in ambiti in cui è necessario comprendere e utilizzare una logica multi-versante. Ciò potrebbe causare risultati errati nella definizione dei mercati rilevanti, negli effetti di condotte unilaterali e coordinate, nella definizione di possibili remedies. Il costo di un intervento erroneo può essere dirompente”. Secondo IT Media Consulting dunque il ruolo delle autorità di concorrenza e di regolazione è fondamentale “nel cercare di capire se il drammatico e incessante cambiamento prodotto da Internet possa continuare a produrre i suoi effetti o se invece le dinamiche di mercato sperimentate finora possano trasformarsi in ostacoli e impedimenti per potenziali nuovi entranti, determinando fallimenti di mercato”.

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