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Digital revolution, Nokia: in Europa via le barriere all’innovazione

Il senior vp Europe Markus Borchert chiama a raccolta gli attori europei dell’industria perché collaborino potenziando l’ecosistema e lancia un appello ai regolatori: basta con le regole che frenano consolidamento e investimenti

Pubblicato il 07 Ott 2016

Patrizia Licata

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Il divario tra l’Europa e il resto del mondo in fatto di investimenti in digitale e utilizzo delle nuove tecnologie si sta allargando in modo preoccupante: è ora che i player dell’industria si diano da fare e che i regolatori smettano di porre ostacoli all’innovazione. Lo ha detto Markus Borchert, senior vice president of Europe di Nokia e presidente dell’associazione industriale DigitalEurope in un intervento al Total Telecom Congress di Londra. L’invito all’industria è a riprendersi l’iniziativa nel digitale perché l’Europa acquisti la leadership. I regolatori dovranno fare la loro parte perché a determinare il “digital success” sono tre elementi chiave – investimenti, infrastruttura e innovazione – e non sono più tollerabili interventi che creano barriere.

Se si considerano i mercati di Asia, Usa e Europa, il nostro continente è la sola regione in cui le entrate dei servizi mobili sono in calo, ha osservato Borchert. Il Capex in Europa è sceso del 40% negli ultimi dieci anni, mentre nelle altre regioni è in crescita del 20%. “Non bisogna essere un premio Nobel per capire che questi fattori hanno un impatto” sullo sviluppo digitale dell’Europa.

Pensiamo alle infrastrutture: Borchert si è detto orgogolioso che la prima rete Lte sia stata attivata in Europa e al tempo stesso è motivo di imbarazzo il fatto che la copertura Lte proceda tanto lentamente nel continente. Se Nord America e Sud Corea hanno impiegato da sei a otto trimestri per coprire quasi il 100% della popolazione con l’Lte, all’Europa sono occorsi 26 trimestri per una copertura dell’81%.

Sul calo di entrate mobili e Capex in Europa, Borchert ha provocato così la platea: “In quale contesto secondo voi è più probabile che ci sia innovazione nelle nuove tecnologie? Voi dove puntereste i vostri soldi?”.

E ancora: certamente Londra e Berlino possiedono oggi vivaci tech hub, ma l’Europa ha bisogno di un numero molto maggiore di centri dove si fa innovazione e si creano start-up per competere con la Silicon Valley.

Come si cambia lo status quo? Per Borchert governi e regolatori devono garantire condizioni stabili e prevedibili per l’investimento e accelerare lungo il cammino verso il mercato unico digitale. “L’Europa non può più permettersi una frammentazione come quella attuale”, ha detto il top manager Nokia. “Bloccare il consolidamento all’interno all’Ue blocca anche il motore che genera investimenti”.

L’appello di Nokia non è solo per i regolatori. Anche gli attori dell’industria hanno la responsabilità di spingere lo sviluppo dell’ecosistema collaborando di più, ha detto Borchert. La 5G Automotive Association (5GAA) formata di recente è un buon esempio di come settori diversi si mettano a lavorare insieme verso un obiettivo comune, ha aggiunto. E ha concluso: “L’Europa deve cambiare passo” se vuole mettersi alla guida della rivoluzione digitale che sta per cambiare il mondo per sempre.

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